L’obiettivo principale di questa relazione consiste nel delineare, sulla base delle risultanze di numerosi studi scientifici a partire da una revisione di questi ultimi, l’influenza della stimolazione sonora sulla percezione sensoriale del cibo da parte del consumatore. In particolare, sono state considerate le variazioni nella percezione degli alimenti provocate da stimoli musicali, nonché le possibili implicazioni di marketing di tali risultati. La musica infatti può influenzare il gradimento di un alimento e la percezione stessa dei sapori, influendo dunque sulla loro consumazione. I diversi studi esaminati descrivono la modulazione di tali risposte e comportamenti, sfruttano alcune componenti della musica: il volume, il genere, la velocità, il tono. Ognuna di queste ha un effetto sull’assaggiatore/consumatore. Ad esempio, è stato dimostrato come la velocità della musica possa velocizzare o rallentare il pasto o come il volume (alto) sia in grado di aumentare la quantità di bevande ingerite. Per ogni componente e rispettiva percezione da parte del consumatore c’è un effetto e conseguente applicazione. La relazione considera inoltre degli aspetti di “signature sound”, ovvero il suono riprodotto da un particolare tipo di packaging, appositamente studiato per distinguersi dalla concorrenza e aumentare l’aspettativa e il desiderio. Gli alimenti e la loro preparazione generano dei suoni (ad esempio, il “crunch della patatina”) che, quando percepiti in congruenza dall’assaggiatore, ricordano sensazioni di esperienze passate o scaturiscono delle aspettative, modulando così profondamente l’esperienza di assaggio e consumo del prodotto. Le implicazioni di tali studi sono considerate nell’ambito del food intake. Ad esempio, con applicazioni possibili per coloro che hanno l’abitudine di mangiare velocemente, dove la musica potrebbe risultare importante per il controllo del cibo e della velocità del pasto, ma più in generale per i soggetti con disturbi alimentari, dove la musica, via la modulazione delle emozioni, potrebbe essere cruciale per apprezzare i pasti riducendo l’inappetenza e l’indisposizione. Ulteriori implicazioni di tali risultati sono inoltre considerate nel marketing, soprattutto in ambito ristorativo, che considerano come la componente musicale possa influenzare la scelta di un prodotto rendendo l’esperienza ancor più piacevole e memorabile. In conclusione, evidenze scientifiche dimostrano come la stimolazione sonora costituisca un elemento importante nella percezione sensoriale del cibo in grado, attraverso diversi meccanismi, di modulare profondamente l’esperienza del consumatore, con importanti implicazioni per future applicazioni in campo clinico e di marketing.

ALIMENTI E SUONI: influenza della stimolazione sonora sulla percezione sensoriale del cibo.

FAZIO, MARCO
2019/2020

Abstract

L’obiettivo principale di questa relazione consiste nel delineare, sulla base delle risultanze di numerosi studi scientifici a partire da una revisione di questi ultimi, l’influenza della stimolazione sonora sulla percezione sensoriale del cibo da parte del consumatore. In particolare, sono state considerate le variazioni nella percezione degli alimenti provocate da stimoli musicali, nonché le possibili implicazioni di marketing di tali risultati. La musica infatti può influenzare il gradimento di un alimento e la percezione stessa dei sapori, influendo dunque sulla loro consumazione. I diversi studi esaminati descrivono la modulazione di tali risposte e comportamenti, sfruttano alcune componenti della musica: il volume, il genere, la velocità, il tono. Ognuna di queste ha un effetto sull’assaggiatore/consumatore. Ad esempio, è stato dimostrato come la velocità della musica possa velocizzare o rallentare il pasto o come il volume (alto) sia in grado di aumentare la quantità di bevande ingerite. Per ogni componente e rispettiva percezione da parte del consumatore c’è un effetto e conseguente applicazione. La relazione considera inoltre degli aspetti di “signature sound”, ovvero il suono riprodotto da un particolare tipo di packaging, appositamente studiato per distinguersi dalla concorrenza e aumentare l’aspettativa e il desiderio. Gli alimenti e la loro preparazione generano dei suoni (ad esempio, il “crunch della patatina”) che, quando percepiti in congruenza dall’assaggiatore, ricordano sensazioni di esperienze passate o scaturiscono delle aspettative, modulando così profondamente l’esperienza di assaggio e consumo del prodotto. Le implicazioni di tali studi sono considerate nell’ambito del food intake. Ad esempio, con applicazioni possibili per coloro che hanno l’abitudine di mangiare velocemente, dove la musica potrebbe risultare importante per il controllo del cibo e della velocità del pasto, ma più in generale per i soggetti con disturbi alimentari, dove la musica, via la modulazione delle emozioni, potrebbe essere cruciale per apprezzare i pasti riducendo l’inappetenza e l’indisposizione. Ulteriori implicazioni di tali risultati sono inoltre considerate nel marketing, soprattutto in ambito ristorativo, che considerano come la componente musicale possa influenzare la scelta di un prodotto rendendo l’esperienza ancor più piacevole e memorabile. In conclusione, evidenze scientifiche dimostrano come la stimolazione sonora costituisca un elemento importante nella percezione sensoriale del cibo in grado, attraverso diversi meccanismi, di modulare profondamente l’esperienza del consumatore, con importanti implicazioni per future applicazioni in campo clinico e di marketing.
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