La tesi verte sul fenomeno della tratta di esseri umani e in particolare indaga il traffico di donne nigeriane a scopo di sfruttamento sessuale in Italia. Dalla definizione internazionalmente riconosciuta del fenomeno, contenuta all'interno del Protocollo di Palermo del 2000, l'analisi del fenomeno è passata attraverso l'indagine delle politiche di contrasto in vigore contro la tratta degli esseri umani presenti nella normativa internazionale, europea ed infine in quella italiana: per questo motivo nel primo capitolo il lavoro approfondisce il Protocollo di Palermo e la Convenzione di Varsavia, la Dichiarazione di Bruxelles, la Direttiva del Consiglio Europeo 2004/81/CE, la Direttiva 2011/36/UE, l'articolo 18 del Testo Unico sull'Immigrazione, la Legge 228/2003, il D.Lgs. 24/2014 e il Decreto legge n. 13 del 4 ottobre 2018 per avere un quadro dell'evoluzione del contesto normativo italiano. Dall'approfondimento giuridico della prima parte del lavoro, la tesi prosegue con l'analisi chiave del lavoro, ovvero con un'indagine accurata del fenomeno della tratta di donne a scopo di sfruttamento sessuale in Italia scegliendo come caso studio quello delle donne nigeriane, soprattutto per un motivo legato ai numeri piuttosto elevati relativi alla presenza di donne provenienti dalla Nigeria presenti sul territorio italiano. La prima parte del secondo capitolo è incentrata sull'analisi delle caratteristiche globali del fenomeno, secondariamente su quelle europee e, da ultimo, su quelle italiane. In particolare, la tesi indaga la tratta delle donne nigeriane in Italia approfondendo, in primis, il contesto politico, economico, sociale e culturale della Nigeria per comprendere le caratteristiche dei soggetti coinvolti nel fenomeno della tratta; successivamente è stato analizzato il livello di consapevolezza delle donne coinvolte con l'obiettivo di mettere in risalto quanto, molte volte, le donne siano consapevoli che vi saranno dei rischi derivanti dal viaggio per raggiungere l'Europa e delle difficoltà da affrontare sul suolo italiano ma, allo stesso tempo, anche non totalmente consapevoli né del sistema del debito né delle torture e delle violazioni dei diritti umani che la permanenza in Libia porta con sè. Infatti in Nigeria le donne spesso scelgono di lasciare il loro Paese e le condizioni di vita che ne derivano e scelgono di credere a promesse false nella speranza di potersi emancipare e di riuscire a vivere una vita degna dopo lo sfruttamento. Successivamente si è passati all'analisi degli elementi oggettivi della tratta nigeriana: il reclutamento, il sistema di debt bondage, i giuramenti juju, la permanenza in Libia e l'arrivo in Italia. In particolare, sono stati approfonditi il sistema del debito e i giuramenti woodoo, detti anche juju: come è stato messo in risalto già all'interno del lavoro, nel corso degli anni le modalità di sfruttamento sono cambiate, sono divenute più morbide da un punto di vista delle violenze fisiche ma sono divenute più sottili da un punto di vista psicologico. Infine l'ultimo capitolo verte sulla protezione più alta da assicurare alle donne vittime di tratta all'interno dell'ordinamento giuridico italiano: la tesi discute sul procedimento attraverso il quale far ottenere a queste donne la forma di protezione massima prevista dal sistema di asilo italiano, ovvero la protezione internazionale.
La tratta delle donne a scopo di sfruttamento sessuale: modelli di accoglienza e criticità del sistema d'asilo italiano.
PUGLIESI, CECILIA
2019/2020
Abstract
La tesi verte sul fenomeno della tratta di esseri umani e in particolare indaga il traffico di donne nigeriane a scopo di sfruttamento sessuale in Italia. Dalla definizione internazionalmente riconosciuta del fenomeno, contenuta all'interno del Protocollo di Palermo del 2000, l'analisi del fenomeno è passata attraverso l'indagine delle politiche di contrasto in vigore contro la tratta degli esseri umani presenti nella normativa internazionale, europea ed infine in quella italiana: per questo motivo nel primo capitolo il lavoro approfondisce il Protocollo di Palermo e la Convenzione di Varsavia, la Dichiarazione di Bruxelles, la Direttiva del Consiglio Europeo 2004/81/CE, la Direttiva 2011/36/UE, l'articolo 18 del Testo Unico sull'Immigrazione, la Legge 228/2003, il D.Lgs. 24/2014 e il Decreto legge n. 13 del 4 ottobre 2018 per avere un quadro dell'evoluzione del contesto normativo italiano. Dall'approfondimento giuridico della prima parte del lavoro, la tesi prosegue con l'analisi chiave del lavoro, ovvero con un'indagine accurata del fenomeno della tratta di donne a scopo di sfruttamento sessuale in Italia scegliendo come caso studio quello delle donne nigeriane, soprattutto per un motivo legato ai numeri piuttosto elevati relativi alla presenza di donne provenienti dalla Nigeria presenti sul territorio italiano. La prima parte del secondo capitolo è incentrata sull'analisi delle caratteristiche globali del fenomeno, secondariamente su quelle europee e, da ultimo, su quelle italiane. In particolare, la tesi indaga la tratta delle donne nigeriane in Italia approfondendo, in primis, il contesto politico, economico, sociale e culturale della Nigeria per comprendere le caratteristiche dei soggetti coinvolti nel fenomeno della tratta; successivamente è stato analizzato il livello di consapevolezza delle donne coinvolte con l'obiettivo di mettere in risalto quanto, molte volte, le donne siano consapevoli che vi saranno dei rischi derivanti dal viaggio per raggiungere l'Europa e delle difficoltà da affrontare sul suolo italiano ma, allo stesso tempo, anche non totalmente consapevoli né del sistema del debito né delle torture e delle violazioni dei diritti umani che la permanenza in Libia porta con sè. Infatti in Nigeria le donne spesso scelgono di lasciare il loro Paese e le condizioni di vita che ne derivano e scelgono di credere a promesse false nella speranza di potersi emancipare e di riuscire a vivere una vita degna dopo lo sfruttamento. Successivamente si è passati all'analisi degli elementi oggettivi della tratta nigeriana: il reclutamento, il sistema di debt bondage, i giuramenti juju, la permanenza in Libia e l'arrivo in Italia. In particolare, sono stati approfonditi il sistema del debito e i giuramenti woodoo, detti anche juju: come è stato messo in risalto già all'interno del lavoro, nel corso degli anni le modalità di sfruttamento sono cambiate, sono divenute più morbide da un punto di vista delle violenze fisiche ma sono divenute più sottili da un punto di vista psicologico. Infine l'ultimo capitolo verte sulla protezione più alta da assicurare alle donne vittime di tratta all'interno dell'ordinamento giuridico italiano: la tesi discute sul procedimento attraverso il quale far ottenere a queste donne la forma di protezione massima prevista dal sistema di asilo italiano, ovvero la protezione internazionale.File | Dimensione | Formato | |
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