Halyomorpha halys (Hemiptera: Pentatomidae) è un insetto fitofago invasivo di importanza mondiale, nativo dell’Asia orientale e attualmente diffuso in Stati Uniti, Canada, Cile ed Europa. Questa specie provoca ingenti danni su molte specie vegetali coltivate, e nel nord Italia è divenuta rapidamente una grave minaccia nei frutteti, con conseguente aumento dei trattamenti con insetticidi ad ampio spettro d’azione e impatto negativo sulle strategie di lotta integrata da tempo adottate. Il grande successo di H. halys nei nuovi territori è dovuto alla presenza di un’ampia gamma di piante ospiti idonee, sia coltivate sia spontanee, all’elevata mobilità, alla scarsa efficacia degli agenti di controllo nativi e alla forte associazione con l’uomo, specialmente nel periodo di svernamento. Ad oggi solo la lotta chimica appare efficace nel contenere, seppur con difficoltà, questa cimice, ma sono in valutazione metodi di difesa alternativi, fra cui il più promettente è risultato l’impiego di parassitoidi oofagi del genere Trissolcus originari dell’Asia orientale. In questo elaborato è riportata l’indagine condotta nell’estate 2020 per accertare distribuzione e impatto dei parassitoidi oofagi indigeni ed esotici nei confronti di H. halys in Piemonte e in particolare nella provincia di Cuneo. L’indagine è stata svolta in 27 siti piemontesi, di cui 8 nella provincia di Cuneo, ove sono stati effettuati tre rilievi a distanza di 20 giorni. Inoltre, nell’ambito del piano nazionale di rilascio del parassitoide esotico Trissolcus japonicus, sono stati eseguiti i rilievi pre e post rilascio previsti per valutarne l’insediamento in Piemonte. Durante i rilievi sono state raccolte tutte le ovature di pentatomidi rinvenute osservando la vegetazione per 1 ora. In laboratorio, le ovature sono state messe in allevamento e controllate per rilevare emergenza di neanidi e parassitoidi. Tutti i parassitoidi sfarfallati sono stati conteggiati e conservati in etanolo in attesa della successiva determinazione specifica, avvenuta con l’aiuto di un esperto sistematico. Complessivamente in Piemonte sono state raccolte 1967 ovature di H. halys, di cui 285 nella provincia di Cuneo. Dalle 4527 uova di queste 285 ovature sono sfarfallati 1086 parassitoidi oofagi appartenenti alle famiglie Eupelmidae e Scelionidae, con una percentuale di parassitizzazione mediamente al di sotto del 20%. Le specie sfarfallate in laboratorio e determinate sono state Anastatus bifasciatus, T. japonicus, Trissolcus mitsukurii, Trissolcus kozlovi e Trissolcus cultratus. Tra queste, il parassitoide indigeno più adattato ad H. halys è risultato A. bifasciatus, ma la medio-bassa capacità di ricerca indica che la presenza di altri ospiti indigeni, quali pentatomidi e lepidotteri, ne riducono l’attività. Per quanto riguarda gli scelionidi esotici, T. japonicus e T. mitsukurii sono stati rinvenuti anche nella provincia di Cuneo ma ad oggi in quantità non sufficiente a contenere efficacemente la popolazione di H. halys come osservato nell’areale di origine. La cimice asiatica rimane una grave minaccia per l’agricoltura italiana, in quanto l’attuale situazione relativa ai parassitoidi oofagi indigeni ed esotici non permette di ridurne la popolazione al di sotto delle soglie di danno. Ulteriori studi dovranno essere svolti per monitorare la popolazione di H. halys e dei suoi nemici esotici appena introdotti, per valutarne l’efficacia e l’impatto nel nostro territorio.
Impatto di parassitoidi oofagi indigeni ed esotici a carico della cimice asiatica Halyomorpha halys in Piemonte (Hemiptera: Pentatomidae)
TESTA, MICHELE
2019/2020
Abstract
Halyomorpha halys (Hemiptera: Pentatomidae) è un insetto fitofago invasivo di importanza mondiale, nativo dell’Asia orientale e attualmente diffuso in Stati Uniti, Canada, Cile ed Europa. Questa specie provoca ingenti danni su molte specie vegetali coltivate, e nel nord Italia è divenuta rapidamente una grave minaccia nei frutteti, con conseguente aumento dei trattamenti con insetticidi ad ampio spettro d’azione e impatto negativo sulle strategie di lotta integrata da tempo adottate. Il grande successo di H. halys nei nuovi territori è dovuto alla presenza di un’ampia gamma di piante ospiti idonee, sia coltivate sia spontanee, all’elevata mobilità, alla scarsa efficacia degli agenti di controllo nativi e alla forte associazione con l’uomo, specialmente nel periodo di svernamento. Ad oggi solo la lotta chimica appare efficace nel contenere, seppur con difficoltà, questa cimice, ma sono in valutazione metodi di difesa alternativi, fra cui il più promettente è risultato l’impiego di parassitoidi oofagi del genere Trissolcus originari dell’Asia orientale. In questo elaborato è riportata l’indagine condotta nell’estate 2020 per accertare distribuzione e impatto dei parassitoidi oofagi indigeni ed esotici nei confronti di H. halys in Piemonte e in particolare nella provincia di Cuneo. L’indagine è stata svolta in 27 siti piemontesi, di cui 8 nella provincia di Cuneo, ove sono stati effettuati tre rilievi a distanza di 20 giorni. Inoltre, nell’ambito del piano nazionale di rilascio del parassitoide esotico Trissolcus japonicus, sono stati eseguiti i rilievi pre e post rilascio previsti per valutarne l’insediamento in Piemonte. Durante i rilievi sono state raccolte tutte le ovature di pentatomidi rinvenute osservando la vegetazione per 1 ora. In laboratorio, le ovature sono state messe in allevamento e controllate per rilevare emergenza di neanidi e parassitoidi. Tutti i parassitoidi sfarfallati sono stati conteggiati e conservati in etanolo in attesa della successiva determinazione specifica, avvenuta con l’aiuto di un esperto sistematico. Complessivamente in Piemonte sono state raccolte 1967 ovature di H. halys, di cui 285 nella provincia di Cuneo. Dalle 4527 uova di queste 285 ovature sono sfarfallati 1086 parassitoidi oofagi appartenenti alle famiglie Eupelmidae e Scelionidae, con una percentuale di parassitizzazione mediamente al di sotto del 20%. Le specie sfarfallate in laboratorio e determinate sono state Anastatus bifasciatus, T. japonicus, Trissolcus mitsukurii, Trissolcus kozlovi e Trissolcus cultratus. Tra queste, il parassitoide indigeno più adattato ad H. halys è risultato A. bifasciatus, ma la medio-bassa capacità di ricerca indica che la presenza di altri ospiti indigeni, quali pentatomidi e lepidotteri, ne riducono l’attività. Per quanto riguarda gli scelionidi esotici, T. japonicus e T. mitsukurii sono stati rinvenuti anche nella provincia di Cuneo ma ad oggi in quantità non sufficiente a contenere efficacemente la popolazione di H. halys come osservato nell’areale di origine. La cimice asiatica rimane una grave minaccia per l’agricoltura italiana, in quanto l’attuale situazione relativa ai parassitoidi oofagi indigeni ed esotici non permette di ridurne la popolazione al di sotto delle soglie di danno. Ulteriori studi dovranno essere svolti per monitorare la popolazione di H. halys e dei suoi nemici esotici appena introdotti, per valutarne l’efficacia e l’impatto nel nostro territorio.File | Dimensione | Formato | |
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