INTRODUCTION Eating Disorders (ED) are serious psychiatric disorders with organic, psychological and social implications and are often associated with suicidal behaviors such as non-suicidal self-injury (NSSI) and suicide attempts (SA) for which they are considered risk factors. Suicidality in ED has been the subject of many studies which have identified specific aspects of eating-related psychopathology, pathological personological factors and comorbidities associated with an increased risk of suicidal behaviour. However, recent studies have mainly focused on samples of adolescent patients, resulting in a lack of updated data on suicidality in adults with ED. Therefore, this study was designed with the aim of describing suicidal phenomena (SA and NSSI) in adult patients suffering from AN to fill the data gap relating to the adult population in this area. MATERIALS AND METHODS 298 patients with AN took part in the study, they underwent interviews aimed at assessing the presence of suicidality lifetime and collecting clinical and sociodemographic data, and self-report questionnaires to evaluate eating-related and anxious-depressive psychopathology. Statistics are reported as means or frequencies for descriptive variables, while to evaluate the association between SA or NSSI and sociodemographic and psychopathological variables, regression models were conducted with a significance threshold set at p < 0,05. Lastly, the trend of these phenomena was analyzed to investigate their distribution before and after the COVID-19 pandemic. RESULTS 9.7% of the patients studied performed a SA lifetime and 13.4% had a history of NSSI. Among patients with SA or NSSI, there is an increase in the frequency of psychiatric comorbidities, in particular Personality Disorder, sexual abuse, family history of psychiatric disorders, taking psychiatric drugs and eating, anxious and depressive psychopathology. Statistically significant differences were found between patients with and without SA in eating-related and anxious-depressive psychopathology, but no specific association emerged from the regression models for these variables. The presence of a personality disorder and positive history of sexual abuse are instead a risk factor for SA. In contrast, specific associations were found between NSSI and eating and weight concerns and body dissatisfaction. The association between SA and NSSI and the diagnostic subtype of AN binge/purging and a Personality Disorder in personal history is also significant. Lastly, an association emerged between the patients' occupation and SA and between NSSI and higher BMI and family history of psychiatric disorders. No differences were found in the trend of SA and NSSI before and after the SARS-CoV-2 pandemic, unlike what was found in the literature in the adolescent population. CONCLUSIONS The study provides many data consistent with the available literature; however, two new data were found: the association between SA and employment and between family history of psychiatric disorders and NSSI (growing up with a parent suffering from a psychiatric disorder could prevent the development of coping strategies to deal with stress) in patients with AN. The trend in SA and NSSI showed no changes before and after the COVID-19 pandemic, confirming that the greatest negative impact of the pandemic was found especially on the very young. The investigation of sociodemographic, general and eating-related psychopathological factors therefore plays a decisive role in the management and prevention of suicidal risk in patients with AN.
INTRODUZIONE I Disturbi dell’Alimentazione (DA) sono gravi patologie psichiatriche con conseguenze organiche, psichiche e sociali e risultano spesso associati a comportamenti suicidari come l’autolesionismo non suicidario (NSSI) e i tentativi di suicidio (SA) per i quali sono considerati fattori di rischio. La suicidalità nei DA è stata oggetto di numerosi studi che hanno identificato aspetti specifici della psicopatologia alimentare, tratti personologici patologici e comorbidità associate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario. Tuttavia, studi recenti si sono concentrati principalmente su campioni di pazienti adolescenti con conseguente mancanza di dati aggiornati sulla suicidalità negli adulti con DA. Pertanto, questo studio è stato disegnato con l'obiettivo di descrivere i fenomeni suicidari e parasuicidari (SA ed NSSI) in pazienti adulti affetti da AN per colmare il gap relativo alla popolazione adulta in quest’ambito. MATERIALI E METODI Hanno preso parte allo studio 298 pazienti affetti da AN, sottoposti ad interviste per valutare la presenza di suicidalità lifetime e raccogliere dati clinici e sociodemografici, e a questionari self-report per valutare la psicopatologia alimentare e ansioso-depressiva. Le statistiche sono riportate come medie o frequenze per le variabili descrittive, mentre per valutare l'associazione tra SA o NSSI e variabili sociodemografiche e psicopatologiche, sono stati condotti modelli di regressione con una soglia di significatività fissata a p < 0,05. Infine, è stato analizzato il trend di questi fenomeni per indagare la loro distribuzione prima e dopo la pandemia da COVID-19. RISULTATI Il 9,7% dei pazienti in studio aveva in anamnesi almeno un SA durante la vita ed il 13,4% una storia di NSSI. Tra i pazienti con SA o NSSI si è riscontrato un aumento della frequenza di comorbidità psichiatriche: in particolare un disturbo di personalità, abuso sessuale, familiarità per disturbi psichiatrici, assunzione di psicofarmaci e psicopatologia alimentare, ansiosa e depressiva. Differenze statisticamente significative sono state riscontrate nei pazienti con e senza SA per alcune sottoscale della psicopatologia alimentare e per la psicopatologia ansioso-depressiva, ma nessuna associazione specifica è emersa dai modelli di regressione per queste variabili. La presenza di un disturbo di personalità e di anamnesi positiva per abuso sessuale è invece un fattore di rischio per SA. Al contrario, sono state trovate correlazioni specifiche tra NSSI e preoccupazioni relative all’alimentazione o al peso o all’insoddisfazione corporea. Anche l'associazione tra SA e NSSI e il sottotipo diagnostico di AN binge/purging e un Disturbo di Personalità in anamnesi è risultata significativa. Infine, è stata dimostrata un'associazione tra l'occupazione lavorativa dei pazienti i e SA e tra NSSI e BMI più elevato e familiarità per disturbi psichiatrici. Non sono state riscontrate differenze nell’andamento di SA e NSSI prima e dopo la pandemia da SARS-CoV-2, a differenza di quanto riscontrato in letteratura nella popolazione adolescente. CONCLUSIONI Lo studio ha rilevato molti dati coerenti con la letteratura disponibile; tuttavia sono emersi due dati inediti: l’associazione tra SA e l’occupazione e l’associazione tra familiarità per disturbi psichiatrici e NSSI (crescere con un genitore affetto da un disturbo psichiatrico potrebbe prevenire la sviluppo di strategie di coping per affrontare lo stress) nei pazienti con AN. L’andamento di SA e NSSI non ha mostrato variazioni prima e dopo la pandemia da COVID-19, evidenziando che l’impatto negativo maggiore si è riscontrato soprattutto sui giovanissimi. L’indagine dei fattori psicopatologici sociodemografici, generali e legati all’alimentazione gioca quindi un ruolo significativo nella gestione e nella prevenzione del rischio suicidario nei pazienti con AN.
Analisi dei comportamenti suicidari in pazienti affetti da Anoressia Nervosa: prevalenza e fattori associati
SEBASTIANI, ANDREA
2022/2023
Abstract
INTRODUZIONE I Disturbi dell’Alimentazione (DA) sono gravi patologie psichiatriche con conseguenze organiche, psichiche e sociali e risultano spesso associati a comportamenti suicidari come l’autolesionismo non suicidario (NSSI) e i tentativi di suicidio (SA) per i quali sono considerati fattori di rischio. La suicidalità nei DA è stata oggetto di numerosi studi che hanno identificato aspetti specifici della psicopatologia alimentare, tratti personologici patologici e comorbidità associate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario. Tuttavia, studi recenti si sono concentrati principalmente su campioni di pazienti adolescenti con conseguente mancanza di dati aggiornati sulla suicidalità negli adulti con DA. Pertanto, questo studio è stato disegnato con l'obiettivo di descrivere i fenomeni suicidari e parasuicidari (SA ed NSSI) in pazienti adulti affetti da AN per colmare il gap relativo alla popolazione adulta in quest’ambito. MATERIALI E METODI Hanno preso parte allo studio 298 pazienti affetti da AN, sottoposti ad interviste per valutare la presenza di suicidalità lifetime e raccogliere dati clinici e sociodemografici, e a questionari self-report per valutare la psicopatologia alimentare e ansioso-depressiva. Le statistiche sono riportate come medie o frequenze per le variabili descrittive, mentre per valutare l'associazione tra SA o NSSI e variabili sociodemografiche e psicopatologiche, sono stati condotti modelli di regressione con una soglia di significatività fissata a p < 0,05. Infine, è stato analizzato il trend di questi fenomeni per indagare la loro distribuzione prima e dopo la pandemia da COVID-19. RISULTATI Il 9,7% dei pazienti in studio aveva in anamnesi almeno un SA durante la vita ed il 13,4% una storia di NSSI. Tra i pazienti con SA o NSSI si è riscontrato un aumento della frequenza di comorbidità psichiatriche: in particolare un disturbo di personalità, abuso sessuale, familiarità per disturbi psichiatrici, assunzione di psicofarmaci e psicopatologia alimentare, ansiosa e depressiva. Differenze statisticamente significative sono state riscontrate nei pazienti con e senza SA per alcune sottoscale della psicopatologia alimentare e per la psicopatologia ansioso-depressiva, ma nessuna associazione specifica è emersa dai modelli di regressione per queste variabili. La presenza di un disturbo di personalità e di anamnesi positiva per abuso sessuale è invece un fattore di rischio per SA. Al contrario, sono state trovate correlazioni specifiche tra NSSI e preoccupazioni relative all’alimentazione o al peso o all’insoddisfazione corporea. Anche l'associazione tra SA e NSSI e il sottotipo diagnostico di AN binge/purging e un Disturbo di Personalità in anamnesi è risultata significativa. Infine, è stata dimostrata un'associazione tra l'occupazione lavorativa dei pazienti i e SA e tra NSSI e BMI più elevato e familiarità per disturbi psichiatrici. Non sono state riscontrate differenze nell’andamento di SA e NSSI prima e dopo la pandemia da SARS-CoV-2, a differenza di quanto riscontrato in letteratura nella popolazione adolescente. CONCLUSIONI Lo studio ha rilevato molti dati coerenti con la letteratura disponibile; tuttavia sono emersi due dati inediti: l’associazione tra SA e l’occupazione e l’associazione tra familiarità per disturbi psichiatrici e NSSI (crescere con un genitore affetto da un disturbo psichiatrico potrebbe prevenire la sviluppo di strategie di coping per affrontare lo stress) nei pazienti con AN. L’andamento di SA e NSSI non ha mostrato variazioni prima e dopo la pandemia da COVID-19, evidenziando che l’impatto negativo maggiore si è riscontrato soprattutto sui giovanissimi. L’indagine dei fattori psicopatologici sociodemografici, generali e legati all’alimentazione gioca quindi un ruolo significativo nella gestione e nella prevenzione del rischio suicidario nei pazienti con AN.File | Dimensione | Formato | |
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