Injection technique in orthodontically treated patients: an in vivo study

ABSTRACT Aim In patients with dimensional discrepancy between maxillary and mandibular anterior teeth, orthodontic treatment may be necessary to address occlusal problems. However, to achieve aesthetic improvements, anterior restorations are recommended. In this study, we will analyze the short-term outcomes of direct composite restorations performed using both the traditional layering technique and the "Injection Technique." The study aims to test the null hypothesis that both techniques yield comparable results in terms of initial assessments and follow-up evaluations over time. Materials and Methods For this prospective evaluation, patients with dimensional discrepancy of their teeth who had previously undergone orthodontic treatment were recruited. They received restorative treatment and were divided into two groups based on the technique used for the restorations: G1) layering technique, and G2) injection technique with flowable composite. The restorative rehabilitation of the anterior region in all patients was carried out using standardized methods. A single experienced operator performed all the restorations using the same materials. Two calibrated examiners assessed the restorations and recorded USPHS data during follow-up visits. Kaplan-Meier analysis was conducted for statistical analysis, with statistical significance set at p>0.05. Results A total of 45 patients were included, resulting in 165 restorations. The mean study period was 41 months (follow-up ranging from 3 to 65 months). The overall annual failure rate (AFR) was 2,18% (G1: 2,22%; G2: 2,14%; p > 0.05), indicating no significant difference between the two groups. Fracture of the restoration was the most frequent adverse event and occurred solely in Group 2 (G2: 2,53%). Additionally, surface roughness was found to be worse only in Group 1 (G1: 1,16%). Conclusions Based on the obtained results, it can be concluded that the clinical performance of restorations performed using both the layering technique and the injection technique is good over a 41-month period. The number of failures observed was low, with the majority classified as repairable, while only a few cases required complete re-intervention.

ABSTRACT Obiettivi In pazienti affetti da discrepanza dimensionale tra i denti anteriori mascellari e mandibolari, per risolvere i problemi occlusali può essere necessario il trattamento ortodontico, ma per finalizzare l’aspetto estetico sono indicati i restauri anteriori. Nel presente studio andremo ad analizzare i risultati a breve termine dei restauri diretti in composito additivo eseguiti tramite la tecnica tradizionale a stratificazione e l’“Injection Technique”. Lo studio mira a testare l'ipotesi nulla che entrambe le tecniche producano risultati comparabili in termini di valutazioni iniziali e di follow-up nel corso del tempo. Materiali e Metodi Per la presente valutazione prospettica sono stati reclutati i pazienti con discrepanza dimensionale dei denti, che fossero stati precedentemente sottoposti a trattamento ortodontico. Sono stati sottoposti a un trattamento restaurativo e divisi in due gruppi in base alla tecnica utilizzata per eseguire i restauri: G1) tecnica a stratificazione; G2) injection technique con composito fluido. La riabilitazione restaurativa del settore anteriore di tutti i pazienti è stata attuata secondo metodiche standardizzate. Un unico operatore esperto ha eseguito tutti i restauri utilizzando gli stessi materiali. Due esaminatori calibrati, durante le visite di richiamo, hanno valutato i restauri e registrato i dati USPHS. È stato eseguito l’analisi statistica di Kaplan-Meier. La significatività statistica è stata fissata a p>0,05. Risultati Sono stati inclusi 45 pazienti, per un totale di 165 restauri. Il periodo medio di studio è stato di 41 mesi (follow up 3-65 mesi). Il tasso di fallimento annuale (AFR) complessivo è stato del 2,18% (G1: 2,22%; G2: 2,14%; p > 0.05). La frattura del restauro è stato l'evento avverso più frequente e si è presentato unicamente nel gruppo 2 (G2: 2,53%). Inoltre la rugosità di superficie è risultata peggiore solo nel gruppo 1 (G1: 1,16%). Conclusioni Dai risultati ottenuti si evince che le prestazioni cliniche dei restauri eseguiti sia con tecnica a stratificazione che con injection technique a un intervallo di 41 mesi siano buone. Il numero di fallimenti ottenuti è stato basso, di cui la maggior parte è stata classificata come riparabile, mentre solo pochi casi hanno richiesto un reintervento completo.