The manufacturer as a character, or in other words, the historical figure of Adriano Olivetti as a character in novels. After reading and analyzing nine works, I have identified two different categories of novels: the Olivetti and the industrial. The former includes different compositions (Donnarumma all'assalto by Ottiero Ottieri, Lessico famigliare by Natalia Ginzburg, Nella cittadella by Rosita Fusè and Il conte by Giorgio Soavi) in which Adriano Olivetti is utilized uniformly: the authors selected character traits and significant life events and integrated them into the novels. This resulted in four works from distinct authors in which the president of the company (not always identified as Adriano Olivetti) was described as a shy person fighting for his ideals, with blue eyes, little hair, and an imposing stature. These characteristics reflect the historical person as described by testimonies. Therefore, the inclusion of such real life descriptions is not random, but rather intentional, as the authors found them sufficient to carry the narration. In the industrial novels, (Le voci della sera by Natalia Ginzburg, Tempi stretti by Ottiero Ottieri, Il padrone by Parise, Il senatore by Giancarlo Buzzi and Le mosche del capitale by Paolo Volponi) no common features exist between the presidents, as they are all described with distinct physical characteristics and personalities and none are referred to as Adriano Olivetti. Therefore, there is a transposition of historical Adriano Olivetti to a fictional character, in which the novelists are inspired by and base everything in reality, but introduce elements of fantasy and fiction.
L'industriale come personaggio, ovvero la figura storica di Adriano Olivetti trasposta come personaggio nei romanzi. Dopo aver letto e analizzato nove testi ho individuato due categorie: quella dei romanzi olivettiani e quella dei romanzi industriali. La prima ovvero quella dei romanzi olivettiani include quattro testi (Donnarumma all'assalto di Ottiero Ottieri, Lessico famigliare di Natalia Ginzburg, Nella cittadella di Rosita Fusè e Il conte di Giorgio Soavi) in cui Adriano Olivetti è stato rappresentato attraverso le stesse caratteristiche: gli scrittori hanno attuato una ¿selezione del significativo¿ per cui hanno individuato alcuni elementi del personaggio storico che potevano essere trasposti nel romanzo così come si presentavano nella realtà. Il risultato è stato che in quattro romanzi di autori diversi è descritta la figura del presidente di azienda (non sempre chiamato con il nome Adriano Olivetti) come una persona timida che combatte per i suoi ideali, dagli occhi azzurri, dai pochi capelli e con una consistente corporatura. Caratteristiche che rispecchiano esattamente il personaggio storico descritto nelle testimonianze. Dunque non si può parlare di casualità, ma di una reale scelta del significativo da parte degli scrittori, significativo che racchiudeva per tutti le stesse caratteristiche sufficienti alla narrazione romanzesca così come si presentavano nella realtà. Nei romanzi industriali (Le voci della sera di Natalia Ginzburg, Tempi stretti di Ottiero Ottieri, Il padrone di Parise, Il senatore di Giancarlo Buzzi e Le mosche del capitale di Paolo Volponi) invece è totalmente assente una caratteristica comune tra i vari presidenti, questi infatti hanno personalità e tratti fisici diversi l'uno dall'altro e non ricordano in nessun caso Adriano Olivetti. Esiste dunque una trasposizione del personaggio storico di Adriano Olivetti in personaggio letterario, tenendo sempre in considerazione che il romanziere nel momento in cui descrive si ispira e si attiene alla realtà, ma inserisce sempre alcuni elementi di fantasia e finzionalità.
L'industriale come personaggio: Adriano Olivetti
MARENCHINO, ELENA
2015/2016
Abstract
L'industriale come personaggio, ovvero la figura storica di Adriano Olivetti trasposta come personaggio nei romanzi. Dopo aver letto e analizzato nove testi ho individuato due categorie: quella dei romanzi olivettiani e quella dei romanzi industriali. La prima ovvero quella dei romanzi olivettiani include quattro testi (Donnarumma all'assalto di Ottiero Ottieri, Lessico famigliare di Natalia Ginzburg, Nella cittadella di Rosita Fusè e Il conte di Giorgio Soavi) in cui Adriano Olivetti è stato rappresentato attraverso le stesse caratteristiche: gli scrittori hanno attuato una ¿selezione del significativo¿ per cui hanno individuato alcuni elementi del personaggio storico che potevano essere trasposti nel romanzo così come si presentavano nella realtà. Il risultato è stato che in quattro romanzi di autori diversi è descritta la figura del presidente di azienda (non sempre chiamato con il nome Adriano Olivetti) come una persona timida che combatte per i suoi ideali, dagli occhi azzurri, dai pochi capelli e con una consistente corporatura. Caratteristiche che rispecchiano esattamente il personaggio storico descritto nelle testimonianze. Dunque non si può parlare di casualità, ma di una reale scelta del significativo da parte degli scrittori, significativo che racchiudeva per tutti le stesse caratteristiche sufficienti alla narrazione romanzesca così come si presentavano nella realtà. Nei romanzi industriali (Le voci della sera di Natalia Ginzburg, Tempi stretti di Ottiero Ottieri, Il padrone di Parise, Il senatore di Giancarlo Buzzi e Le mosche del capitale di Paolo Volponi) invece è totalmente assente una caratteristica comune tra i vari presidenti, questi infatti hanno personalità e tratti fisici diversi l'uno dall'altro e non ricordano in nessun caso Adriano Olivetti. Esiste dunque una trasposizione del personaggio storico di Adriano Olivetti in personaggio letterario, tenendo sempre in considerazione che il romanziere nel momento in cui descrive si ispira e si attiene alla realtà, ma inserisce sempre alcuni elementi di fantasia e finzionalità.File | Dimensione | Formato | |
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