Da giovane allevatore di bestiame ad arcivescovo di Lusaka e infine guaritore-esorcista a capo di un'associazione che combatte per la riabilitazione dei sacerdoti sposati, quello di Milingo è un caso per certi versi molto controverso, che fece molto discutere e che culminò nel 2001 con la notizia delle sue nozze, celebrate dal reverendo Moon, con l'agopunturista coreana Maria Sung. Dal momento della sua nomina ad arcivescovo, nel 1969, fino all'anno della sua scomunica, avvenuta nel 2009, i rapporti tra Milingo e la Chiesa cattolica furono tesi a causa delle rispettive convinzioni. Da una parte Milingo, che lottava per l'innovazione del cristianesimo africano, dall'altra una Chiesa, a detta dell'arcivescovo, rimasta conservatrice, nonostante il Concilio Vaticano II avvenuto proprio in quegli anni. L'obiettivo principale di questa tesi è quello di chiarire e offrire nuove chiavi di lettura del cosiddetto “caso Milingo” attraverso uno studio religioso e antropologico che va ad analizzare il contesto culturale e religioso africano, in cui Milingo ha vissuto, ma anche il contesto occidentale, da sempre considerato moderno e tecnologico, nel quale egli riuscì a trapiantare un culto terapeutico, in chiave africanizzante, che ebbe un notevole successo. Il rituale di guarigione, che egli praticava, era caratterizzato da un attacco verbale contro tutte le forze del male e dei loro influssi malefici, come fatture, stregoneria e spiriti maligni, considerati tutti imputabili e causati da Satana. Gli studi antropologici sulla possessione hanno permesso di comprendere il fenomeno come un evento strettamente connesso alla realtà culturale alla quale essa appartiene e pertanto considerato anche dal DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) come una sindrome culturalmente caratterizzata. Pertanto ho cercato di contrapporre la possessione diabolica e l'esorcismo cattolico ai culti di possessione africana.
Il culto terapeutico di Milingo: un caso di sincretismo religioso
BOSIO, EDOARDO
2020/2021
Abstract
Da giovane allevatore di bestiame ad arcivescovo di Lusaka e infine guaritore-esorcista a capo di un'associazione che combatte per la riabilitazione dei sacerdoti sposati, quello di Milingo è un caso per certi versi molto controverso, che fece molto discutere e che culminò nel 2001 con la notizia delle sue nozze, celebrate dal reverendo Moon, con l'agopunturista coreana Maria Sung. Dal momento della sua nomina ad arcivescovo, nel 1969, fino all'anno della sua scomunica, avvenuta nel 2009, i rapporti tra Milingo e la Chiesa cattolica furono tesi a causa delle rispettive convinzioni. Da una parte Milingo, che lottava per l'innovazione del cristianesimo africano, dall'altra una Chiesa, a detta dell'arcivescovo, rimasta conservatrice, nonostante il Concilio Vaticano II avvenuto proprio in quegli anni. L'obiettivo principale di questa tesi è quello di chiarire e offrire nuove chiavi di lettura del cosiddetto “caso Milingo” attraverso uno studio religioso e antropologico che va ad analizzare il contesto culturale e religioso africano, in cui Milingo ha vissuto, ma anche il contesto occidentale, da sempre considerato moderno e tecnologico, nel quale egli riuscì a trapiantare un culto terapeutico, in chiave africanizzante, che ebbe un notevole successo. Il rituale di guarigione, che egli praticava, era caratterizzato da un attacco verbale contro tutte le forze del male e dei loro influssi malefici, come fatture, stregoneria e spiriti maligni, considerati tutti imputabili e causati da Satana. Gli studi antropologici sulla possessione hanno permesso di comprendere il fenomeno come un evento strettamente connesso alla realtà culturale alla quale essa appartiene e pertanto considerato anche dal DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) come una sindrome culturalmente caratterizzata. Pertanto ho cercato di contrapporre la possessione diabolica e l'esorcismo cattolico ai culti di possessione africana.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/26029