Introduction: Breast cancer is the most frequently diagnosed neoplasm in women, among whom it accounts for one out three cancers. However, due to the improved effectiveness of screening and treatment programs, recently the survival rate pf breast cancer is growing, resulting in an increased proportion of breast cancer survivors in the general population. In these patients, the coexistence of nononcologic comorbidities and short- or long-term toxicities of cancer therapies, implies a peculiar and complex clinical status as well as the relative therapeutic management. Aims: The aim of this study was to assess and investigate the complexity andthe multimorbidity in a cohort of breast cancer survivors analyzing the burden of disease before and after cancer therapies. In addition, correlations between these burdens and major risk factors due to the therapies received were assessed. Materials and methods: 264 patients with breast cancer diagnosed between 01/01/2017 and 31/12/2019 were included. Through a retrospective review of the data stored in the company computer records (A.O.U Città della Salute e della Scienza di Torino), socio- demographic and clinical data related to previous physiological and pathological history, to the oncologic diagnosis, to the breast neoplasm and treatments for it and to follow-up visits were collected. The presence of pathologies affecting the following organs or apparatuses was assessed at the time of diagnosis and at the time of the study: neurological, psychiatric, cardiovascular, pulmonological, endocrine-metabolic, gastroenterological, urological, and hematological. For the purpose of the study, these were then grouped according to the CTCAE classification (Common Terminology Criteria for Adverse Events). Also, correlations between these and various risk factors were investigated. Results: The assessment shows that the prevalence of diseases increases subsequent to oncologic diagnosis, with a statistically significant findings for cardiovascular (p<0.001), endocrinological (p=0.004) and psychiatric diseases (p< 0.01). The prevalence of cardiovascular diseases was found to be higher in postmenopausal patients, in patients with a BMI > 25 or > 30, with dyslipidemia, with altered glucose metabolism, and treated or in treatment with trastuzumab. Also a protective role of SERMs therapy against CV disease emerged as well as a higher prevalence of cardiovascular disease in patients treated with AIs. The prevalence of osteoporosis was higher at the time of study than at the time of diagnosis, and the worse osteo-densitometric status was observed in patients taking AIs. Finally, the prevalence of obesity and psychiatric disorders was found to be higher at the time-of-diagnosis than time-of-study. Conclusion: More than 70% of breast cancer survivors have comorbidities and diseases referable to the toxicity of cancer treatments. Therefore, it is important to consider cancer as a chronic disease and survivorship care as a distinct and unavoidable phase of the treatment, where clinical management should involve multidisciplinary collaboration between oncologists and specialists with expertise in internist and endocrinometabolic pathologies.
Introduzione: il carcinoma mammario è la neoplasia più frequentemente diagnosticata nelle donne, fra le quali rappresenta un tumore su tre. Tuttavia, grazie alla miglior efficacia dei programmi di screening e terapeutici, negli ultimi anni si è assistito ad un incremento del tasso di sopravvivenza delle pazienti affette da questa neoplasia, con il conseguente aumento della quota di breast cancer survivors nella popolazione generale. In tali pazienti la coesistenza di comorbidità non oncologiche e di tossicità a breve o lungo termine delle terapie oncologiche rendono peculiari, oltre che talvolta complessi, i quadri clinici riscontrati e la gestione terapeutica degli stessi. Obiettivi: lo scopo di questo lavoro è stato valutare e approfondire la complessità e la multimorbidità in una coorte di breast cancer survivors, analizzando il carico di patologie presenti prima e dopo le terapie oncologiche. Inoltre, sono state valutate le correlazioni fra queste ed i principali fattori di rischio secondari alle terapie ricevute. Materiali e metodi: sono state incluse nel presente studio 264 pazienti affette da tumore mammario diagnosticato fra il 01/01/2017 e 31/12/2019. Attraverso la revisione retrospettiva dei dati conservati presso i registri informatici aziendali (A.O.U Città della Salute e della Scienza di Torino), sono stati raccolti i dati anagrafici, clinici relativi alla anamnesi fisiologica e patologica pregressa rispetto alla diagnosi oncologica, i dati relativi alla neoplasia mammaria ed ai trattamenti per questa effettuati, oltre che quelli relativi alle visite di follow-up. È stata valutata, al momento della diagnosi e al tempo dello studio, la presenza di patologie a carico dei seguenti organi o apparati: neurologico, psichiatrico, cardiovascolare, pneumologico, endocrino- metabolico, gastroenterologico, urologico ed ematologico. Al fine dello studio, queste sono state quindi classificate secondo la classificazione CTCAE (Common Terminology Criteria for Adverse Events). Sono state poi ricercate eventuali correlazioni fra queste e vari fattori di rischio. Risultati: dalla valutazione eseguita emerge che la prevalenza di patologie aumenta successivamente alla diagnosi oncologica, con un dato statisticamente significativo per quanto riguarda le malattie cardiovascolari (p<0.001), endocrinologiche (p=0.004) e psichiatriche (p<0.001). La prevalenza di patologie cardiovascolari è risultata maggiore nelle donne con diagnosi oncologica in fase postmenopausale, con un BMI > 25 o > 30, dislipidemia e alterazioni del metabolismo glicidico e nelle pazienti trattate o in trattamento con trastuzumab. È emerso da un lato il ruolo protettivo della terapia con i SERMs nei confronti delle malattie CV, dall’altro una prevalenza maggiore di patologie cardiovascolari nelle pazienti trattate con AIs. La prevalenza di osteoporosi è risultata maggiore al tempo dello studio rispetto a quello della diagnosi ed il peggioramento del quadro osteo-densitometrico è risultato più marcato nelle pazienti che assumono AIs. Infine, anche la prevalenza di obesità e di patologie psichiatriche è risultato maggiore al confronto tra il momento della diagnosi e quello dello studio. Conclusione: Oltre il 70% delle breast cancer survivors è affetto da comorbidità e patologie riferibili alla tossicità dei trattamenti antitumorali. Ne deriva l’importanza di considerare il tumore una malattia cronica e la survivorship care una fase distinta ed imprescindibile del trattamento della neoplasia stessa, nella quale la gestione clinica debba prevedere la collaborazione multidisciplinare fra oncologi e specialisti esperti nelle patologie internistiche ed endocrinometaboliche.
Comorbidità e complicanze in una coorte di breast cancer survivors
OSTUNI, ORSOLA
2022/2023
Abstract
Introduzione: il carcinoma mammario è la neoplasia più frequentemente diagnosticata nelle donne, fra le quali rappresenta un tumore su tre. Tuttavia, grazie alla miglior efficacia dei programmi di screening e terapeutici, negli ultimi anni si è assistito ad un incremento del tasso di sopravvivenza delle pazienti affette da questa neoplasia, con il conseguente aumento della quota di breast cancer survivors nella popolazione generale. In tali pazienti la coesistenza di comorbidità non oncologiche e di tossicità a breve o lungo termine delle terapie oncologiche rendono peculiari, oltre che talvolta complessi, i quadri clinici riscontrati e la gestione terapeutica degli stessi. Obiettivi: lo scopo di questo lavoro è stato valutare e approfondire la complessità e la multimorbidità in una coorte di breast cancer survivors, analizzando il carico di patologie presenti prima e dopo le terapie oncologiche. Inoltre, sono state valutate le correlazioni fra queste ed i principali fattori di rischio secondari alle terapie ricevute. Materiali e metodi: sono state incluse nel presente studio 264 pazienti affette da tumore mammario diagnosticato fra il 01/01/2017 e 31/12/2019. Attraverso la revisione retrospettiva dei dati conservati presso i registri informatici aziendali (A.O.U Città della Salute e della Scienza di Torino), sono stati raccolti i dati anagrafici, clinici relativi alla anamnesi fisiologica e patologica pregressa rispetto alla diagnosi oncologica, i dati relativi alla neoplasia mammaria ed ai trattamenti per questa effettuati, oltre che quelli relativi alle visite di follow-up. È stata valutata, al momento della diagnosi e al tempo dello studio, la presenza di patologie a carico dei seguenti organi o apparati: neurologico, psichiatrico, cardiovascolare, pneumologico, endocrino- metabolico, gastroenterologico, urologico ed ematologico. Al fine dello studio, queste sono state quindi classificate secondo la classificazione CTCAE (Common Terminology Criteria for Adverse Events). Sono state poi ricercate eventuali correlazioni fra queste e vari fattori di rischio. Risultati: dalla valutazione eseguita emerge che la prevalenza di patologie aumenta successivamente alla diagnosi oncologica, con un dato statisticamente significativo per quanto riguarda le malattie cardiovascolari (p<0.001), endocrinologiche (p=0.004) e psichiatriche (p<0.001). La prevalenza di patologie cardiovascolari è risultata maggiore nelle donne con diagnosi oncologica in fase postmenopausale, con un BMI > 25 o > 30, dislipidemia e alterazioni del metabolismo glicidico e nelle pazienti trattate o in trattamento con trastuzumab. È emerso da un lato il ruolo protettivo della terapia con i SERMs nei confronti delle malattie CV, dall’altro una prevalenza maggiore di patologie cardiovascolari nelle pazienti trattate con AIs. La prevalenza di osteoporosi è risultata maggiore al tempo dello studio rispetto a quello della diagnosi ed il peggioramento del quadro osteo-densitometrico è risultato più marcato nelle pazienti che assumono AIs. Infine, anche la prevalenza di obesità e di patologie psichiatriche è risultato maggiore al confronto tra il momento della diagnosi e quello dello studio. Conclusione: Oltre il 70% delle breast cancer survivors è affetto da comorbidità e patologie riferibili alla tossicità dei trattamenti antitumorali. Ne deriva l’importanza di considerare il tumore una malattia cronica e la survivorship care una fase distinta ed imprescindibile del trattamento della neoplasia stessa, nella quale la gestione clinica debba prevedere la collaborazione multidisciplinare fra oncologi e specialisti esperti nelle patologie internistiche ed endocrinometaboliche.File | Dimensione | Formato | |
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