Il presente lavoro si propone di dare conto della tematica dello "sguardo antropologico" nella filosofia del "secondo" Wittgenstein. Per fare ciò, verranno esposte le ragioni dei cambiamenti della concezione della filosofia wittgensteiniana tra la prima e la seconda fase della sua espressione. Quindi, si prenderanno in analisi le "Note sul "Ramo d'oro" di Frazer", insieme alle critiche che Wittgenstein rivolge all'etnografo inglese e ai temi antropologici che si intrecciano con nozioni quali "somiglianze di famiglia" e "rappresentazione perspicua". In seguito, si espliciterà in quale senso il debito morfologico che Wittgenstein intrattiene nei confronti degli studi di Goethe e Spengler sia stato decisivo per la seconda fase della sua filosofia. Inoltre, si esamineranno gli aspetti che accomunano metodologicamente il filosofo wittgensteiniano e l'antropologo, così come verrà offerta una disanima su ciò che invece li differenzia - il carattere di "riflessività" proprio della filosofia. Infine, dopo una breve panoramica su varie influenze che Wittgenstein ha esercitato nei confronti delle riflessioni antropologiche successive, verranno presentati due saggi, rispettivamente di Peter Winch e Clifford Geertz, volti a illustrare proprio il ruolo centrale avuto da quest'influenza nella teoria e nella pratica dell'antropologia.
Il "secondo" Wittgenstein tra filosofia e antropologia
CERAOLO, LUCA
2019/2020
Abstract
Il presente lavoro si propone di dare conto della tematica dello "sguardo antropologico" nella filosofia del "secondo" Wittgenstein. Per fare ciò, verranno esposte le ragioni dei cambiamenti della concezione della filosofia wittgensteiniana tra la prima e la seconda fase della sua espressione. Quindi, si prenderanno in analisi le "Note sul "Ramo d'oro" di Frazer", insieme alle critiche che Wittgenstein rivolge all'etnografo inglese e ai temi antropologici che si intrecciano con nozioni quali "somiglianze di famiglia" e "rappresentazione perspicua". In seguito, si espliciterà in quale senso il debito morfologico che Wittgenstein intrattiene nei confronti degli studi di Goethe e Spengler sia stato decisivo per la seconda fase della sua filosofia. Inoltre, si esamineranno gli aspetti che accomunano metodologicamente il filosofo wittgensteiniano e l'antropologo, così come verrà offerta una disanima su ciò che invece li differenzia - il carattere di "riflessività" proprio della filosofia. Infine, dopo una breve panoramica su varie influenze che Wittgenstein ha esercitato nei confronti delle riflessioni antropologiche successive, verranno presentati due saggi, rispettivamente di Peter Winch e Clifford Geertz, volti a illustrare proprio il ruolo centrale avuto da quest'influenza nella teoria e nella pratica dell'antropologia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/26530