Introduzione: Il termine “età relativa” descrive la variazione di età tra gli individui raggruppati insieme sulla base di una data limite (cut-off) determinata arbitrariamente (Dixon, Horton & Weir, 2011). Tali raggruppamenti possono inavvertitamente avvantaggiare i nati immediatamente dopo la data di cut-off, svantaggiando quelli che sono relativamente più giovani all’interno della stessa coorte. Questo fenomeno è comunemente noto come Relative Age Effect (RAE) (Barnsley, Thompson & Barnsley, 1985). Il RAE esiste quando vi è una netta sovrarappresentazione di atleti nati vicini alla data di cut-off dell’anno di selezione per una data coorte. Sebbene ci sia stato un ampio interesse nella ricerca del RAE negli ultimi tre decenni, rimangono ancora domande sulle strutture organizzate che sono alla base di queste relazioni (Cobley et al., 2019). La necessità di esaminare queste strutture è enfatizzata da un numero sempre più alto di studi che esplorano potenziali strategie per mitigare il RAE nei programmi sportivi giovanili (Romann & Cobley, 2015; Cobley et al., 2019; Abbott et al., 2020). Nonostante siano stati condotti numerosi studi in moltissimi sport, è chiaro che c’è ancora una carenza di prove scientifiche, in particolare per gli sport femminili e individuali come l’atletica leggera (Cobley et al., 2009). L’obiettivo di questo elaborato è quello di valutare la presenza del RAE in un campione di velocisti e saltatori di livello mondiale, punto innovativo dello studio, all’inizio della carriera sportiva. In particolare, se il RAE possa avere un impatto sulla prestazione sportiva e se sia possibile rimuoverlo attraverso specifiche correzioni della performance. Materiali e Metodi: Per definire il campione dei soggetti oggetto di studio, è stato utilizzato il sito della World Athletics (https://www.worldathletics.org/) disponibile pubblicamente, selezionando come discipline di riferimento le discipline dei salti (salto in alto, lungo, triplo e con l’asta) e degli sprint (100, 200 e 400 m). In particolare sono state valutate le performance degli atleti classificati nelle prime 100 posizioni delle classifiche mondiali (dal 2000 al 2018) e /o hanno partecipato ai campionati del mondo U18 e U20 (dal 1998 al 2015). Il periodo considerato per l’elaborazione delle performance è stato tra i 15 e i 20 anni mentre per le analisi del RAE e delle sue correzioni sono state usate come età di riferimento 16 e 17 anni nelle due categorie Top 100 e Top50. Risultati: Analizzando un totale di 3846 atleti per il salto e di 3407 per la corsa è stata osservata una distribuzione asimmetrica nei quartili in tutte le discipline, con una maggiore sovrarappresentazione del primo quartile (Q1) rispetto all’ultimo (Q4), segno di presenza del RAE, soprattutto nel salto rispetto alla corsa, con tendenze in entrambi i casi a diminuire nel genere femminile e ad aumentare nella Top 50 rispetto alla Top100, segno di un RAE crescente a livelli prestativi più elevati. Gli aggiustamenti correttivi hanno però riequilibrato le distribuzioni dei quartili, rendendole più omogenee. Discussione: Dal seguente studio è emerso che, come già stabilito per contesti nazionali, gli aggiustamenti correttivi sono stati efficaci nella ridistribuzione dei quartili anche in contesti internazionali, punto innovativo rispetto ai lavori precedenti presenti in letteratura, riducendo e in alcuni casi rimuovendo del tutto il RAE.

Analisi del RAE in atleti di atletica leggera a livello mondiale: i fattori correttivi hanno un’influenza sulle performance?

OLIAS, DANIELE
2019/2020

Abstract

Introduzione: Il termine “età relativa” descrive la variazione di età tra gli individui raggruppati insieme sulla base di una data limite (cut-off) determinata arbitrariamente (Dixon, Horton & Weir, 2011). Tali raggruppamenti possono inavvertitamente avvantaggiare i nati immediatamente dopo la data di cut-off, svantaggiando quelli che sono relativamente più giovani all’interno della stessa coorte. Questo fenomeno è comunemente noto come Relative Age Effect (RAE) (Barnsley, Thompson & Barnsley, 1985). Il RAE esiste quando vi è una netta sovrarappresentazione di atleti nati vicini alla data di cut-off dell’anno di selezione per una data coorte. Sebbene ci sia stato un ampio interesse nella ricerca del RAE negli ultimi tre decenni, rimangono ancora domande sulle strutture organizzate che sono alla base di queste relazioni (Cobley et al., 2019). La necessità di esaminare queste strutture è enfatizzata da un numero sempre più alto di studi che esplorano potenziali strategie per mitigare il RAE nei programmi sportivi giovanili (Romann & Cobley, 2015; Cobley et al., 2019; Abbott et al., 2020). Nonostante siano stati condotti numerosi studi in moltissimi sport, è chiaro che c’è ancora una carenza di prove scientifiche, in particolare per gli sport femminili e individuali come l’atletica leggera (Cobley et al., 2009). L’obiettivo di questo elaborato è quello di valutare la presenza del RAE in un campione di velocisti e saltatori di livello mondiale, punto innovativo dello studio, all’inizio della carriera sportiva. In particolare, se il RAE possa avere un impatto sulla prestazione sportiva e se sia possibile rimuoverlo attraverso specifiche correzioni della performance. Materiali e Metodi: Per definire il campione dei soggetti oggetto di studio, è stato utilizzato il sito della World Athletics (https://www.worldathletics.org/) disponibile pubblicamente, selezionando come discipline di riferimento le discipline dei salti (salto in alto, lungo, triplo e con l’asta) e degli sprint (100, 200 e 400 m). In particolare sono state valutate le performance degli atleti classificati nelle prime 100 posizioni delle classifiche mondiali (dal 2000 al 2018) e /o hanno partecipato ai campionati del mondo U18 e U20 (dal 1998 al 2015). Il periodo considerato per l’elaborazione delle performance è stato tra i 15 e i 20 anni mentre per le analisi del RAE e delle sue correzioni sono state usate come età di riferimento 16 e 17 anni nelle due categorie Top 100 e Top50. Risultati: Analizzando un totale di 3846 atleti per il salto e di 3407 per la corsa è stata osservata una distribuzione asimmetrica nei quartili in tutte le discipline, con una maggiore sovrarappresentazione del primo quartile (Q1) rispetto all’ultimo (Q4), segno di presenza del RAE, soprattutto nel salto rispetto alla corsa, con tendenze in entrambi i casi a diminuire nel genere femminile e ad aumentare nella Top 50 rispetto alla Top100, segno di un RAE crescente a livelli prestativi più elevati. Gli aggiustamenti correttivi hanno però riequilibrato le distribuzioni dei quartili, rendendole più omogenee. Discussione: Dal seguente studio è emerso che, come già stabilito per contesti nazionali, gli aggiustamenti correttivi sono stati efficaci nella ridistribuzione dei quartili anche in contesti internazionali, punto innovativo rispetto ai lavori precedenti presenti in letteratura, riducendo e in alcuni casi rimuovendo del tutto il RAE.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
819148_tesi-danieleolias.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.69 MB
Formato Adobe PDF
1.69 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/26000