Questa tesi ha lo scopo di illustrare come il sistema finanziario si stia orientando verso l’utilizzo e il rispetto dei criteri ambientali, sociali e di governance. Il sistema finanziario “tradizionale” non può più trovare applicazione in un mondo che dimostra esplicitamente la sua riluttanza verso un’attività antropica incurante e irresponsabile. L’Unione Europea si è mossa per fornire una regolamentazione a tutti gli Stati Membri richiamati a correggere le proprie politiche di governance e investimento con la firma dell’Accordo di Parigi e l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite nel 2015. Gradualmente, con il Piano d’Azione per la Finanza Sostenibile, il Green Deal e le attuali riforme di tassonomia e di nuove linee guida per l’istruttoria fidi e monitoraggio dei prestiti in essere, ha dimostrato l’esistenza di un’azione reale in linea con i criteri ESG. L’interesse verso la tematica SRI tra gli investitori privati cresce di anno in anno, come è possibile riscontrare dalle indagini svolte da diversi attori finanziari attivi in Europa. Si osserva come in Italia vi sia una buona conoscenza dei prodotti d’investimento sostenibili e responsabili, tuttavia vi è ancora un basso utilizzo effettivo. Per quanto concerne i rendimenti, Morningstar ha dimostrato la crescita e la robustezza dei fondi d’investimento ed ETF che integrano i paradigmi ESG nel corso degli anni, soprattutto in seguito agli ultimi episodi pandemici. Tra gli investimenti a tema sostenibile hanno visto incrementare la loro popolarità i Green Bonds che, a partire dal 1° gennaio 2021, possono essere utilizzati come garanzia sia nelle operazioni di credito nell’Eurosistema che negli acquisti definitivi Quantitative Easing. Infine, dopo aver descritto la composizione del patrimonio SRI italiano, vengono forniti esempi di impegno d'investimento sostenibile sul territorio nazionale.

I parametri ESG in Italia e Unione Europea: verso una finanza responsabile e sostenibile

SIGNORELLI, GIADA
2020/2021

Abstract

Questa tesi ha lo scopo di illustrare come il sistema finanziario si stia orientando verso l’utilizzo e il rispetto dei criteri ambientali, sociali e di governance. Il sistema finanziario “tradizionale” non può più trovare applicazione in un mondo che dimostra esplicitamente la sua riluttanza verso un’attività antropica incurante e irresponsabile. L’Unione Europea si è mossa per fornire una regolamentazione a tutti gli Stati Membri richiamati a correggere le proprie politiche di governance e investimento con la firma dell’Accordo di Parigi e l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite nel 2015. Gradualmente, con il Piano d’Azione per la Finanza Sostenibile, il Green Deal e le attuali riforme di tassonomia e di nuove linee guida per l’istruttoria fidi e monitoraggio dei prestiti in essere, ha dimostrato l’esistenza di un’azione reale in linea con i criteri ESG. L’interesse verso la tematica SRI tra gli investitori privati cresce di anno in anno, come è possibile riscontrare dalle indagini svolte da diversi attori finanziari attivi in Europa. Si osserva come in Italia vi sia una buona conoscenza dei prodotti d’investimento sostenibili e responsabili, tuttavia vi è ancora un basso utilizzo effettivo. Per quanto concerne i rendimenti, Morningstar ha dimostrato la crescita e la robustezza dei fondi d’investimento ed ETF che integrano i paradigmi ESG nel corso degli anni, soprattutto in seguito agli ultimi episodi pandemici. Tra gli investimenti a tema sostenibile hanno visto incrementare la loro popolarità i Green Bonds che, a partire dal 1° gennaio 2021, possono essere utilizzati come garanzia sia nelle operazioni di credito nell’Eurosistema che negli acquisti definitivi Quantitative Easing. Infine, dopo aver descritto la composizione del patrimonio SRI italiano, vengono forniti esempi di impegno d'investimento sostenibile sul territorio nazionale.
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