Objective. The purpose of this thesis was to investigate the perceived barriers to physical activity (PA) among individuals with type 1 diabetes mellitus (T1DM), and assess any correlation with quality of life, with the aim of implementing strategies to promote an active lifestyle in the target population. Materials and methods. After a careful review of the literature, the study utilized validated questionnaires that were administered to a sample of 169 adults with T1DM, including 80 males (47%) and 89 females (53%) between 18 and 80 years of age. The questionnaires used were: - Barriers to Physical Activity in Diabetes type 1 (BAPAD-1): consisting of 11 items specifically identifying the perceived barriers to PA; - World Health Organization Quality of Life-BREF (WHOQOL-BREF): assessing the psychosocial aspects and health-related quality of life through items categorized into 4 domains; - Global Physical Activity Questionnaire (GPAQ): comprising 16 items to measure the amount of PA individuals engage in, considering their habitual weekly PA data. Results. The analysis revealed the following main perceived barriers to physical activity, ranked in order of importance: 1. “Fear of hypoglycemia”; 2. “Loss of control over T1DM”; 3. “Low fitness level". Significant differences were also observed as being stratified along differences in gender, age, disease duration and motor-sport background. The factors of being a woman, older age, shorter disease duration and a non-sporting background correlate with a higher perception of barriers to PA. As perceived barriers increased, there was a decrease in physical, psychological, and social quality of life. Conclusions. The results indicate that the perception of barriers to PA reduces the quality of life in individuals with T1DM, with the main barrier being the "fear of hypoglycemia." Therefore, protocols should be developed based on guidelines for PA practice in the target population. Protocols should be complemented by education programs for both patients – focusing on disease management – and kinesiologists – who seek to enhance their knowledge of T1DM.
Obiettivo. Con il presente lavoro di tesi si è voluto indagare quali siano le barriere all’attività fisica (PA) percepite dai soggetti affetti da diabete mellito tipo 1 (DMT1) e valutarne l'eventuale correlazione con qualità di vita, nell'ottica di implementare eventuali strategie per la promozione di uno stile di vita attivo nella popolazione target. Materiali e metodi. Lo studio, dopo un’attenta analisi della letteratura, si è avvalso di questionari validati, somministrati ad un campione di 169 soggetti adulti affetti da DMT1 di cui 80 uomini (47%) e 89 donne (53%) di età compresa tra 18 e 80 anni; in particolare sono stati utilizzati i seguenti questionari: - Barriers to Physical Activity in Diabetes type 1 (BAPAD-1): composta da 11 item che va ad identificare in modo specifico le barriere alla PA percepite dai soggetti; - World health organization quality of life-bref (WHOQOL-BREF) che mediante l’utilizzo di item suddivisi in 4 domini ha indagato l’ambito pscicosociale e la salute correlate alla qualità di vita; - Global physical activity questionnaire (GPAQ): composto da 16 item il cui scopo è quello di misurare la quantità di PA negli individui prendendo in esame i dati di PA svolta in una settimana abituale. Risultati. Dalle analisi svolte risulta che le principali barriere percepite nello svolgimento dell’attività fisica sono, in ordine di importanza: 1. “paura dell’ipoglicemia”; 2. “perdita di controllo del DMT1”; 3. “basso livello di fitness”. Sono emerse inoltre delle importanti differenze stratificando per genere, età, durata di malattia e background motorio-sportivo. In particolare le donne, l’età avanzata, una diagnosi meno longeva ed un passato non sportivo correlano con una maggiore percezione di barriere nello svolgimento della PA. All’aumentare delle barriere corrisponde una diminuzione della qualità di vita in ambito fisico, psicologico e sociale. Conclusioni. Dai risultati ottenuti emerge che la percezione di barriere alla PA riduce la qualità di vita nei soggetti affetti da DMT1 e che la principale barriera alla PA è la “paura dell’ipoglicemia”. Pertanto si potrebbero sviluppare dei protocolli sulla base delle linee guida alla pratica di PA nella popolazione target implementandoli con dei programmi di educazione sia per il paziente, relativi alla gestione della malattia, che per il chinesiologo, relativi alla conoscenza della patologia.
Le barriere all’attività fisica e i relativi fattori negli adulti con Diabete Mellito di tipo 1: l’effetto sulla qualità di vita.
LEGGIO, CHIARA
2022/2023
Abstract
Obiettivo. Con il presente lavoro di tesi si è voluto indagare quali siano le barriere all’attività fisica (PA) percepite dai soggetti affetti da diabete mellito tipo 1 (DMT1) e valutarne l'eventuale correlazione con qualità di vita, nell'ottica di implementare eventuali strategie per la promozione di uno stile di vita attivo nella popolazione target. Materiali e metodi. Lo studio, dopo un’attenta analisi della letteratura, si è avvalso di questionari validati, somministrati ad un campione di 169 soggetti adulti affetti da DMT1 di cui 80 uomini (47%) e 89 donne (53%) di età compresa tra 18 e 80 anni; in particolare sono stati utilizzati i seguenti questionari: - Barriers to Physical Activity in Diabetes type 1 (BAPAD-1): composta da 11 item che va ad identificare in modo specifico le barriere alla PA percepite dai soggetti; - World health organization quality of life-bref (WHOQOL-BREF) che mediante l’utilizzo di item suddivisi in 4 domini ha indagato l’ambito pscicosociale e la salute correlate alla qualità di vita; - Global physical activity questionnaire (GPAQ): composto da 16 item il cui scopo è quello di misurare la quantità di PA negli individui prendendo in esame i dati di PA svolta in una settimana abituale. Risultati. Dalle analisi svolte risulta che le principali barriere percepite nello svolgimento dell’attività fisica sono, in ordine di importanza: 1. “paura dell’ipoglicemia”; 2. “perdita di controllo del DMT1”; 3. “basso livello di fitness”. Sono emerse inoltre delle importanti differenze stratificando per genere, età, durata di malattia e background motorio-sportivo. In particolare le donne, l’età avanzata, una diagnosi meno longeva ed un passato non sportivo correlano con una maggiore percezione di barriere nello svolgimento della PA. All’aumentare delle barriere corrisponde una diminuzione della qualità di vita in ambito fisico, psicologico e sociale. Conclusioni. Dai risultati ottenuti emerge che la percezione di barriere alla PA riduce la qualità di vita nei soggetti affetti da DMT1 e che la principale barriera alla PA è la “paura dell’ipoglicemia”. Pertanto si potrebbero sviluppare dei protocolli sulla base delle linee guida alla pratica di PA nella popolazione target implementandoli con dei programmi di educazione sia per il paziente, relativi alla gestione della malattia, che per il chinesiologo, relativi alla conoscenza della patologia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/2523