Nowadays immigration is not only a typical phenomenon of our time and in some ways inevitable, but is also perceived, essentially, as a problem, at least to the extent that it is seen as an invasion and as such is considered necessary by several parties that is at least reduced. This widespread attitude is demonstrated by a number of examples, one of which is the well-known "EU-Turkey statement", which, in addition to other provisions, has also imposed a limit number of Syrians entitled to enter within European borders. The intentions behind the statement, at least apparently, were good, since they were aimed at reducing the number of victims, especially at sea, and the irregular smuggling of migrants, but the controversies that subsequently arose have shown and continue to show, four years later, that issue was not resolved. In particular, from a legal point of view, the issue is controversial: the Statement has given rise to a series of questions that have led many jurists and experts to various conflicts concerning the nature of the Declaration and the provisions it implements.

L'immigrazione oggigiorno costituisce non soltanto un fenomeno tipico del nostro tempo e per molti aspetti inevitabile, ma è altresì percepita, essenzialmente, come un problema, almeno nella misura in cui viene vista come un'invasione e come tale si ritiene necessario, da più parti, che sia fermata, o quantomeno ridotta. Questo diffuso atteggiamento è dimostrato da svariati esempi, uno dei quali è rappresentato dalla nota “Dichiarazione UE-Turchia”, che, oltre ad altre disposizioni, ha anche imposto un numero limite di siriani legittimati ad entrare all'interno dei confini europei. Gli intenti alla base della Dichiarazione, almeno in apparenza, erano buoni, poiché mirati ad una diminuzione delle vittime, specialmente in mare, e del traffico irregolare di migranti, ma le polemiche che sono poi scaturite successivamente hanno dimostrato e dimostrano tutt'ora, a distanza di quattro anni, che la questione non è stata risolta. In particolare, dal punto di vista giuridico la questione è controversa: la Dichiarazione ha dato vita a una serie di interrogativi che hanno portato numerosi giuristi ed esperti a diversi contrasti riguardanti la natura della Dichiarazione e le disposizioni da essa messe in atto.

La "Dichiarazione UE-Turchia" sulla migrazione: criticità e prospettive

FERRARO, MARZIA
2019/2020

Abstract

L'immigrazione oggigiorno costituisce non soltanto un fenomeno tipico del nostro tempo e per molti aspetti inevitabile, ma è altresì percepita, essenzialmente, come un problema, almeno nella misura in cui viene vista come un'invasione e come tale si ritiene necessario, da più parti, che sia fermata, o quantomeno ridotta. Questo diffuso atteggiamento è dimostrato da svariati esempi, uno dei quali è rappresentato dalla nota “Dichiarazione UE-Turchia”, che, oltre ad altre disposizioni, ha anche imposto un numero limite di siriani legittimati ad entrare all'interno dei confini europei. Gli intenti alla base della Dichiarazione, almeno in apparenza, erano buoni, poiché mirati ad una diminuzione delle vittime, specialmente in mare, e del traffico irregolare di migranti, ma le polemiche che sono poi scaturite successivamente hanno dimostrato e dimostrano tutt'ora, a distanza di quattro anni, che la questione non è stata risolta. In particolare, dal punto di vista giuridico la questione è controversa: la Dichiarazione ha dato vita a una serie di interrogativi che hanno portato numerosi giuristi ed esperti a diversi contrasti riguardanti la natura della Dichiarazione e le disposizioni da essa messe in atto.
ITA
Nowadays immigration is not only a typical phenomenon of our time and in some ways inevitable, but is also perceived, essentially, as a problem, at least to the extent that it is seen as an invasion and as such is considered necessary by several parties that is at least reduced. This widespread attitude is demonstrated by a number of examples, one of which is the well-known "EU-Turkey statement", which, in addition to other provisions, has also imposed a limit number of Syrians entitled to enter within European borders. The intentions behind the statement, at least apparently, were good, since they were aimed at reducing the number of victims, especially at sea, and the irregular smuggling of migrants, but the controversies that subsequently arose have shown and continue to show, four years later, that issue was not resolved. In particular, from a legal point of view, the issue is controversial: the Statement has given rise to a series of questions that have led many jurists and experts to various conflicts concerning the nature of the Declaration and the provisions it implements.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/26465