IL DELITTO TENTATO

The overall treatment of the central theme of the paper, that is to say the configuration of the attempt and its theoretical and practical implications in the criminal field, cannot ignore a brief historical overview on the evolution of the story concept, up to the codification of the Article 56 of the Criminal Code and its anchoring to constitutional principles and supranational sources. In this direction, in the first part of the discussion, we will try to acknowledge the complex evolutionary mechanisms that have affected this specific sector, anticipating the most relevant application problems that will be dealt with in the following chapters. In this direction, proceeding with a reasoned examination of the reference standard, in the second chapter attention will be focused on the concept of suitable and univocal act, especially in relation to the need for the presence of such elements for the configuration of the case attempted, citing the opinions both of the doctrine and the most interesting jurisprudential arrests, this also with specific reference to the criteria for calculating the sentence. The analysis of the different declinations of the subjective element, on the other hand, will be carried out in the third chapter, with particular regard to the compatibility of the attempt with the various forms of willful misconduct, especially the possible one, and with a division between the configuration of the attempted willful crime and the willful misconduct of the crime committed, and then conclude with some clarifications on the structure and effects of voluntary withdrawal and active withdrawal. Finally, the last part of the paper will be dedicated to the most problematic aspects of the matter, starting from the examination of the relationships between article 56 and article 115, to then cite the most recent judgments of legitimacy and conclude with some hints of comparative law.

La complessiva trattazione del tema centrale dell’elaborato, vale a dire la configurazione del tentativo e le sue implicazioni teoriche e pratiche in ambito penalistico, non può prescindere da una breve panoramica storica sull’evoluzione di tale concetto, fino a giungere alla codificazione dell’articolo 56 c.p. e al suo ancoraggio ai principi costituzionali e alle fonti sovranazionali. In questa direzione, nella prima parte della trattazione, si cercherà di dare atto dei complessi meccanismi evolutivi che hanno interessato tal specifico settore, anticipando le problematiche applicative più rilevanti che saranno trattate nei capitoli seguenti. In questa direzione, procedendo ad una disamina ragionata della norma di riferimento, nel secondo capitolo l’attenzione verrà focalizzata sul concetto di atto idoneo ed univoco, soprattutto in relazione alla necessità della presenza di tali elementi per la configurazione della fattispecie tentata, citando le opinioni sia della dottrina sia gli arresti giurisprudenziali più interessanti, ciò anche con specifico riferimento ai criteri di calcolo della pena. L’analisi delle diverse declinazione dell’elemento soggettivo, invece, sarà svolta nel capitolo terzo, con particolare riguardo alla compatibilità del tentativo con le varie forme di dolo, soprattutto quello eventuale, e con una bipartizione tra la configurazione del dolo del delitto tentato e del dolo del delitto consumato, per poi concludersi con alcune precisazioni sulla strutturazione e sugli effetti della desistenza volontaria e del recesso attivo. Infine, l’ultima parte dell’elaborato sarà dedicata agli aspetti più problematici della materia, prendendo le mosse dalla disamina dei rapporti tra l’articolo 56 e l’articolo 115, per poi citare le più recenti sentenze di legittimità e concludere con alcuni accenni di diritto comparato.