Il presente lavoro nasce dal tentativo di individuare quante mostre a tema risorgimentale furono allestite in Italia nel periodo storico compreso tra il 1948 e il 1989. La ricerca si è focalizzata, nello specifico, sulle mostre allestite nel quarantennio ricordato il cui catalogo, strumento che permette oggi di conoscere che cosa fu l'esposizione e unica fonte utilizzata, è consultabile a Torino. Il lavoro è stato articolato in sei parti tematiche. La prima, Ricorrenze di eventi risorgimentali, prende in esame le esposizioni realizzate per celebrare i principali fatti storici risorgimentali. A una presentazione storica dei fatti ottocenteschi evocati delle mostre qui analizzate, segue l'analisi del contesto politico, economico e culturale italiano degli anni in cui furono allestite le esposizioni. Si ritiene infatti che le scelte espositive fatte dai curatori di questi allestimenti furono spesso condizionate dal contesto politico e culturale vissuto dall'Italia nel quarantennio ricordato, come nel caso delle celebrazioni centenarie del 1848-1849 passate quasi sotto silenzio a fronte delle difficile situazione socio-politica vissuta dalla penisola in quegli anni. Con la seconda parte, Ricorrenze di personaggi storici risorgimentali, l'attenzione si sposta sui personaggi storici ottocenteschi, presentati dai cataloghi delle esposizioni allestite a loro ricordo come protagonisti del processo storico risorgimentale e fondamentali per le scelte politiche e la crescita socio-culturale del futuro stato italiano, insomma come dei veri e propri eroi. Il Risorgimento nell'arte figurativa si concentra invece sul ruolo assunto dall'arte figurativa nelle mostre a tema risorgimentale individuate. Dalla lettura delle fonti si è evinto che la pittura storica ottocentesca fu celebrativa e cronaca di eventi. Accanto infatti alle committenze reali indirizzate a ricordare i successi sui campi di battaglia emergono i pittori soldato. Essi non si limitarono ad essere semplici narratori di fatti storici raccontatigli da terzi, ma furono protagonisti attivi degli scontri ottocenteschi divenendo poi cronisti attendibili delle battaglie a cui avevano partecipato. La rappresentazione figurativa del fatto storico è soltanto uno degli strumenti utilizzati nell'Ottocento per raccontare i fatti e per diffondere gli ideali patriottici che portarono all'unificazione della penisola. Accanto infatti alle opere d'arte, anche i giornali, la satira, la fotografia e la musica contribuirono e garantirono l'informazione storica. Ad essi è dedicata la quarta parte del lavoro, Il Risorgimento in altre forme d'arte e nei giornali. Il comune denominatore che lega tra loro gli allestimenti analizzati nella quinta parte, Una maggiore insistenza sulle redici territoriali del Risorgimento, è quello di soffermarsi sul contributo delle diverse realtà territoriali ai fatti storici risorgimentali e di vedere come, parallelamente all'evolversi della situazione politica della penisola maturò, in alcune realtà territoriali, l'idea di appartenere a una nazione comune. Con le due mostre analizzate nella sesta e ultima parte, Politica italiana ed europea, l'attenzione si sposta da un ambiente prevalentemente nazionale ad un contesto internazionale. L'obiettivo delle due esposizioni fu mettere a confronto i rapporti diplomatici sviluppatisi tra l'Italia e l'Inghilterra e l'Italia e la Grecia.

Il Risorgimento celebrato. Mostre in Italia 1948-1989.

MATTIO, GABRIELLA
2011/2012

Abstract

Il presente lavoro nasce dal tentativo di individuare quante mostre a tema risorgimentale furono allestite in Italia nel periodo storico compreso tra il 1948 e il 1989. La ricerca si è focalizzata, nello specifico, sulle mostre allestite nel quarantennio ricordato il cui catalogo, strumento che permette oggi di conoscere che cosa fu l'esposizione e unica fonte utilizzata, è consultabile a Torino. Il lavoro è stato articolato in sei parti tematiche. La prima, Ricorrenze di eventi risorgimentali, prende in esame le esposizioni realizzate per celebrare i principali fatti storici risorgimentali. A una presentazione storica dei fatti ottocenteschi evocati delle mostre qui analizzate, segue l'analisi del contesto politico, economico e culturale italiano degli anni in cui furono allestite le esposizioni. Si ritiene infatti che le scelte espositive fatte dai curatori di questi allestimenti furono spesso condizionate dal contesto politico e culturale vissuto dall'Italia nel quarantennio ricordato, come nel caso delle celebrazioni centenarie del 1848-1849 passate quasi sotto silenzio a fronte delle difficile situazione socio-politica vissuta dalla penisola in quegli anni. Con la seconda parte, Ricorrenze di personaggi storici risorgimentali, l'attenzione si sposta sui personaggi storici ottocenteschi, presentati dai cataloghi delle esposizioni allestite a loro ricordo come protagonisti del processo storico risorgimentale e fondamentali per le scelte politiche e la crescita socio-culturale del futuro stato italiano, insomma come dei veri e propri eroi. Il Risorgimento nell'arte figurativa si concentra invece sul ruolo assunto dall'arte figurativa nelle mostre a tema risorgimentale individuate. Dalla lettura delle fonti si è evinto che la pittura storica ottocentesca fu celebrativa e cronaca di eventi. Accanto infatti alle committenze reali indirizzate a ricordare i successi sui campi di battaglia emergono i pittori soldato. Essi non si limitarono ad essere semplici narratori di fatti storici raccontatigli da terzi, ma furono protagonisti attivi degli scontri ottocenteschi divenendo poi cronisti attendibili delle battaglie a cui avevano partecipato. La rappresentazione figurativa del fatto storico è soltanto uno degli strumenti utilizzati nell'Ottocento per raccontare i fatti e per diffondere gli ideali patriottici che portarono all'unificazione della penisola. Accanto infatti alle opere d'arte, anche i giornali, la satira, la fotografia e la musica contribuirono e garantirono l'informazione storica. Ad essi è dedicata la quarta parte del lavoro, Il Risorgimento in altre forme d'arte e nei giornali. Il comune denominatore che lega tra loro gli allestimenti analizzati nella quinta parte, Una maggiore insistenza sulle redici territoriali del Risorgimento, è quello di soffermarsi sul contributo delle diverse realtà territoriali ai fatti storici risorgimentali e di vedere come, parallelamente all'evolversi della situazione politica della penisola maturò, in alcune realtà territoriali, l'idea di appartenere a una nazione comune. Con le due mostre analizzate nella sesta e ultima parte, Politica italiana ed europea, l'attenzione si sposta da un ambiente prevalentemente nazionale ad un contesto internazionale. L'obiettivo delle due esposizioni fu mettere a confronto i rapporti diplomatici sviluppatisi tra l'Italia e l'Inghilterra e l'Italia e la Grecia.
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