ABSTRACT This thesis explores three Jewish environments: Gan Eden (the Jewish Paradise, literally "The Garden of Delights"), Gehenna (the Jewish Hell), and Jerusalem as the link between these two realities of Jewish tradition. Throughout the centuries, rabbis, theologians and geographers have tried to identify the exact location of Paradise Lost. Starting with the literal interpretation of the Book of Genesis, they focused their research and search for the "Garden of Delights" in the East, at the confluence of the four great rivers. However, there is no need to list single versions and assumptions concerning the topic I have chosen, in order to confirm a keen interest in such a study. Immersed in my scientific work, I wondered if the search for hell was at the center of biblical and geographical research. In the process of work, I noticed the presence of a constant uniting these two opposites, Jerusalem, which was considered the center of the world. Earthly Jerusalem, being a city with strong spiritual overtones, is a mirror of heavenly Jerusalem. It is said that King David was inspired by the temple seen in heaven and planned to create a copy of it on earth, which was completed by his son Solomon. The thesis ends with a cartographic supplement aimed to illustrate the location of Paradise Lost and the central position of Jerusalem. АННОТАЦИЯ В данной диссертации исследуются Ган Эден (еврейский рай, дословно "Сад наслаждений"), Геенна (еврейский ад) и Иерусалим как связующий элемент между этими двумя реальностями еврейской традиции. В ходе веков раввины, теологи и географы пытались определить точное местоположение "Потерянного рая", используя имеющиеся в их распоряжении источники. Так буквальное толкование Книги Бытия сосредоточило их исследования и поиски "Сада наслаждений" на Востоке, в слиянии четырех великих рек. Нет, однако, необходимости в перечислении единичных версий и предположений, касающихся избранной мной темы, чтобы подтвердить живой интерес к подобному исследованию. Погрузившись в научную работу, я задумалась над вопросом о том, были ли поиски ада в центре библейских и географических исследований. В процессе работы я отметила наличие константы, объединяющей две эти противоположности, - Иерусалим, считавшийся центром мира. Земной Иерусалим, являясь городом с сильным духовным подтекстом, представляет собой зеркало небесного Иерусалима. Говорят, что царь Давид был вдохновлен храмом, увиденным на небе, и решил создать его копию на земле, которую завершил его сын Соломон. Диссертация завершается картографическим приложением, призванным графически проиллюстрировать местонахождение "Потерянного рая" и центральное положение Иерусалима.
Il lavoro è stato suddiviso in tre parti. La prima parte è dedicata alla geografia della religione che ha fatto comparsa già nel Cinquecento con la redazione di carte che tentavano di rendere fruibile all’occhio umano la posizione dei luoghi descritti nella Bibbia.La seconda parte, dedicata alla cartografia e alla spazialità nelle prime rappresentazione di geografia biblica, comincia con un’attenzione particolare allo studio delle direzioni sacre in cartografia. Le carte geografiche, infatti, non sono sempre state disegnate con orientamento a Nord; almeno fino al XV secolo erano piuttosto comuni carte con orientamento a Est (come il Mappa Mundi del geografo Guido da Pisa o quello del monaco Beato di Liébana), a Sud (le più note sono quelle del geografo arabo al-Idrisi) o più sporadicamente a Ovest. Nel corso delle ricerche ho cercato di capire cosa si celasse dietro queste scelte ricorrenti durante il Medioevo. Il capitolo si addentra nel cuore della ricerca che porterà – insieme alla terza parte del lavoro - all’analisi del Gan Eden (paradiso ebraico), del Ghehenom(inferno ebraico) e di Gerusalemme come elemento di raccordo tra queste due realtà della tradizione ebraica. Nel corso dei secoli rabbini, teologi e geografi hanno cercato di individuare l’esatta ubicazione del paradiso perduto ricorrendo ai pochi elementi a loro disposizione: un’errata interpretazione letterale della Genesi che avrebbe collocato le loro ricerche a Oriente e la convergenza dei quattro grandi fiumi presenti nel Gan Eden. Non mancano proposte singolari e inverosimili che ho citato per dimostrare il vivo interesse per la ricerca paradisiaca. Giunta a tal punto, mi sono chiesta se l’inferno fosse stato anch’esso al centro degli studi geografici; approfondendo l’argomento, ho constatato la presenza di una costante сhe univa questi due opposti, Gerusalemme, considerata l’ombelico del mondo. Tale presupposto si basava sull’interpretazione letterale di un versetto dei profeti (Ezechiele) e sul libro di Enoch.La terza parte della tesi si concentra su Gerusalemme. Essendo una città dalla connotazione fortemente spirituale, la Gerusalemme terrena rappresenta lo specchio della Gerusalemme celeste. Si narra сhe re Davide si fosse ispirato al tempio visto in cielo per crearne una riproduzione terrena. Nel corso della stesura del III capitolo ho avuto modo di venire a conoscenza del lavoro di ricerca cartografica condotta dal prof. Rehav Rubin dell’Università Ebraica di Gerusalemme che ho contattato per avere suggerimenti e, grazie al quale, sono venuta a conoscenza della possibilità di richiedere e ottenere dalla Biblioteca dell’Università di Zurigo una copia della “Carta Mantovana”, su cui mi sono concentrata in modo particolare. La tesi si conclude con un’appendice cartografica volta a illustrare graficamente l’ubicazione del paradiso perduto e la centralità di Gerusalemme.
GAN EDEN, GHEHENOM E GERUSALEMME: UNA RICERCA GEOGRAFICA TRA CARTE BIBLICHE E TALMUD
BELTRAMO, LAURA
2020/2021
Abstract
Il lavoro è stato suddiviso in tre parti. La prima parte è dedicata alla geografia della religione che ha fatto comparsa già nel Cinquecento con la redazione di carte che tentavano di rendere fruibile all’occhio umano la posizione dei luoghi descritti nella Bibbia.La seconda parte, dedicata alla cartografia e alla spazialità nelle prime rappresentazione di geografia biblica, comincia con un’attenzione particolare allo studio delle direzioni sacre in cartografia. Le carte geografiche, infatti, non sono sempre state disegnate con orientamento a Nord; almeno fino al XV secolo erano piuttosto comuni carte con orientamento a Est (come il Mappa Mundi del geografo Guido da Pisa o quello del monaco Beato di Liébana), a Sud (le più note sono quelle del geografo arabo al-Idrisi) o più sporadicamente a Ovest. Nel corso delle ricerche ho cercato di capire cosa si celasse dietro queste scelte ricorrenti durante il Medioevo. Il capitolo si addentra nel cuore della ricerca che porterà – insieme alla terza parte del lavoro - all’analisi del Gan Eden (paradiso ebraico), del Ghehenom(inferno ebraico) e di Gerusalemme come elemento di raccordo tra queste due realtà della tradizione ebraica. Nel corso dei secoli rabbini, teologi e geografi hanno cercato di individuare l’esatta ubicazione del paradiso perduto ricorrendo ai pochi elementi a loro disposizione: un’errata interpretazione letterale della Genesi che avrebbe collocato le loro ricerche a Oriente e la convergenza dei quattro grandi fiumi presenti nel Gan Eden. Non mancano proposte singolari e inverosimili che ho citato per dimostrare il vivo interesse per la ricerca paradisiaca. Giunta a tal punto, mi sono chiesta se l’inferno fosse stato anch’esso al centro degli studi geografici; approfondendo l’argomento, ho constatato la presenza di una costante сhe univa questi due opposti, Gerusalemme, considerata l’ombelico del mondo. Tale presupposto si basava sull’interpretazione letterale di un versetto dei profeti (Ezechiele) e sul libro di Enoch.La terza parte della tesi si concentra su Gerusalemme. Essendo una città dalla connotazione fortemente spirituale, la Gerusalemme terrena rappresenta lo specchio della Gerusalemme celeste. Si narra сhe re Davide si fosse ispirato al tempio visto in cielo per crearne una riproduzione terrena. Nel corso della stesura del III capitolo ho avuto modo di venire a conoscenza del lavoro di ricerca cartografica condotta dal prof. Rehav Rubin dell’Università Ebraica di Gerusalemme che ho contattato per avere suggerimenti e, grazie al quale, sono venuta a conoscenza della possibilità di richiedere e ottenere dalla Biblioteca dell’Università di Zurigo una copia della “Carta Mantovana”, su cui mi sono concentrata in modo particolare. La tesi si conclude con un’appendice cartografica volta a illustrare graficamente l’ubicazione del paradiso perduto e la centralità di Gerusalemme.File | Dimensione | Formato | |
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