Di recente è stato dimostrato come l'intelligenza emotiva e le relative competenze siano essenziali per le generazioni future. Questa tesi indaga il rapporto tra intelligenza emotiva e le istituzioni, come esse abbiano la possibilità di evitare che parte della popolazione diventi criminale o commetta un certo tipo di reati, attraverso l'attuazione di programmi che hanno come obiettivo l'insegnamento e la gestione dell'intelligenza emotiva. La struttura della tesi è divisa in tre parti: 1) La natura dell'intelligenza emotiva 1.1 ragione ed emozione, quoziente intellettivo ed emotivo. 1.2 misurare l'intelligenza emotiva Per secoli ragione ed emozione hanno rappresentato concetti opposti. Antonio Damasio esperto in neuroscienze definì l'errore di Cartesio l'aver separato emozione ed intelletto. Charles Darwin diede un contributo importante sul ruolo che giocano le emozioni nell'ambito sociale. La scala di Binet-Simon fu il primo test di misurazione d'intelligenza. Inizialmente fu utilizzato per i bambini e venne poi esteso agli adulti. In Europa e negli Stati Uniti nascevano studi di misurazione sullo sviluppo cognitivo dell'individuo, le ricerche di psicologia sociale confermavano le tesi di Darwin, proponendo il concetto “d'intelligenza sociale”, intesa come capacità di comprendere gli altri. Lo psicologo David Wecsler elaborò nuovi test d'intelligenza basandosi sulla teoria di intelligenze multiple: quella intellettiva e quella emotiva. Secondo Bar-On essere emotivamente intelligenti significava comprendere e saper relazionarsi con gli altri, capendo stati d'animo, sentimenti e bisogni altrui, stabilendo rapporti di cooperazione costruttivi. 2) L'importanza dell'intelligenza emotiva in ogni ambito 2.1 studi, esperimenti e test sull'intelligenza emotiva Daniel Goleman scrittore e giornalista, laureato ad Harward sosteneva nel 1995, quando la società americana stava precipitando in una profonda crisi di crimini, abuso di droghe, alcool e suicidi che l'unica possibilità per fronteggiare questa situazione sarebbe stato l'utilizzo dell'intelligenza emotiva. Le carenze nell'intelligenza emotiva possono sfociare nella depressione, nella violenza. Immenso è il potere delle emozioni, le emozioni spesso possono prendere il sopravvento sull'intelletto. Le emozioni possono essere contagiose e possono anche influenzare il comportamento altrui. L'intelligenza emotiva comprende due competenze principali: quella personale e quella sociale, che è responsabile dei rapporti con le altre persone. Misurazione dell'intelligenza emotiva E-QI (Emotional Quozient Inventory) di Bar-On: è composto da 133 item possibilità di risposta su scala a cinque livelli, dando come risultato un quoziente emotivo totale più altri cinque punteggi relativi a sottolivelli e che riguardano: intrapersonale, interpesonale, gestione dello stress, adattabilità e buonumore. ECI (Emotional Competence Inventory) valuta le competenze emozionali degli individui e delle organizzazioni, competenze identificate da Goleman. Ad ogni modo si ha la necessità di studi ulteriori di validazione, giungere ad uno strumento di misurazione di intelligenza emotiva affidabile e scientificamente valido. 3) Intelligenza emotiva ed Istituzioni 3.1 rapporto tra intelligenza emotiva e le istituzioni ospedaliere 3.2 analfabetismo ed il compito delle istituzioni 3.3 programmi attuati dalle istituzioni

L'IMPORTANZA DELL'UTILIZZO DELL'INTELLIGENZA EMOTIVA NELLE ISTITUZIONI

TARANTINO, CRISTIANO
2019/2020

Abstract

Di recente è stato dimostrato come l'intelligenza emotiva e le relative competenze siano essenziali per le generazioni future. Questa tesi indaga il rapporto tra intelligenza emotiva e le istituzioni, come esse abbiano la possibilità di evitare che parte della popolazione diventi criminale o commetta un certo tipo di reati, attraverso l'attuazione di programmi che hanno come obiettivo l'insegnamento e la gestione dell'intelligenza emotiva. La struttura della tesi è divisa in tre parti: 1) La natura dell'intelligenza emotiva 1.1 ragione ed emozione, quoziente intellettivo ed emotivo. 1.2 misurare l'intelligenza emotiva Per secoli ragione ed emozione hanno rappresentato concetti opposti. Antonio Damasio esperto in neuroscienze definì l'errore di Cartesio l'aver separato emozione ed intelletto. Charles Darwin diede un contributo importante sul ruolo che giocano le emozioni nell'ambito sociale. La scala di Binet-Simon fu il primo test di misurazione d'intelligenza. Inizialmente fu utilizzato per i bambini e venne poi esteso agli adulti. In Europa e negli Stati Uniti nascevano studi di misurazione sullo sviluppo cognitivo dell'individuo, le ricerche di psicologia sociale confermavano le tesi di Darwin, proponendo il concetto “d'intelligenza sociale”, intesa come capacità di comprendere gli altri. Lo psicologo David Wecsler elaborò nuovi test d'intelligenza basandosi sulla teoria di intelligenze multiple: quella intellettiva e quella emotiva. Secondo Bar-On essere emotivamente intelligenti significava comprendere e saper relazionarsi con gli altri, capendo stati d'animo, sentimenti e bisogni altrui, stabilendo rapporti di cooperazione costruttivi. 2) L'importanza dell'intelligenza emotiva in ogni ambito 2.1 studi, esperimenti e test sull'intelligenza emotiva Daniel Goleman scrittore e giornalista, laureato ad Harward sosteneva nel 1995, quando la società americana stava precipitando in una profonda crisi di crimini, abuso di droghe, alcool e suicidi che l'unica possibilità per fronteggiare questa situazione sarebbe stato l'utilizzo dell'intelligenza emotiva. Le carenze nell'intelligenza emotiva possono sfociare nella depressione, nella violenza. Immenso è il potere delle emozioni, le emozioni spesso possono prendere il sopravvento sull'intelletto. Le emozioni possono essere contagiose e possono anche influenzare il comportamento altrui. L'intelligenza emotiva comprende due competenze principali: quella personale e quella sociale, che è responsabile dei rapporti con le altre persone. Misurazione dell'intelligenza emotiva E-QI (Emotional Quozient Inventory) di Bar-On: è composto da 133 item possibilità di risposta su scala a cinque livelli, dando come risultato un quoziente emotivo totale più altri cinque punteggi relativi a sottolivelli e che riguardano: intrapersonale, interpesonale, gestione dello stress, adattabilità e buonumore. ECI (Emotional Competence Inventory) valuta le competenze emozionali degli individui e delle organizzazioni, competenze identificate da Goleman. Ad ogni modo si ha la necessità di studi ulteriori di validazione, giungere ad uno strumento di misurazione di intelligenza emotiva affidabile e scientificamente valido. 3) Intelligenza emotiva ed Istituzioni 3.1 rapporto tra intelligenza emotiva e le istituzioni ospedaliere 3.2 analfabetismo ed il compito delle istituzioni 3.3 programmi attuati dalle istituzioni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/26111