Background: Induction of labour in women with an unfavorable cervix requires preliminary interventions meant to stimulate cervical ripening; vaginal prostaglandins are one of the most commonly used drugs. A dinoprostone-releasing vaginal insert is often the first choice for achieving cervical modifications before labour onset; in cases of unsuccesful response, however, poor evidence is available for the subsequent management of induction. Objectives: This study focuses on the outcomes of a double induction with prostaglandins, by means of a second cycle of stimulation with either dinoprostone vaginal gel or oral misoprostol, following a first unsuccesful attempt with dinoprostone-releasing vaginal insert. Efficacy and safety of this intervention were assessed, with a comparison between the two drugs; predictors of response to the double induction were also investigated. Methods: A retrospective analysis was carried on a cohort of 109 patients, admitted between January, 2020 and March, 2023 at Obstetric Unit of Mauriziano Umberto I Hospital for labour induction, with unsuccessful response to a first attempt with dinoprostone vaginal insert (defined as an inadequate cervical modification, with Bishop score < 6 and no active labour onset); labour induction was continued by either dinoprostone vaginal gel (n = 56) or oral misoprostol (n = 53). Primary outcomes assessed were the rates of active labour and vaginal delivery, while secondary outcomes included maternal or perinatal adverse events. Lastly, several clinical variables were considered in a multivariate logistic regression model for prediction of response to double induction (intended as active labour onset and vaginal delivery). Results: Among 109 patients, 77 (70.6%) reached active labour and 68 (62.4%) had a vaginal delivery; efficacy of double induction was similar for dinoprostone vaginal gel and oral misoprostol, with active labour onset in 69.6% and 71.7% (p = 0.83) and vaginal delivery in 62.5% and 62.3% (p = 0.99) of patients respectively. Incidence of adverse events was low, with no perinatal complications and a low rate of maternal complications; notably, 3 cases (2.8%) of uterine hyperstimulation were observed, along with 14 cases (12.8%) of post-partum haemorrhage, which was severe in 1.8% and 3.8% of patients (p = 0.61), respectively for the two drugs. At multivariate analysis to assess predictive factors for active labour onset and vaginal delivery, a lower Bishop score at first visit and a higher body mass index were associated with induction failure and cesarean delivery. Conclusions: A second cycle of prostaglandin administration seems a safe and effective option for continuation of labour induction after a first unsatisfactory stimulation with dinoprostone vaginal insert; dinoprostone vaginal gel and oral misoprostol appear to be equally safe and effective for this purpose. This option may help reduce the rate of labour induction failure and caesarean delivery.
Introduzione: L’induzione del travaglio di parto nelle pazienti con reperto cervicale sfavorevole richiede inizialmente delle procedure volte a stimolare la maturazione cervicale; le prostaglandine vaginali rappresentano uno dei farmaci più comunemente impiegati. Il dispositivo vaginale a rilascio prolungato di dinoprostone è spesso utilizzato in prima battuta per ottenere delle modificazioni della cervice uterina adatte per l’inizio del travaglio; qualora tuttavia questo non dia una risposta soddisfacente, non esistono chiare evidenze su come proseguire l’induzione del travaglio. Obiettivi: In questa tesi sperimentale sono stati valutati i risultati di una duplice induzione con prostaglandine mediante dispositivo vaginale a rilascio di dinoprostone seguito, a causa di una risposta insoddisfacente, da un secondo ciclo di stimolazione mediante gel vaginale di dinoprostone o misoprostolo orale; sono state valutate efficacia e sicurezza della procedura, confrontando i due farmaci, e la presenza di fattori predittivi di una risposta alla duplice induzione. Metodi: È stato condotto uno studio retrospettivo su una coorte storica di 109 pazienti ricoverate tra gennaio 2020 e marzo 2023 con induzione del travaglio di parto mediante dispositivo vaginale a rilascio di dinoprostone con risposta non soddisfacente (insufficiente modificazione cervicale con score di Bishop < 6 in assenza di travaglio attivo); l’induzione è proseguita con dinoprostone in gel vaginale (n = 56) o misoprostolo orale (n = 53). Gli esiti primari valutati erano l’inizio del travaglio attivo e la modalità di parto, mentre gli esiti secondari comprendevano i possibili eventi avversi materni e perinatali. Infine, sono stati valutati fattori predittivi di risposta alla duplice induzione (avvio del travaglio attivo e parto vaginale) considerando diverse variabili cliniche in un modello di regressione logistica multivariata. Risultati: Nella popolazione di 109 pazienti, 77 (70.6%) hanno raggiunto la fase attiva del travaglio, e 68 (62.4%) hanno partorito per via vaginale; l’efficacia della procedura è stata simile per le due metodiche, con travaglio attivo raggiunto nel 69.6% e nel 71.7% (p = 0.83) e parto vaginale nel 62.5% e nel 62.3% (p = 0.99) delle pazienti, rispettivamente per dinoprostone e misoprostolo. L’incidenza di eventi avversi è stata bassa, senza complicanze perinatali e con un basso tasso di complicanze materne; in particolare si sono osservati 3 casi (2.8%) di iperstimolazione uterina e 14 casi (12.8%) di emorragia post-partum, di entità severa rispettivamente nel 1.8% e nel 3.8% dei casi (p = 0.61). All’analisi multivariata rispetto alla probabilità di travaglio attivo e di parto vaginale, sono stati correlati a un aumentato rischio di fallimento della procedura un basso indice di Bishop alla prima visita e un elevato indice di massa corporea. Conclusioni: Una seconda somministrazione di prostaglandine sembra essere un’opzione sicura ed efficace per proseguire l’induzione del travaglio dopo una prima stimolazione inefficace con dinoprostone in forma di dispositivo a rilascio vaginale; il gel vaginale di dinoprostone e il misoprostolo orale appaiono ugualmente efficaci a questo scopo. Tale opzione potrebbe supportare una riduzione dei casi di fallimento dell’induzione e quindi del tasso di tagli cesarei.
Induzione del travaglio di parto con duplice ciclo di prostaglandine: risultati e fattori predittivi di risposta
COSTA TORRO, DIEGO
2022/2023
Abstract
Introduzione: L’induzione del travaglio di parto nelle pazienti con reperto cervicale sfavorevole richiede inizialmente delle procedure volte a stimolare la maturazione cervicale; le prostaglandine vaginali rappresentano uno dei farmaci più comunemente impiegati. Il dispositivo vaginale a rilascio prolungato di dinoprostone è spesso utilizzato in prima battuta per ottenere delle modificazioni della cervice uterina adatte per l’inizio del travaglio; qualora tuttavia questo non dia una risposta soddisfacente, non esistono chiare evidenze su come proseguire l’induzione del travaglio. Obiettivi: In questa tesi sperimentale sono stati valutati i risultati di una duplice induzione con prostaglandine mediante dispositivo vaginale a rilascio di dinoprostone seguito, a causa di una risposta insoddisfacente, da un secondo ciclo di stimolazione mediante gel vaginale di dinoprostone o misoprostolo orale; sono state valutate efficacia e sicurezza della procedura, confrontando i due farmaci, e la presenza di fattori predittivi di una risposta alla duplice induzione. Metodi: È stato condotto uno studio retrospettivo su una coorte storica di 109 pazienti ricoverate tra gennaio 2020 e marzo 2023 con induzione del travaglio di parto mediante dispositivo vaginale a rilascio di dinoprostone con risposta non soddisfacente (insufficiente modificazione cervicale con score di Bishop < 6 in assenza di travaglio attivo); l’induzione è proseguita con dinoprostone in gel vaginale (n = 56) o misoprostolo orale (n = 53). Gli esiti primari valutati erano l’inizio del travaglio attivo e la modalità di parto, mentre gli esiti secondari comprendevano i possibili eventi avversi materni e perinatali. Infine, sono stati valutati fattori predittivi di risposta alla duplice induzione (avvio del travaglio attivo e parto vaginale) considerando diverse variabili cliniche in un modello di regressione logistica multivariata. Risultati: Nella popolazione di 109 pazienti, 77 (70.6%) hanno raggiunto la fase attiva del travaglio, e 68 (62.4%) hanno partorito per via vaginale; l’efficacia della procedura è stata simile per le due metodiche, con travaglio attivo raggiunto nel 69.6% e nel 71.7% (p = 0.83) e parto vaginale nel 62.5% e nel 62.3% (p = 0.99) delle pazienti, rispettivamente per dinoprostone e misoprostolo. L’incidenza di eventi avversi è stata bassa, senza complicanze perinatali e con un basso tasso di complicanze materne; in particolare si sono osservati 3 casi (2.8%) di iperstimolazione uterina e 14 casi (12.8%) di emorragia post-partum, di entità severa rispettivamente nel 1.8% e nel 3.8% dei casi (p = 0.61). All’analisi multivariata rispetto alla probabilità di travaglio attivo e di parto vaginale, sono stati correlati a un aumentato rischio di fallimento della procedura un basso indice di Bishop alla prima visita e un elevato indice di massa corporea. Conclusioni: Una seconda somministrazione di prostaglandine sembra essere un’opzione sicura ed efficace per proseguire l’induzione del travaglio dopo una prima stimolazione inefficace con dinoprostone in forma di dispositivo a rilascio vaginale; il gel vaginale di dinoprostone e il misoprostolo orale appaiono ugualmente efficaci a questo scopo. Tale opzione potrebbe supportare una riduzione dei casi di fallimento dell’induzione e quindi del tasso di tagli cesarei.File | Dimensione | Formato | |
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