Le risorse idropotabili rappresentano un'importante e delicata interfaccia tra la salute umana e quella ambientale rappresentando uno degli aspetti più vulnerabili dell'intero ecosistema. Tra le maggiori cause di contaminazione delle acque vi è il contatto diretto e/o indiretto con le acque reflue. È noto da tempo che il refluo trattato o trattato impropriamente possa essere contaminato da inquinanti di origine biologica e chimica, rappresentando un possibile rischio per la salute dell'uomo e dell'ambiente quando riversato nei corpi idrici superficiali, soprattutto se utilizzati a scopi potabili. I principali microrganismi patogeni di interesse igienico sanitario presenti in acqua e reflui sono quelli a trasmissione oro-fecale, responsabili negli ultimi decenni di un considerevole numero di epidemie. In questo contesto, l'incidenza registrata a livello europeo ed extraeuropeo in Paesi Industrializzati per alcune patologie enteriche, come le enteriti da E. coli verocitotossigeni e le campilobatteriosi, risulta essere decisamente superiore rispetto ai livelli riportati per il nostro Paese, ascrivibile ad una effettiva minor circolazione dei microrganismi nell'ambiente e nella popolazione, ma anche alla mancanza o inadeguatezza di diagnosi specifica nei campioni clinici. Alla luce di quanto riportato, lo scopo del presente lavoro è stato quello di acquisire conoscenze sulla contaminazione da parte di alcuni microrganismi patogeni di interesse igienico sanitario (Salmonella spp., Campylobacter jejuni e C. coli ed Escherichia coli patogeni) nei reflui fognari e negli effluenti di 3 depuratori (piccolo, medio, grande) della provincia di Torino con metodi molecolari. In contemporanea è stata effettuata la ricerca di diversi microrganismi indicatori (E. coli, coliformi fecali, enterococchi, Clostridium perfringens) e di Salmonella spp. con metodi colturali classici. Nell'anno successivo è stato poi effettuato un approfondimento sull'impianto di medie dimensioni dotato di un trattamento di disinfezione finale del refluo con acido peracetico. I risultati ottenuti evidenziano come la presenza di microrganismi patogeni nei reflui in ingresso agli impianti di depurazione, soprattutto Salmonella spp. e Campylobacter spp. termotolleranti, consenta di ipotizzare una loro circolazione nella popolazione. La loro diffusione anche nei reflui trattati, sebbene con una minore percentuale di positività rispetto agli ingressi, sottolinea il possibile ruolo dei depuratori nella contaminazione ambientale. Ciò appare particolarmente importante quando gli effluenti vengono rilasciati in risorse idriche impiegate per scopi potabili con una possibile ricaduta diretta o indiretta sulla Salute Pubblica. Non è stata inoltre osservata una correlazione tra la presenza dei patogeni e gli altri parametri microbiologici monitorati, evidenziando la difficoltà di individuare utili indicatori predittivi della presenza di patogeni negli impianti di trattamento dei reflui. Per quanto riguarda l'utilizzo dell'acido peracetico, pur considerando la bassa numerosità di campioni analizzati, una maggiore efficacia sembra essere stata ottenuta alla più alta concentrazione testata e sarebbero quindi auspicabili ulteriori approfondimenti sull'impiego di questo disinfettante negli impianti di depurazione.

Diffusione di patogeni emergenti nei reflui: valutazione igienico sanitaria in tre depuratori della provincia torinese e dell'efficacia dell'acido peracetico

BOSIO, SARA
2015/2016

Abstract

Le risorse idropotabili rappresentano un'importante e delicata interfaccia tra la salute umana e quella ambientale rappresentando uno degli aspetti più vulnerabili dell'intero ecosistema. Tra le maggiori cause di contaminazione delle acque vi è il contatto diretto e/o indiretto con le acque reflue. È noto da tempo che il refluo trattato o trattato impropriamente possa essere contaminato da inquinanti di origine biologica e chimica, rappresentando un possibile rischio per la salute dell'uomo e dell'ambiente quando riversato nei corpi idrici superficiali, soprattutto se utilizzati a scopi potabili. I principali microrganismi patogeni di interesse igienico sanitario presenti in acqua e reflui sono quelli a trasmissione oro-fecale, responsabili negli ultimi decenni di un considerevole numero di epidemie. In questo contesto, l'incidenza registrata a livello europeo ed extraeuropeo in Paesi Industrializzati per alcune patologie enteriche, come le enteriti da E. coli verocitotossigeni e le campilobatteriosi, risulta essere decisamente superiore rispetto ai livelli riportati per il nostro Paese, ascrivibile ad una effettiva minor circolazione dei microrganismi nell'ambiente e nella popolazione, ma anche alla mancanza o inadeguatezza di diagnosi specifica nei campioni clinici. Alla luce di quanto riportato, lo scopo del presente lavoro è stato quello di acquisire conoscenze sulla contaminazione da parte di alcuni microrganismi patogeni di interesse igienico sanitario (Salmonella spp., Campylobacter jejuni e C. coli ed Escherichia coli patogeni) nei reflui fognari e negli effluenti di 3 depuratori (piccolo, medio, grande) della provincia di Torino con metodi molecolari. In contemporanea è stata effettuata la ricerca di diversi microrganismi indicatori (E. coli, coliformi fecali, enterococchi, Clostridium perfringens) e di Salmonella spp. con metodi colturali classici. Nell'anno successivo è stato poi effettuato un approfondimento sull'impianto di medie dimensioni dotato di un trattamento di disinfezione finale del refluo con acido peracetico. I risultati ottenuti evidenziano come la presenza di microrganismi patogeni nei reflui in ingresso agli impianti di depurazione, soprattutto Salmonella spp. e Campylobacter spp. termotolleranti, consenta di ipotizzare una loro circolazione nella popolazione. La loro diffusione anche nei reflui trattati, sebbene con una minore percentuale di positività rispetto agli ingressi, sottolinea il possibile ruolo dei depuratori nella contaminazione ambientale. Ciò appare particolarmente importante quando gli effluenti vengono rilasciati in risorse idriche impiegate per scopi potabili con una possibile ricaduta diretta o indiretta sulla Salute Pubblica. Non è stata inoltre osservata una correlazione tra la presenza dei patogeni e gli altri parametri microbiologici monitorati, evidenziando la difficoltà di individuare utili indicatori predittivi della presenza di patogeni negli impianti di trattamento dei reflui. Per quanto riguarda l'utilizzo dell'acido peracetico, pur considerando la bassa numerosità di campioni analizzati, una maggiore efficacia sembra essere stata ottenuta alla più alta concentrazione testata e sarebbero quindi auspicabili ulteriori approfondimenti sull'impiego di questo disinfettante negli impianti di depurazione.
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