The thesis analyzes the Radovan Karadžić case, a Bosnian Serb criminal who has been tried and convicted by the International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia. The introductory part of the thesis focuses on the Court: the institution, the mandate, the historical context in which it was created, the jurisdiction over individuals and crimes and the primacy over national courts. The chapter ends with a description of the International Residual Mechanism for Criminal Tribunals, an international court set up following the closure of the International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia. The second chapter introduces Radovan Karadžić, former president of Republika Srpska (Serb Republic of Bosnia and Herzegovina) and commander of the Bosnian Serb military forces during the war in the former Yugoslavia since 1991. The analysis focuses on the first judgement pronounced in 2016: Karadžić was found guilty of genocide, crimes against humanity and violations of the laws or customs of war committed by Serb forces during the armed conflict in Bosnia and Herzegovina. The last part of the thesis focuses on the notice of appeal filed by Radovan Karadžić and the following judgement issued by the Appeal Chamber of the International Residual Mechanism for Criminal Tribunals, which set aside the sentence of 40 years of imprisonment and imposed on Karadžić a sentence of life imprisonment. This last part also highlights Karadžić's role as a useful resource for Serbia to use to defend the Serbian cause in Bosnia and Herzegovina during the war. Another analysis focuses on the crime of genocide in Srebrenica and the acquittal of the accused in relation to the charge of genocide in the Bosnian municipalities claimed to belong to the Republika Srpska.

La tesi analizza il caso Radovan Karadžić, criminale serbo-bosniaco processato e condannato dal Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Iugoslavia. La parte introduttiva della tesi è incentrata sul Tribunale: l'istituzione, il mandato, il contesto storico in cui venne creato, la giurisdizione in ordine ad individui e crimini e la primazia sulle corti nazionali. Il capitolo si conclude con la descrizione del Meccanismo Internazionale Residuale per i Tribunali Penali, organo giudiziario internazionale istituito in seguito alla chiusura del Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Iugoslavia. Nel secondo capitolo si introduce la figura di Radovan Karadžić, ex presidente della Republika Srpska (Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina), nonché comandante delle milizie serbo-bosniache durante la guerra nell'ex-Iugoslavia a partire dal 1991. L'analisi si concentra sulla sentenza di primo grado resa nel 2016 che condannava Karadžić ad una pena detentiva di 40 anni per esser stato giudicato colpevole di genocidio, crimini contro l'umanità e violazione delle leggi e delle consuetudini di guerra, reati commessi dalle milizie serbo-bosniache sotto il suo comando durante i conflitti armati in Bosnia ed Erzegovina. L'ultima parte della tesi analizza il ricorso proposto da Radovan Karadžić contro la sentenza del 2016 alla Camera d'appello del Meccanismo Internazionale Residuale per i Tribunali Penali, seguito dalla sentenza definitiva del 2019 che ha convertito la pena in ergastolo. In quest'ultima sezione si evidenzia inoltre il ruolo di Karadžić quale utile risorsa, per la Serbia, da impiegare per difendere la causa serba in Bosnia ed Erzegovina durante la guerra. Un'altra analisi pone l'attenzione sul crimine di genocidio avvenuto a Srebrenica e sull'assoluzione dell'imputato in relazione al presunto genocidio avvenuto nelle municipalità bosniache rivendicate come appartenenti alla Republika Srpska.

Il Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Iugoslavia: il caso Radovan Karadžić

POZZATI, ALESSIA
2019/2020

Abstract

La tesi analizza il caso Radovan Karadžić, criminale serbo-bosniaco processato e condannato dal Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Iugoslavia. La parte introduttiva della tesi è incentrata sul Tribunale: l'istituzione, il mandato, il contesto storico in cui venne creato, la giurisdizione in ordine ad individui e crimini e la primazia sulle corti nazionali. Il capitolo si conclude con la descrizione del Meccanismo Internazionale Residuale per i Tribunali Penali, organo giudiziario internazionale istituito in seguito alla chiusura del Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Iugoslavia. Nel secondo capitolo si introduce la figura di Radovan Karadžić, ex presidente della Republika Srpska (Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina), nonché comandante delle milizie serbo-bosniache durante la guerra nell'ex-Iugoslavia a partire dal 1991. L'analisi si concentra sulla sentenza di primo grado resa nel 2016 che condannava Karadžić ad una pena detentiva di 40 anni per esser stato giudicato colpevole di genocidio, crimini contro l'umanità e violazione delle leggi e delle consuetudini di guerra, reati commessi dalle milizie serbo-bosniache sotto il suo comando durante i conflitti armati in Bosnia ed Erzegovina. L'ultima parte della tesi analizza il ricorso proposto da Radovan Karadžić contro la sentenza del 2016 alla Camera d'appello del Meccanismo Internazionale Residuale per i Tribunali Penali, seguito dalla sentenza definitiva del 2019 che ha convertito la pena in ergastolo. In quest'ultima sezione si evidenzia inoltre il ruolo di Karadžić quale utile risorsa, per la Serbia, da impiegare per difendere la causa serba in Bosnia ed Erzegovina durante la guerra. Un'altra analisi pone l'attenzione sul crimine di genocidio avvenuto a Srebrenica e sull'assoluzione dell'imputato in relazione al presunto genocidio avvenuto nelle municipalità bosniache rivendicate come appartenenti alla Republika Srpska.
ITA
The thesis analyzes the Radovan Karadžić case, a Bosnian Serb criminal who has been tried and convicted by the International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia. The introductory part of the thesis focuses on the Court: the institution, the mandate, the historical context in which it was created, the jurisdiction over individuals and crimes and the primacy over national courts. The chapter ends with a description of the International Residual Mechanism for Criminal Tribunals, an international court set up following the closure of the International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia. The second chapter introduces Radovan Karadžić, former president of Republika Srpska (Serb Republic of Bosnia and Herzegovina) and commander of the Bosnian Serb military forces during the war in the former Yugoslavia since 1991. The analysis focuses on the first judgement pronounced in 2016: Karadžić was found guilty of genocide, crimes against humanity and violations of the laws or customs of war committed by Serb forces during the armed conflict in Bosnia and Herzegovina. The last part of the thesis focuses on the notice of appeal filed by Radovan Karadžić and the following judgement issued by the Appeal Chamber of the International Residual Mechanism for Criminal Tribunals, which set aside the sentence of 40 years of imprisonment and imposed on Karadžić a sentence of life imprisonment. This last part also highlights Karadžić's role as a useful resource for Serbia to use to defend the Serbian cause in Bosnia and Herzegovina during the war. Another analysis focuses on the crime of genocide in Srebrenica and the acquittal of the accused in relation to the charge of genocide in the Bosnian municipalities claimed to belong to the Republika Srpska.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/25819