Sexism is a type of prejudice and discrimination that over the centuries has imposed itself so overwhelmingly that it has taken root and is perpetrated in countless cultures. Typically individuals have a mental representation of sexism as an attitude and/or behavior of hostility and aggressiveness towards women, however, sexism is much more than that. Sexist can be considered, in fact, everything that contributes to the maintenance of traditional gender roles and that, therefore, contributes to the perpetuation of a vision of woman as a weak individuality and to some extent subordinate to man, beyond the way it is expressed. Many manifestations and interactions to which women are exposed on a daily basis, even though they are not aggressive and may appear apparently harmless or even appreciable, possess the ability to perpetuate relational models of subalternity that do not foresee and promote their emancipation. We define such manifestations as manifestations of benevolent sexism and it is precisely on this theme that the following paper attempts to focus, with the awareness that, given the vastness and complexity of the subject, the work will certainly be partial and not exhaustive. The first chapter introduces and defines the phenomenon of sexism and its two main components, the hostile and the benevolent, according to the theory of American social psychologists Susan Fiske and Peter Glick. The second chapter, on the other hand, focuses solely on benevolent sexism with the intention of showing how it contributes to the maintenance of the status quo and investigating the difficulties that women encounter in recognizing its insidiousness and discriminatory matrix, as well as some of the reasons why such difficulties seem to arise.

Il sessismo è un tipo di pregiudizio e discriminazione che nel corso dei secoli si è imposto così prepotentemente da radicarsi ed essere perpetrato in innumerevoli culture. Tipicamente gli individui hanno una rappresentazione mentale del sessismo come di un atteggiamento e/o comportamento di ostilità e aggressività nei confronti della donna, tuttavia, il sessismo è molto altro oltre a questo. Sessista può essere ritenuto, infatti, tutto ciò che contribuisce al mantenimento dei tradizionali ruoli di genere e che, perciò, concorre alla perpetuazione di una visione della donna quale individualità debole e in qualche misura subalterna all'uomo, al di là delle modalità con cui viene espresso. Molte manifestazioni e interazioni a cui le donne sono quotidianamente esposte seppur non si connotino aggressivamente e possano apparire apparentemente innocue se non addirittura apprezzabili, possiedono la capacità di perpetrare modelli relazionali di subalternità che non prevedono e promuovono l'emancipazione delle stesse. Definiamo tali manifestazioni come manifestazioni di sessismo benevolo ed è proprio su questo tema che il seguente elaborato tenta di porre il focus, con la consapevolezza che, considerata la vastità e la complessità dell'argomento, il lavoro risulterà sicuramente parziale e non esaustivo. Il primo capitolo introduce e definisce il fenomeno del sessismo e le sue due componenti principali, quella ostile e quella benevola, secondo la teoria degli psicologi sociali statunitensi Susan Fiske e Peter Glick. Il secondo capitolo, invece, si focalizza unicamente sul sessismo benevolo con l'intenzione di mostrare come esso contribuisca al mantenimento dello status quo e di indagare le difficoltà che le donne riscontrano nel riconoscerne l'insidiosità e la matrice discriminatoria, così come alcuni dei motivi per cui sembra presentarsi tale difficoltà.

Sessismo benevolo: l'altra faccia del sessismo?

MARCOLONGO, CECILIA
2019/2020

Abstract

Il sessismo è un tipo di pregiudizio e discriminazione che nel corso dei secoli si è imposto così prepotentemente da radicarsi ed essere perpetrato in innumerevoli culture. Tipicamente gli individui hanno una rappresentazione mentale del sessismo come di un atteggiamento e/o comportamento di ostilità e aggressività nei confronti della donna, tuttavia, il sessismo è molto altro oltre a questo. Sessista può essere ritenuto, infatti, tutto ciò che contribuisce al mantenimento dei tradizionali ruoli di genere e che, perciò, concorre alla perpetuazione di una visione della donna quale individualità debole e in qualche misura subalterna all'uomo, al di là delle modalità con cui viene espresso. Molte manifestazioni e interazioni a cui le donne sono quotidianamente esposte seppur non si connotino aggressivamente e possano apparire apparentemente innocue se non addirittura apprezzabili, possiedono la capacità di perpetrare modelli relazionali di subalternità che non prevedono e promuovono l'emancipazione delle stesse. Definiamo tali manifestazioni come manifestazioni di sessismo benevolo ed è proprio su questo tema che il seguente elaborato tenta di porre il focus, con la consapevolezza che, considerata la vastità e la complessità dell'argomento, il lavoro risulterà sicuramente parziale e non esaustivo. Il primo capitolo introduce e definisce il fenomeno del sessismo e le sue due componenti principali, quella ostile e quella benevola, secondo la teoria degli psicologi sociali statunitensi Susan Fiske e Peter Glick. Il secondo capitolo, invece, si focalizza unicamente sul sessismo benevolo con l'intenzione di mostrare come esso contribuisca al mantenimento dello status quo e di indagare le difficoltà che le donne riscontrano nel riconoscerne l'insidiosità e la matrice discriminatoria, così come alcuni dei motivi per cui sembra presentarsi tale difficoltà.
ITA
Sexism is a type of prejudice and discrimination that over the centuries has imposed itself so overwhelmingly that it has taken root and is perpetrated in countless cultures. Typically individuals have a mental representation of sexism as an attitude and/or behavior of hostility and aggressiveness towards women, however, sexism is much more than that. Sexist can be considered, in fact, everything that contributes to the maintenance of traditional gender roles and that, therefore, contributes to the perpetuation of a vision of woman as a weak individuality and to some extent subordinate to man, beyond the way it is expressed. Many manifestations and interactions to which women are exposed on a daily basis, even though they are not aggressive and may appear apparently harmless or even appreciable, possess the ability to perpetuate relational models of subalternity that do not foresee and promote their emancipation. We define such manifestations as manifestations of benevolent sexism and it is precisely on this theme that the following paper attempts to focus, with the awareness that, given the vastness and complexity of the subject, the work will certainly be partial and not exhaustive. The first chapter introduces and defines the phenomenon of sexism and its two main components, the hostile and the benevolent, according to the theory of American social psychologists Susan Fiske and Peter Glick. The second chapter, on the other hand, focuses solely on benevolent sexism with the intention of showing how it contributes to the maintenance of the status quo and investigating the difficulties that women encounter in recognizing its insidiousness and discriminatory matrix, as well as some of the reasons why such difficulties seem to arise.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/25757