Questa tesi è frutto di un lavoro atto a descrivere e analizzare l’”Operazione Gladio” avvenuta nella seconda metà del secolo scorso. È il prodotto finale di una lunga e accurata raccolta informativa basata su libri e sitografia internet. Il momento storico preso in considerazione è estremamente delicato e i fatti, in parte, sono ancora coperti da segreto di stato o segreto NATO. Numerosi avvenimenti non sono ancora stati giudicati dalla Magistratura e per tale motivo le conclusioni sono ponderate. Al fine di fornire un’imparziale e quanto più oggettiva e reale visione di fatti, sono stati analizzati punti di vista contrastanti e opposti. Tuttavia il lavoro poggia sui prodotti delle Commissioni Parlamentari, sui prodotti della Magistratura e sulle sue sentenze. Come detto, a oggi si è giunti a parziali verità dei fatti, soprattutto grazie al lavoro dei Giudici Istruttori delle Procure di Venezia, Padova, Udine, Milano e Roma, a molteplici Commissioni Parlamentari, alle dichiarazioni dei vertici dei servizi d’informazione italiani e dell’organizzazione Gladio, alle dichiarazioni dei vari capi dicastero che vennero a conoscenza dei fatti durante i loro mandati e ai capi di stato susseguitisi. Vengono trattati gli aspetti generali dell’organizzazione, per poi scendere internamente più nel particolare, fino a giungere alle trattazioni riguardo incriminazione circa l’eventuale partecipazione ad attentati terroristici avvenuti in Italia e l’analisi delle successive vicende giudiziarie. L’organizzazione rimase attiva per circa 40 anni fino a quando l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Onorevole Giulio Andreotti, rivelò la sua esistenza dinanzi al parlamento. Da quel momento in poi le cause furono devastanti, sia per gli appartenenti alla rete e vertici politici, sia per i rapporti diplomatici con gli altri paesi NATO. Si susseguirono processi per oltre 10 anni al termine dei quali furono definitivamente scagionati tutti gli imputati. Solo oggi si può ridare lustro e fama a questi volontari che erano pronti a tutto pur di difendere il suolo nazionale. Hanno operato nel silenzio, come recita il loro motto, per decenni e sono stati traditi dallo stesso Stato che avevano giurato di difendere. Sono stati accusati di essere stragisti, golpisti, mafiosi e piduisti. Ma le indagini hanno dimostrato l’esatto contrario e la completa legittimità e legalità della struttura.
L'Organizzazione Gladio
RIZZI, PIERO
2020/2021
Abstract
Questa tesi è frutto di un lavoro atto a descrivere e analizzare l’”Operazione Gladio” avvenuta nella seconda metà del secolo scorso. È il prodotto finale di una lunga e accurata raccolta informativa basata su libri e sitografia internet. Il momento storico preso in considerazione è estremamente delicato e i fatti, in parte, sono ancora coperti da segreto di stato o segreto NATO. Numerosi avvenimenti non sono ancora stati giudicati dalla Magistratura e per tale motivo le conclusioni sono ponderate. Al fine di fornire un’imparziale e quanto più oggettiva e reale visione di fatti, sono stati analizzati punti di vista contrastanti e opposti. Tuttavia il lavoro poggia sui prodotti delle Commissioni Parlamentari, sui prodotti della Magistratura e sulle sue sentenze. Come detto, a oggi si è giunti a parziali verità dei fatti, soprattutto grazie al lavoro dei Giudici Istruttori delle Procure di Venezia, Padova, Udine, Milano e Roma, a molteplici Commissioni Parlamentari, alle dichiarazioni dei vertici dei servizi d’informazione italiani e dell’organizzazione Gladio, alle dichiarazioni dei vari capi dicastero che vennero a conoscenza dei fatti durante i loro mandati e ai capi di stato susseguitisi. Vengono trattati gli aspetti generali dell’organizzazione, per poi scendere internamente più nel particolare, fino a giungere alle trattazioni riguardo incriminazione circa l’eventuale partecipazione ad attentati terroristici avvenuti in Italia e l’analisi delle successive vicende giudiziarie. L’organizzazione rimase attiva per circa 40 anni fino a quando l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Onorevole Giulio Andreotti, rivelò la sua esistenza dinanzi al parlamento. Da quel momento in poi le cause furono devastanti, sia per gli appartenenti alla rete e vertici politici, sia per i rapporti diplomatici con gli altri paesi NATO. Si susseguirono processi per oltre 10 anni al termine dei quali furono definitivamente scagionati tutti gli imputati. Solo oggi si può ridare lustro e fama a questi volontari che erano pronti a tutto pur di difendere il suolo nazionale. Hanno operato nel silenzio, come recita il loro motto, per decenni e sono stati traditi dallo stesso Stato che avevano giurato di difendere. Sono stati accusati di essere stragisti, golpisti, mafiosi e piduisti. Ma le indagini hanno dimostrato l’esatto contrario e la completa legittimità e legalità della struttura.File | Dimensione | Formato | |
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