Many factors contribute to define the onset and the maintenance of anorexia nervosa: biological (genetic backgrounds and neurotransmitters) and psychosocial. In this contest is important the concept of endophenotype, that is a link between genotype and phenotype; perfectionism is one of the endophenotype of anorexia nervosa: the high scores got in perfectionism by the patients are indipendent on the state of illness, and they are still high after recovery. Many neuropsychological features are endophenotypes of anorexia nervosa; in the last decades researchers focused on neuropsychological functioning in anorexia nervosa: there is a large agreement about the presence of a deficit in cognitive flexibility. The study proposed in this thesis has two aims: the first is to evaluate the presence of significant differences between patients with anorexia nervosa and control group; the second is to assess the role of perfectionism in neuropsychological performances. The sample includes 165 subjects (94 patients with anorexia nervosa and 71 control subjects), and the test used are self administered (BDI and EDI-2) and neuropsychological (Wisconsin Card Sorting Test, Hayling Sentence Completion Test, Trial Making Task, Rey-Osterrieth Complex Figure). Patients, compared to control group, get worse scores in all neuropsychological tests, and the performances is indipendent on years of illness. As it regards perfectionism, in the control group there's no differences between subjects with high perfectionism and subjects with low perfectionism; in the patient's group instead, the correlation between high perfectionism and low performances in Hayling Sentence Completion Test and Rey-Osterrieth Complex Figure is an innovative result. Moreover it was found a correlation between high perfectionism and years of illness and it could suggests the possible role of perfectionism as maintenance factors.
Molti fattori concorrono nel determinare l'esordio e il mantenimento dell'anoressia nervosa: biologici (genetici e neurotrasmettitoriali) e psicosociali. A questo proposito riveste molta importanza il concetto di endofenotipo, ovvero un carattere che funge da ponte tra genotipo e fenotipo; tra gli endofenotipi dell'anoressia nervosa è stato incluso il perfezionismo: nelle pazienti, alti punteggi di perfezionismo sono indipendenti dallo stato di malattia e permangono anche dopo il recupero; inoltre le madri di pazienti anoressiche non malate possono presentare alti livelli di perfezionismo. Anche alcune caratteristiche neuropsicologiche rientrano nella lista degli endofenotipi; negli ultimi decenni la ricerca si è concentrata sul funzionamento neuropsicologico nell'anoressia nervosa: la maggior parte degli autori concorda nell'affermare che le pazienti affette da anoressia nervosa siano più rigide dal punto di vista cognitivo. Lo studio proposto in questa tesi si pone due obiettivi: il primo è quello di valutare se le pazienti con anoressia nervosa differiscono significativamente dal gruppo di controllo; il secondo è quello di indagare il ruolo del perfezionismo nella performance neuropsicologica. Il campione è costituito da 165 soggetti ( 94 pazienti e 71 soggetti di controllo sani), i test utilizzati sono sia autovalutativi ( BDI, EDI-2), sia neuropsicologici (Wisconsin Card Sorting Test, Hayling Sentence Completion Test, Trial Making Task, Rey-Osterrieth Complex Figure). Le pazienti hanno ottenuto punteggi peggiori in tutti i test neuropsicologici, e le performances sono indipendenti dagli anni di malattia. Per quanto riguarda il perfezionismo, nel gruppo di controllo non c'è nessuna differenza significativa tra alto perfezionismo e basso perfezionismo; nelle pazienti invece risulta innovativo il dato per cui l'alto perfezionismo correla con performances peggiori all'Hayling sentence Completion Test e al Rey-osterrieth Complex Figure; inoltre è stata osservata una correlazione tra elevato perfezionismo e anni di malattia, dato che potrebbe suggerire il ruolo del perfezionismo come fattore di mantenimento.
ANORESSIA NERVOSA: PERFEZIONISMO CLINICO E PERFORMANCES NEUROPSICOLOGICHE
LONGO, PAOLA
2015/2016
Abstract
Molti fattori concorrono nel determinare l'esordio e il mantenimento dell'anoressia nervosa: biologici (genetici e neurotrasmettitoriali) e psicosociali. A questo proposito riveste molta importanza il concetto di endofenotipo, ovvero un carattere che funge da ponte tra genotipo e fenotipo; tra gli endofenotipi dell'anoressia nervosa è stato incluso il perfezionismo: nelle pazienti, alti punteggi di perfezionismo sono indipendenti dallo stato di malattia e permangono anche dopo il recupero; inoltre le madri di pazienti anoressiche non malate possono presentare alti livelli di perfezionismo. Anche alcune caratteristiche neuropsicologiche rientrano nella lista degli endofenotipi; negli ultimi decenni la ricerca si è concentrata sul funzionamento neuropsicologico nell'anoressia nervosa: la maggior parte degli autori concorda nell'affermare che le pazienti affette da anoressia nervosa siano più rigide dal punto di vista cognitivo. Lo studio proposto in questa tesi si pone due obiettivi: il primo è quello di valutare se le pazienti con anoressia nervosa differiscono significativamente dal gruppo di controllo; il secondo è quello di indagare il ruolo del perfezionismo nella performance neuropsicologica. Il campione è costituito da 165 soggetti ( 94 pazienti e 71 soggetti di controllo sani), i test utilizzati sono sia autovalutativi ( BDI, EDI-2), sia neuropsicologici (Wisconsin Card Sorting Test, Hayling Sentence Completion Test, Trial Making Task, Rey-Osterrieth Complex Figure). Le pazienti hanno ottenuto punteggi peggiori in tutti i test neuropsicologici, e le performances sono indipendenti dagli anni di malattia. Per quanto riguarda il perfezionismo, nel gruppo di controllo non c'è nessuna differenza significativa tra alto perfezionismo e basso perfezionismo; nelle pazienti invece risulta innovativo il dato per cui l'alto perfezionismo correla con performances peggiori all'Hayling sentence Completion Test e al Rey-osterrieth Complex Figure; inoltre è stata osservata una correlazione tra elevato perfezionismo e anni di malattia, dato che potrebbe suggerire il ruolo del perfezionismo come fattore di mantenimento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/25377