Background: Breast neuroendocrine neoplasms (B-NENs) represent a group of rare and heterogeneous tumors, which have a yet undefined treatment and prognosis. Due to the changes in both the definition and diagnostic methods of B-NENs over the years, coupled with the limited routine use of neuroendocrine differentiation (NE) markers for breast cancer, it has not been possible to accurately establish the incidence of this disease. The WHO 2019 edition classifies B-NENs into two entities: (i) "NET" (neuroendocrine tumors of G1 and G2) and (ii) "NEC" (neuroendocrine carcinomas of G3). Aims: The purpose of our study is to: (i) evaluate the expression of INSM1 in a series of B-NENs reclassified according to WHO 2019, comparing it with neoplasias belonging to the control group (including solid-papillary carcinoma (SPC), mucinous carcinomas, no special type (NST) carcinomas with NE differentiation and mixed carcinomas); (ii) determine the correlation of INSM1 with the clinico-pathological characteristics and the status of the follow-up; (iii) compare the expression of INSM1 with that of traditional NE markers, Chromogranin A (CgA) and Synaptophysin (SYN). Materials and methods: We selected 63 patients with breast carcinomas with NE features, with sufficient residual material for immunohistochemical analysis (IHC), operated from 2000 to 2018 at the Città della Salute e della Scienza Hospital, Turin. Each case was reviewed and reclassified according to the criteria of the latest WHO 2019 edition, in terms of the type of NEN and the grade. The cohort was divided into: a study population, consisting of 37 cases including patients with NET (n = 29) and NEC (n = 8), and a control group, consisting of 26 cases including NST carcinomas with NE differentiation (n = 4), mucinous carcinomas (n = 7), mixed carcinomas (n = 8) and SPC (n = 7). Results: INSM1 immunoexpression was found in 52/63 cases (82.54%), of which 28/37 (75.68%) belong to the study population and 24/26 (92.31%) to the control group. No statistically significant differences in clinical-pathological characteristics and follow-up status were found between INSM1 + and INSM1 negative cases. As for the expression of traditional NE markers, 60/63 cases were positive for SYN, and 39/63 for CgA. Conclusions: With this study, it was observed that INSM1, the new biomarker highly expressed in NETs of various sites, can be used together with CgA and SYN as a diagnostic marker also in NE breast tumors. The localization technique appears standardized with immunohistochemistry through automated procedures and platforms. Furthermore, the interpretation of the results appears to be facilitated by the nuclear distribution and the intensity of the reaction of the marker itself, which is easier to identify than cytoplasmic markers, especially when examining biopsy or cytological materials with a low neoplastic cell population.

Introduzione: Le neoplasie neuroendocrine della mammella (B-NEN) rappresentano un gruppo di tumori rari ed eterogenei, che presentano un trattamento e una prognosi non ancora ben definiti. A causa dei cambiamenti riguardanti sia la definizione che i metodi diagnostici delle B-NEN durante gli anni, insieme al limitato utilizzo nella routine dei marcatori di differenziazione neuroendocrina (NE) per il tumore mammario, non si è riusciti a stabilire con precisione l’incidenza effettiva di queste lesioni. L’edizione OMS 2019 classifica le B-NEN in due entità: (i) “NET” (tumori neuroendocrini di G1 e G2) e (ii) “NEC” (carcinomi neuroendocrini di G3). Obiettivi: Lo scopo del nostro studio è quello di: (i) valutare l’espressione dell’INSM1 in una serie di casi di B-NEN riclassificate secondo l’OMS 2019, confrontandola con i carcinomi che appartengono al gruppo di controllo (comprendente carcinoma papillare solido (SPC), carcinomi mucinosi, carcinomi no special type con differenziazione NE, carcinomi misti); (ii) determinare la correlazione dell’INSM1 con le caratteristiche clinico-patologiche e lo status del follow-up; (iii) confrontare l’espressione dell’INSM1 con quella dei marcatori NE tradizionali, Cromogranina A (CgA) e Sinaptofisina (SYN). Materiali e metodi: Sono stati selezionati 63 pazienti con carcinomi della mammella che presentano caratteristiche NE, con materiale residuo sufficiente per l’analisi immunoistochimiche (IHC), operati dal 2000 al 2018 presso l’Ospedale Città della Salute e della Scienza, Torino. Ogni caso è stato rivisto e riclassificato secondo i criteri dell’ultima edizione OMS 2019, sia per quanto riguarda il tipo di NEN che il grado. La coorte è stata suddivisa in: una popolazione di studio, costtuita da 37 casi comprendenti pazienti con NET (n=29) e NEC (n=8), e in un gruppo di controllo, formato da 26 casi comprendenti carcinomi NST con differenziazione NE (n=4), carcinomi mucinosi (n=7), carcinomi misti (n=8) e SPC (n=7). Risultati: L’immunoespressione di INSM1, è stata riscontrata in 52/63 casi (82,54%), dei quali 28/37 (75,68%) appartengono alla popolazione di studio e 24/26 (92,31%) al gruppo di controllo. Non sono state riscontrate le differenze statisticamente significative per quanto riguarda le caratteristiche clinico-patologiche e lo status di follow-up tra i casi INSM1+ e INSM1 negativi. Per quanto riguarda l’espressione di marcatori NE tradizionali, 60/63 casi sono risultati positivi per la SYN, e 39/63 per la CgA. Conclusioni: Con questo studio si è osservato che l’INSM1, il nuovo biomarcatore altamente espresso nei NET di varie sedi, può essere utilizzato insieme alla CgA e alla SYN come marcatore diagnostico anche nei tumori NE della mammella. La tecnica di localizzazione appare standardizzata con l’IHC tramite procedure e piattaforme automatizzate. Inoltre, la interpretazione dei risultati appare facilitata dalla distribuzione nucleare e dalla intensità di reazione del marcatore stesso, che è più semplice da identificare rispetto a marcatori citoplasmatici, soprattutto nel caso si esaminino materiali bioptici o citologici con scarsa popolazione cellulare neoplastica.

Tecniche di analisi della differenziazione neuroendocrina nel carcinoma della mammella

MARINELLI, ELEONORA
2019/2020

Abstract

Introduzione: Le neoplasie neuroendocrine della mammella (B-NEN) rappresentano un gruppo di tumori rari ed eterogenei, che presentano un trattamento e una prognosi non ancora ben definiti. A causa dei cambiamenti riguardanti sia la definizione che i metodi diagnostici delle B-NEN durante gli anni, insieme al limitato utilizzo nella routine dei marcatori di differenziazione neuroendocrina (NE) per il tumore mammario, non si è riusciti a stabilire con precisione l’incidenza effettiva di queste lesioni. L’edizione OMS 2019 classifica le B-NEN in due entità: (i) “NET” (tumori neuroendocrini di G1 e G2) e (ii) “NEC” (carcinomi neuroendocrini di G3). Obiettivi: Lo scopo del nostro studio è quello di: (i) valutare l’espressione dell’INSM1 in una serie di casi di B-NEN riclassificate secondo l’OMS 2019, confrontandola con i carcinomi che appartengono al gruppo di controllo (comprendente carcinoma papillare solido (SPC), carcinomi mucinosi, carcinomi no special type con differenziazione NE, carcinomi misti); (ii) determinare la correlazione dell’INSM1 con le caratteristiche clinico-patologiche e lo status del follow-up; (iii) confrontare l’espressione dell’INSM1 con quella dei marcatori NE tradizionali, Cromogranina A (CgA) e Sinaptofisina (SYN). Materiali e metodi: Sono stati selezionati 63 pazienti con carcinomi della mammella che presentano caratteristiche NE, con materiale residuo sufficiente per l’analisi immunoistochimiche (IHC), operati dal 2000 al 2018 presso l’Ospedale Città della Salute e della Scienza, Torino. Ogni caso è stato rivisto e riclassificato secondo i criteri dell’ultima edizione OMS 2019, sia per quanto riguarda il tipo di NEN che il grado. La coorte è stata suddivisa in: una popolazione di studio, costtuita da 37 casi comprendenti pazienti con NET (n=29) e NEC (n=8), e in un gruppo di controllo, formato da 26 casi comprendenti carcinomi NST con differenziazione NE (n=4), carcinomi mucinosi (n=7), carcinomi misti (n=8) e SPC (n=7). Risultati: L’immunoespressione di INSM1, è stata riscontrata in 52/63 casi (82,54%), dei quali 28/37 (75,68%) appartengono alla popolazione di studio e 24/26 (92,31%) al gruppo di controllo. Non sono state riscontrate le differenze statisticamente significative per quanto riguarda le caratteristiche clinico-patologiche e lo status di follow-up tra i casi INSM1+ e INSM1 negativi. Per quanto riguarda l’espressione di marcatori NE tradizionali, 60/63 casi sono risultati positivi per la SYN, e 39/63 per la CgA. Conclusioni: Con questo studio si è osservato che l’INSM1, il nuovo biomarcatore altamente espresso nei NET di varie sedi, può essere utilizzato insieme alla CgA e alla SYN come marcatore diagnostico anche nei tumori NE della mammella. La tecnica di localizzazione appare standardizzata con l’IHC tramite procedure e piattaforme automatizzate. Inoltre, la interpretazione dei risultati appare facilitata dalla distribuzione nucleare e dalla intensità di reazione del marcatore stesso, che è più semplice da identificare rispetto a marcatori citoplasmatici, soprattutto nel caso si esaminino materiali bioptici o citologici con scarsa popolazione cellulare neoplastica.
Technical procedures to investigate neuroendocrine differentiation in breast carcinoma
Background: Breast neuroendocrine neoplasms (B-NENs) represent a group of rare and heterogeneous tumors, which have a yet undefined treatment and prognosis. Due to the changes in both the definition and diagnostic methods of B-NENs over the years, coupled with the limited routine use of neuroendocrine differentiation (NE) markers for breast cancer, it has not been possible to accurately establish the incidence of this disease. The WHO 2019 edition classifies B-NENs into two entities: (i) "NET" (neuroendocrine tumors of G1 and G2) and (ii) "NEC" (neuroendocrine carcinomas of G3). Aims: The purpose of our study is to: (i) evaluate the expression of INSM1 in a series of B-NENs reclassified according to WHO 2019, comparing it with neoplasias belonging to the control group (including solid-papillary carcinoma (SPC), mucinous carcinomas, no special type (NST) carcinomas with NE differentiation and mixed carcinomas); (ii) determine the correlation of INSM1 with the clinico-pathological characteristics and the status of the follow-up; (iii) compare the expression of INSM1 with that of traditional NE markers, Chromogranin A (CgA) and Synaptophysin (SYN). Materials and methods: We selected 63 patients with breast carcinomas with NE features, with sufficient residual material for immunohistochemical analysis (IHC), operated from 2000 to 2018 at the Città della Salute e della Scienza Hospital, Turin. Each case was reviewed and reclassified according to the criteria of the latest WHO 2019 edition, in terms of the type of NEN and the grade. The cohort was divided into: a study population, consisting of 37 cases including patients with NET (n = 29) and NEC (n = 8), and a control group, consisting of 26 cases including NST carcinomas with NE differentiation (n = 4), mucinous carcinomas (n = 7), mixed carcinomas (n = 8) and SPC (n = 7). Results: INSM1 immunoexpression was found in 52/63 cases (82.54%), of which 28/37 (75.68%) belong to the study population and 24/26 (92.31%) to the control group. No statistically significant differences in clinical-pathological characteristics and follow-up status were found between INSM1 + and INSM1 negative cases. As for the expression of traditional NE markers, 60/63 cases were positive for SYN, and 39/63 for CgA. Conclusions: With this study, it was observed that INSM1, the new biomarker highly expressed in NETs of various sites, can be used together with CgA and SYN as a diagnostic marker also in NE breast tumors. The localization technique appears standardized with immunohistochemistry through automated procedures and platforms. Furthermore, the interpretation of the results appears to be facilitated by the nuclear distribution and the intensity of the reaction of the marker itself, which is easier to identify than cytoplasmic markers, especially when examining biopsy or cytological materials with a low neoplastic cell population.
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