Alla base di questo studio vi è l'analisi dell'opera di Rolandino da Padova, Cronica in factis et circa facta Marchie Trivixane, una delle più importanti opere di storiografia italiana del medioevo. In particolare, si pone l'attenzione su chi fu Rolandino da Balaiardo, e cosa significava all'epoca essere notaio e degno della pubblica fede. Vedremo poi quali furono le caratteristiche che lo elevarono nel confronto con autori cronologicamente vicini. L'elaborazione dell'opera esce dagli schemi della cronachistica comunale, e diventa un'opera ricca di elementi, che con una tecnica quasi cinematografica riprende con minuzia luoghi e personaggi. L'obiettivo di questa tesi è di incuriosire e immergere il lettore nel clima della Marca Trevigiana duecentesca, quando il controllo di Ezzelino si sparse da Verona verso le sue città limitrofe, tra cui Padova, culla e ed erede prediletta del lavoro Rolandino. Egli scrisse la sua Cronaca appena finì la dominazione ezzeliniana, nel momento più favorevole per trarre un bilancio dei fatti. La tesi è articolata in sette capitoli. Nel primo capitolo ci concentreremo sulla figura di Rolandino: ne vedremo la biografia, quali furono le influenze che si esercitarono su di lui e quale fu il contesto storico e culturale in cui egli si operò. Nel secondo capitolo vedremo invece come si struttura l'opera, quale fu lo stile di Rolandino e la seguente tradizione manoscritta. Nel terzo, analizzerò quali furono le influenze della Chiesa nel periodo storico che stiamo affrontando, come fu descritta la figura di Ezzelino III dalla propaganda guelfa, e vedremo come mai Rolandino utilizzò dei riferimenti biblico-religiosi nella sua opera, in riferimento alla cultura cristiana dell'uomo medievale. Nel quarto capitolo studierò i motti e proverbi popolari del tempo, inizialmente in riferimento alla figura di Ezzelino, successivamente vedremo come la saggezza popolare abbracciava ogni ambito del sapere, e con quale cura Rolandino inserì tali conoscenze nella sua opera. Successivamente vedremo i riferimenti classici di Rolandino, attinti ad autori quali Ovidio, Lucano, Orazio, Virgilio. Nonostante queste conoscenze, utilizzate come punti di riflessione sulla vicenda narrata, si trova in Rolandino una competenza straordinaria anche in settori meno canonici del sapere, quale l'astrologia, su cui mi dedico nel sesto capitolo. Infine nel settimo e ultimo capitolo vedrò sinteticamente la trama dell'opera, insieme alla figura storica di Ezzelino III da Romano e mi concentrerò sulle peculiarità dei libri IV e VI dell'opera.
Frasi proverbiali e aspetti religiosi nel racconto dell'ascesa e della caduta di Ezzelino III del cronista Rolandino da Padova
PORELLI, VANESSA
2019/2020
Abstract
Alla base di questo studio vi è l'analisi dell'opera di Rolandino da Padova, Cronica in factis et circa facta Marchie Trivixane, una delle più importanti opere di storiografia italiana del medioevo. In particolare, si pone l'attenzione su chi fu Rolandino da Balaiardo, e cosa significava all'epoca essere notaio e degno della pubblica fede. Vedremo poi quali furono le caratteristiche che lo elevarono nel confronto con autori cronologicamente vicini. L'elaborazione dell'opera esce dagli schemi della cronachistica comunale, e diventa un'opera ricca di elementi, che con una tecnica quasi cinematografica riprende con minuzia luoghi e personaggi. L'obiettivo di questa tesi è di incuriosire e immergere il lettore nel clima della Marca Trevigiana duecentesca, quando il controllo di Ezzelino si sparse da Verona verso le sue città limitrofe, tra cui Padova, culla e ed erede prediletta del lavoro Rolandino. Egli scrisse la sua Cronaca appena finì la dominazione ezzeliniana, nel momento più favorevole per trarre un bilancio dei fatti. La tesi è articolata in sette capitoli. Nel primo capitolo ci concentreremo sulla figura di Rolandino: ne vedremo la biografia, quali furono le influenze che si esercitarono su di lui e quale fu il contesto storico e culturale in cui egli si operò. Nel secondo capitolo vedremo invece come si struttura l'opera, quale fu lo stile di Rolandino e la seguente tradizione manoscritta. Nel terzo, analizzerò quali furono le influenze della Chiesa nel periodo storico che stiamo affrontando, come fu descritta la figura di Ezzelino III dalla propaganda guelfa, e vedremo come mai Rolandino utilizzò dei riferimenti biblico-religiosi nella sua opera, in riferimento alla cultura cristiana dell'uomo medievale. Nel quarto capitolo studierò i motti e proverbi popolari del tempo, inizialmente in riferimento alla figura di Ezzelino, successivamente vedremo come la saggezza popolare abbracciava ogni ambito del sapere, e con quale cura Rolandino inserì tali conoscenze nella sua opera. Successivamente vedremo i riferimenti classici di Rolandino, attinti ad autori quali Ovidio, Lucano, Orazio, Virgilio. Nonostante queste conoscenze, utilizzate come punti di riflessione sulla vicenda narrata, si trova in Rolandino una competenza straordinaria anche in settori meno canonici del sapere, quale l'astrologia, su cui mi dedico nel sesto capitolo. Infine nel settimo e ultimo capitolo vedrò sinteticamente la trama dell'opera, insieme alla figura storica di Ezzelino III da Romano e mi concentrerò sulle peculiarità dei libri IV e VI dell'opera.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/25847