Introduction: type 2 diabetes mellitus is the most common type of diabetes, accounting for 90% of all diabetes cases. The aim of this review is to investigate whether the use of vegetarian diets, particularly lacto-ovo-vegetarian and vegan diets, are effective in improving glycaemic control in adult patients with type 2 diabetes. Materials and methods: a literature review was conducted by consulting and querying the biomedical database PubMed. Of the 142 studies examined, 9 were included in the review, which answered the research question. Results: one case report, one randomised translational trial, four systematic reviews, one randomised clinical trial, one pilot study, one systematic review of clinical trials were included in this review. The results showed that vegetarian diets are a viable dietary model, as they were effective in reducing glycated haemoglobin in patients with type 2 diabetes in the various studies, even when compared to American Diabetes Association guideline diets. In addition, vegetarian diets have also been shown to improve fasting blood glucose. Discussion: despite the results, however, several limitations emerged in some studies, including the small number of samples, the failure to take into account the diet-exercise association, and weight loss as a possible influential cause in reducing glycated haemoglobin. A further problem was compliance, which was lower in the vegan group than in the conventional group, so this dietary approach could only be applied to patients with type 2 diabetes mellitus who are strongly motivated to follow a vegetarian diet. Conclusions: the prevalence of vegetarians in the different countries of the world is not high, but in recent years the trend has been increasing and, for this reason, it would be advisable for healthcare professionals to be adequately trained in planning vegetarian diets and in informing about the risks and benefits of such diets. A nurse's knowledge of the efficacy of alternative plant-based diets could therefore play a key role in the well-being of patients, especially those who are considering such a diet.

Introduzione: il diabete mellito di tipo 2 è la tipologia di diabete più frequente, rappresenta infatti il 90% di tutti i casi di diabete. Lo scopo di questa revisione è quello di verificare se l’utilizzo delle diete vegetariane, in particolare quella latto-ovo-vegetariana e quella vegana, sono efficaci nel migliorare il controllo glicemico nei pazienti adulti affetti da diabete di tipo 2. Materiali e metodi: è stata condotta una revisione bibliografica attraverso la consultazione e l’interrogazione della banca dati biomedica PubMed. Tra i 142 studi esaminati, ne sono stati inclusi nella revisione 9, i quali rispondevano al quesito di ricerca. Risultati: in questa revisione sono stati inclusi un Case Report, uno Studio Traslazionale Randomizzato, quattro Revisioni Sistematiche, un Trial Clinico Randomizzato, uno Studio pilota, una Revisione Sistematica di Trial Clinici. Dai risultati è emerso che le diete vegetariane rappresentano un modello alimentare concreto, infatti esse sono state efficaci nel ridurre l’emoglobina glicata nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 nei vari studi, anche confronto le diete delle linee guida dell'American Diabetes Association. Inoltre, è emerso che con le diete vegetariane vi è un miglioramento anche della glicemia a digiuno. Discussioni: nonostante i risultati, tuttavia, in alcuni studi sono emersi vari limiti, tra cui il numero piccolo di campioni, il non tener conto dell’associazione dieta-esercizio, la perdita di peso come possibile causa influente nel ridurre l’emoglobina glicata. Un ulteriore problema emerso è legato alla compliance, che risulta essere inferiore nel gruppo vegano, rispetto a quello convenzionale, quindi questo approccio dietetico potrebbe essere applicato solo ai pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 che sono fortemente motivati a seguire una dieta vegetariana. Conclusioni: la prevalenza di vegetariani nei diversi paesi del mondo non è elevata, tuttavia negli ultimi anni il trend è in continua crescita e, per questo motivo, sarebbe opportuno che il personale sanitario sia adeguatamente preparato nel pianificare delle diete vegetariane, nell’informare sui rischi e i benefici di tali diete. La conoscenza di un infermiere riguardo l’efficacia di una dieta alternativa a base vegetale potrebbe, quindi, giocare un ruolo fondamentale per il benessere del paziente, specialmente per quelli che si vogliono avvicinare a questo tipo di alimentazione.

Efficacia delle diete vegetariane nei pazienti affetti da diabete di tipo 2: una revisione della letteratura

PIOLI, STEFANO
2019/2020

Abstract

Introduzione: il diabete mellito di tipo 2 è la tipologia di diabete più frequente, rappresenta infatti il 90% di tutti i casi di diabete. Lo scopo di questa revisione è quello di verificare se l’utilizzo delle diete vegetariane, in particolare quella latto-ovo-vegetariana e quella vegana, sono efficaci nel migliorare il controllo glicemico nei pazienti adulti affetti da diabete di tipo 2. Materiali e metodi: è stata condotta una revisione bibliografica attraverso la consultazione e l’interrogazione della banca dati biomedica PubMed. Tra i 142 studi esaminati, ne sono stati inclusi nella revisione 9, i quali rispondevano al quesito di ricerca. Risultati: in questa revisione sono stati inclusi un Case Report, uno Studio Traslazionale Randomizzato, quattro Revisioni Sistematiche, un Trial Clinico Randomizzato, uno Studio pilota, una Revisione Sistematica di Trial Clinici. Dai risultati è emerso che le diete vegetariane rappresentano un modello alimentare concreto, infatti esse sono state efficaci nel ridurre l’emoglobina glicata nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 nei vari studi, anche confronto le diete delle linee guida dell'American Diabetes Association. Inoltre, è emerso che con le diete vegetariane vi è un miglioramento anche della glicemia a digiuno. Discussioni: nonostante i risultati, tuttavia, in alcuni studi sono emersi vari limiti, tra cui il numero piccolo di campioni, il non tener conto dell’associazione dieta-esercizio, la perdita di peso come possibile causa influente nel ridurre l’emoglobina glicata. Un ulteriore problema emerso è legato alla compliance, che risulta essere inferiore nel gruppo vegano, rispetto a quello convenzionale, quindi questo approccio dietetico potrebbe essere applicato solo ai pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 che sono fortemente motivati a seguire una dieta vegetariana. Conclusioni: la prevalenza di vegetariani nei diversi paesi del mondo non è elevata, tuttavia negli ultimi anni il trend è in continua crescita e, per questo motivo, sarebbe opportuno che il personale sanitario sia adeguatamente preparato nel pianificare delle diete vegetariane, nell’informare sui rischi e i benefici di tali diete. La conoscenza di un infermiere riguardo l’efficacia di una dieta alternativa a base vegetale potrebbe, quindi, giocare un ruolo fondamentale per il benessere del paziente, specialmente per quelli che si vogliono avvicinare a questo tipo di alimentazione.
ITA
Introduction: type 2 diabetes mellitus is the most common type of diabetes, accounting for 90% of all diabetes cases. The aim of this review is to investigate whether the use of vegetarian diets, particularly lacto-ovo-vegetarian and vegan diets, are effective in improving glycaemic control in adult patients with type 2 diabetes. Materials and methods: a literature review was conducted by consulting and querying the biomedical database PubMed. Of the 142 studies examined, 9 were included in the review, which answered the research question. Results: one case report, one randomised translational trial, four systematic reviews, one randomised clinical trial, one pilot study, one systematic review of clinical trials were included in this review. The results showed that vegetarian diets are a viable dietary model, as they were effective in reducing glycated haemoglobin in patients with type 2 diabetes in the various studies, even when compared to American Diabetes Association guideline diets. In addition, vegetarian diets have also been shown to improve fasting blood glucose. Discussion: despite the results, however, several limitations emerged in some studies, including the small number of samples, the failure to take into account the diet-exercise association, and weight loss as a possible influential cause in reducing glycated haemoglobin. A further problem was compliance, which was lower in the vegan group than in the conventional group, so this dietary approach could only be applied to patients with type 2 diabetes mellitus who are strongly motivated to follow a vegetarian diet. Conclusions: the prevalence of vegetarians in the different countries of the world is not high, but in recent years the trend has been increasing and, for this reason, it would be advisable for healthcare professionals to be adequately trained in planning vegetarian diets and in informing about the risks and benefits of such diets. A nurse's knowledge of the efficacy of alternative plant-based diets could therefore play a key role in the well-being of patients, especially those who are considering such a diet.
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