Background and aims: the best-corrected distance visual acuity (BCVA) measurement is currently the gold standard to assess changes in visual function and to guide treatment in patients with diabetic macular edema (DME). However, even in presence of good distance visual acuity, a number of patients complains of reduced near vision acuity with a significant impact on reading performance and other several daily living activities, consequently reducing the quality of life. The aims of this study are to evaluate reading performance in patients with DME and good distance visual acuity, to detect retinal structural changes using optical coherence tomography as imaging technique and to establish the possible association between reading performance and retinal biomarkers. Methods: in this study, a total of 49 eyes from 35 patients from AOU Città della Salute e della Scienza of Turin with DME and BCVA ≤ 0,3 LogMAR were included. All patients underwent a complete ophthalmological assessment and optical coherence tomography in order to identify retinal biomarkers, which have been analysed in central, superior-inner, right-inner, inferior-inner and left-inner subfields of the ETDRS grid, centered on the fovea. Reading performance was assessed monocularly using the Italian version of the Radner reading charts. Results: the main factors which seem to influence the maximum reading speed are age, thickness of outer nuclear layer, thickness of outer plexiform layer, presence of intraretinal fluid and presence of hyperreflective foci. What appears to be relevant is the localization of these retinal biomarkers in the superior-inner and right-inner ETDRS grid subfields. The reading acuity score seems to be mainly influenced by age, BCVA and thickness of inner plexiform layer detected in the right-inner ETDRS grid subfield. These are particularly relevant results considering that the retinal areas involved in reading process are the nasal side for the right eye and the temporal side for the left eye, as well as the upper sectors are involved in reading vertically printed sentences on the Radner charts with progressively decreasing print size. Conclusions: the results of this study suggest that reading performance could be used to derive several inferences about clinical trials design as they are associated with alterations occurring specifically in case of DME, such as intraretinal fluid, increased retinal thickness and hyperreflective foci. Furthermore, since intraretinal edema could sometimes not involve the foveal zone, it would be important to implement the reading speed evaluation during follow-up visits to obtain a functional parameter that better summarizes the impact of the disease compared to BCVA alone. In conclusion, considering that reading performance may have a significant impact on the quality of life of patients with DME, the results of this study suggest that the use of measurements of reading performance obtained by Radner charts has the potential to improve clinical trial endpoints and daily clinical practice.
Premessa e obiettivi: la misurazione della migliore acuità visiva corretta da lontano (BCVA) rappresenta attualmente il gold standard per valutare i cambiamenti della funzione visiva e per guidare il trattamento in pazienti con edema maculare diabetico (EMD). Tuttavia, anche in presenza di buona acuità visiva da lontano, una parte dei pazienti lamenta una riduzione dell’acuità visiva da vicino con significativo impatto sulle performance di lettura e su numerose altre attività quotidiane, riducendo di conseguenza la qualità di vita. Gli obiettivi di questo studio sono: valutare le performance di lettura in pazienti con EMD e buona acuità visiva da lontano, rilevare le alterazioni strutturali presenti a livello della retina utilizzando la tomografia a coerenza ottica come tecnica di diagnostica per immagini e stabilire l’eventuale associazione tra performance di lettura e biomarcatori retinici. Metodi: sono stati inclusi in questo studio un totale di 49 occhi provenienti da 35 pazienti dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino con EMD di qualsiasi entità e BCVA ≤ 0,3 LogMAR. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a valutazione oftalmologica completa e tomografia a coerenza ottica allo scopo di identificare i biomarcatori retinici, che sono stati quindi analizzati nei sottocampi centrale, supero-interno, interno-destro, infero-interno e interno-sinistro della griglia ETDRS, centrata sulla fovea. Le performance di lettura sono state valutate separatamente per ciascun occhio usando la versione italiana delle tavole di lettura di Radner. Risultati: i principali fattori che sembrano influenzare la velocità massima di lettura sono l’età, lo spessore dello strato nucleare esterno, lo spessore dello strato plessiforme esterno, la presenza di fluido intraretinico e la presenza di foci iperriflettenti. Ciò che appare rilevante è la localizzazione di questi biomarcatori retinici nei sottocampi supero-interno e interno-destro della griglia ETDRS. Lo score di acuità visiva da vicino sembra essere maggiormente influenzato dall’età, dal BCVA e dallo spessore dello strato plessiforme interno rilevato nel sottocampo interno-destro della griglia ETDRS. Questi risultati sono particolarmente rilevanti considerando che le aree retiniche coinvolte nel processo di lettura sono la parte nasale per l’occhio destro e la parte temporale per l’occhio sinistro, così come i settori superiori sono coinvolti nella lettura di frasi stampate verticalmente sulla tavola di Radner con caratteri di dimensioni progressivamente decrescenti. Conclusioni: i risultati di questo studio suggeriscono che le performance di lettura potrebbero essere utilizzate per fornire ai ricercatori degli spunti per pianificare nuovi studi sperimentali, in quanto sono associate ad alterazioni che avvengono specificamente in caso di EMD, come fluido intraretinico, aumentato spessore retinico e foci iperriflettenti. Inoltre, dal momento che l’edema intraretinico potrebbe a volte non coinvolgere la zona foveale, sarebbe importante implementare la valutazione della velocità di lettura durante le visite di follow-up per ottenere un parametro funzionale che riassuma meglio l’impatto della malattia rispetto alla sola valutazione del BCVA. In conclusione, considerando che le performance di lettura possono avere un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti con EMD, i risultati di questo studio suggeriscono che l’utilizzo delle misure di performance di lettura ottenute con le tavole di Radner abbia la possibilità di migliorare gli endpoint degli studi sperimentali e la pratica clinica quotidiana.
Biomarcatori retinici associati a performance di lettura e acuità visiva da vicino in pazienti con edema maculare diabetico
RECCALENDA, ILARIA
2022/2023
Abstract
Premessa e obiettivi: la misurazione della migliore acuità visiva corretta da lontano (BCVA) rappresenta attualmente il gold standard per valutare i cambiamenti della funzione visiva e per guidare il trattamento in pazienti con edema maculare diabetico (EMD). Tuttavia, anche in presenza di buona acuità visiva da lontano, una parte dei pazienti lamenta una riduzione dell’acuità visiva da vicino con significativo impatto sulle performance di lettura e su numerose altre attività quotidiane, riducendo di conseguenza la qualità di vita. Gli obiettivi di questo studio sono: valutare le performance di lettura in pazienti con EMD e buona acuità visiva da lontano, rilevare le alterazioni strutturali presenti a livello della retina utilizzando la tomografia a coerenza ottica come tecnica di diagnostica per immagini e stabilire l’eventuale associazione tra performance di lettura e biomarcatori retinici. Metodi: sono stati inclusi in questo studio un totale di 49 occhi provenienti da 35 pazienti dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino con EMD di qualsiasi entità e BCVA ≤ 0,3 LogMAR. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a valutazione oftalmologica completa e tomografia a coerenza ottica allo scopo di identificare i biomarcatori retinici, che sono stati quindi analizzati nei sottocampi centrale, supero-interno, interno-destro, infero-interno e interno-sinistro della griglia ETDRS, centrata sulla fovea. Le performance di lettura sono state valutate separatamente per ciascun occhio usando la versione italiana delle tavole di lettura di Radner. Risultati: i principali fattori che sembrano influenzare la velocità massima di lettura sono l’età, lo spessore dello strato nucleare esterno, lo spessore dello strato plessiforme esterno, la presenza di fluido intraretinico e la presenza di foci iperriflettenti. Ciò che appare rilevante è la localizzazione di questi biomarcatori retinici nei sottocampi supero-interno e interno-destro della griglia ETDRS. Lo score di acuità visiva da vicino sembra essere maggiormente influenzato dall’età, dal BCVA e dallo spessore dello strato plessiforme interno rilevato nel sottocampo interno-destro della griglia ETDRS. Questi risultati sono particolarmente rilevanti considerando che le aree retiniche coinvolte nel processo di lettura sono la parte nasale per l’occhio destro e la parte temporale per l’occhio sinistro, così come i settori superiori sono coinvolti nella lettura di frasi stampate verticalmente sulla tavola di Radner con caratteri di dimensioni progressivamente decrescenti. Conclusioni: i risultati di questo studio suggeriscono che le performance di lettura potrebbero essere utilizzate per fornire ai ricercatori degli spunti per pianificare nuovi studi sperimentali, in quanto sono associate ad alterazioni che avvengono specificamente in caso di EMD, come fluido intraretinico, aumentato spessore retinico e foci iperriflettenti. Inoltre, dal momento che l’edema intraretinico potrebbe a volte non coinvolgere la zona foveale, sarebbe importante implementare la valutazione della velocità di lettura durante le visite di follow-up per ottenere un parametro funzionale che riassuma meglio l’impatto della malattia rispetto alla sola valutazione del BCVA. In conclusione, considerando che le performance di lettura possono avere un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti con EMD, i risultati di questo studio suggeriscono che l’utilizzo delle misure di performance di lettura ottenute con le tavole di Radner abbia la possibilità di migliorare gli endpoint degli studi sperimentali e la pratica clinica quotidiana.File | Dimensione | Formato | |
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