Sepsis is a very dangerous and life-threatening disease, defined as an organ dysfunction following a dysregulated host response to infection. As of today, no biomarker is recommended by the guidelines for the diagnosis of sepsis, even if procalcitonin (PCT) is one of the most widely available, with a good sensitivity and specificity. In this study, a new potential biomarker, sST2, for the diagnosis of sepsis and for his prognostic utility, is analysed. The aim of this study is to evaluate the efficacy of the use of this biomarker for the diagnosis of sepsis and its prognostic utility, compared to other methods, such as PCT, clinical severity scores and clinical variables. In order to do this, a prospective monocentre study was conducted enrolling patients >18 years with a clinical suspicion of sepsis or septic shock, ; for each of the included patients a blood sample was taken upon admission to the ED to measure the sST2 levels; in addition to this, some clinical variables were also collected and the SOFA and APACHEII clinical severity scores were calculated; finally, the final diagnosis was made by an emergency room doctor unrelated to the study, according to the Sepsis-3 criteria; 90 days after the index visit, an automated query was carried out on the death registry to verify any deaths. Among the 603 patients enrolled , 84.5% of patients had a final diagnosis of sepsis or septic shock, while 15.5% had an alternative diagnosis; patients diagnosed with sepsis or septic shock had higher sST2 levels than others, respectively 159 vs 50 ng/mL, P value < 0,001; the diagnostic performance of sST2 in patients with sepsis proved to be lower than the one of PCT (the AUC of sST2 was 0.76 [95% CI 0.71-0.81] significatively lower than the AUC of PCT which was 0.85 [95% CI 0.89-0.91]). However, the combined use of sST2 and PCT for the diagnosis of sepsis and septic shock proved to be superior to the use of PCT alone, with a sensibility of 88.3% (85.2–91.3, P<0.001 vs PCT alone), a specificity of 52.2% (37.7–66.6, P<0.001) e a general accuracy of 84.8% (81.2–87.9%); the diagnostic accuracy of sST2 proved to be consistent in all subgroups of patients with sepsis, except in immunosuppressed ones; an sST2 concentration > 61.7 ng/mL was most useful in patients with suspected sepsis with PCT levels <0,5 ng/mL. sST2 proved superior to PCT for 30 and 90-day mortality prediction; sST2 demonstrated to have a C-index of 0,64 (0,58-0,71), while C-index for PCT was 0,57 (0,51-0,64, P=0,048) to predict 30-day mortality. The addition of sST2 to the SOFA score did not lead to an improvement in its prognostic ability. Further studies are needed to test the efficacy of sST2 compared to that of other prognostic markers and to evaluate its potential in predicting treatment failure.

La sepsi è una patologia molto pericolosa per la vita, definita come una disfunzione d’organo in seguito a una risposta disregolata dell’organismo a un’infezione. Ad oggi, per la diagnosi, nessun biomarcatore viene consigliato dalle linee guida, anche se la procalcitonina è uno dei biomarcatori più utilizzato, dotato di una buona sensibilità e specificità. In questo studio, viene analizzato un nuovo potenziale marcatore, l’sST2, per la diagnosi di sepsi e shock settico, nonché come predittore prognostico di mortalità. L’obiettivo è quello di valutare l’efficacia dell’utilizzo di questo marcatore per la diagnosi di sepsi e la prognosi rispetto ai metodi utilizzati fino ad oggi quali la procalcitonina, gli score di severità clinica e le variabili cliniche. Per fare ciò, è stato condotto uno studio prospettico monocentrico che prevedeva l’arruolamento di pazienti adulti >18 anni con un sospetto clinico di sepsi o shock settico, e a ciascuno all’accesso in PS è stato prelevato un campione di sangue per misurarne i livelli di sST2; oltre a ciò, per ciascun paziente sono state raccolte anche alcune variabili cliniche e sono stati calcolati gli score di severità clinica SOFA e APACHEII; infine la diagnosi finale veniva aggiudicata da parte di un medico di PS estraneo allo studio, secondo i criteri delle Sepsis-3 guidelines; trascorsi 90 giorni dalla visita in PS, veniva effettuata una query automatizzata sul registro anagrafico dei decessi per verificare gli eventuali decessi. Tra i 603 pazienti arruolati :l’84,5 % dei pazienti ha avuto la diagnosi finale di sepsi, mentre il 15,5 % ha avuto una diagnosi alternativa; i pazienti con diagnosi di sepsi o shock settico presentavano livelli di sST2 più elevati rispetto agli altri, rispettivamente 159 vs 50 ng/mL, con un P value < 0,001; la performance diagnostica di sST2 nei pazienti con sepsi si è rivelata inferiore rispetto a quella della PCT, infatti AUC di sST2 per la sepsi era 0.76 (95% CI 0.71-0.81), significativamente inferiore rispetto all’AUC della PCT che era 0.85 (95% CI 0.89-0.91), tuttavia l’utilizzo combinato di sST2 e PCT per la diagnosi di sepsi e shock settico si è rivelato superiore al solo utilizzo di PCT, con una sensibilità di 88.3% (85.2–91.3, P<0.001 vs PCT solo), una specificità di 52.2% (37.7–66.6, P<0.001) e una accuratezza generale di 84.8% (81.2–87.9%). ; l’accuratezza diagnostica di sST2 si è rivelata consistente in tutti i sottogruppi di pazienti con sepsi , tranne che in quelli immunodepressi; una concentrazione di sST2 > 61,7 ng/mL si è rivelata utile nel diagnosticare i pazienti con sospetto di sepsi con PCT <0,5 ng/mL dal punto di vista prognostico, per la mortalità a 30 e a 90 giorni sST2 si è rivelata superiore alla PCT, infatti sST2 ha dimostrato avere un C-index di 0,64(0,58-0,71), mentre il C-index per PCT era 0,57 (0,51-0,64, P=0,048) per predire la mortalità a 30 giorni. L’aggiunta di sST2 allo score SOFA non ha portato ad un miglioramento della sua abilità prognostica. Ulteriori studi sono necessari per testare l’efficacia di sST2 rispetto a quella di altri marcatori prognostici e per valutare il suo potenziale nel prevedere il fallimento della terapia.

Diagnosi e stratificazione prognostica della sepsi nel Dipartimento di Emergenza: studio prospettico del biomarcatore sST2 e sua integrazione con la procalcitonina

VINCI, GIUSY
2022/2023

Abstract

La sepsi è una patologia molto pericolosa per la vita, definita come una disfunzione d’organo in seguito a una risposta disregolata dell’organismo a un’infezione. Ad oggi, per la diagnosi, nessun biomarcatore viene consigliato dalle linee guida, anche se la procalcitonina è uno dei biomarcatori più utilizzato, dotato di una buona sensibilità e specificità. In questo studio, viene analizzato un nuovo potenziale marcatore, l’sST2, per la diagnosi di sepsi e shock settico, nonché come predittore prognostico di mortalità. L’obiettivo è quello di valutare l’efficacia dell’utilizzo di questo marcatore per la diagnosi di sepsi e la prognosi rispetto ai metodi utilizzati fino ad oggi quali la procalcitonina, gli score di severità clinica e le variabili cliniche. Per fare ciò, è stato condotto uno studio prospettico monocentrico che prevedeva l’arruolamento di pazienti adulti >18 anni con un sospetto clinico di sepsi o shock settico, e a ciascuno all’accesso in PS è stato prelevato un campione di sangue per misurarne i livelli di sST2; oltre a ciò, per ciascun paziente sono state raccolte anche alcune variabili cliniche e sono stati calcolati gli score di severità clinica SOFA e APACHEII; infine la diagnosi finale veniva aggiudicata da parte di un medico di PS estraneo allo studio, secondo i criteri delle Sepsis-3 guidelines; trascorsi 90 giorni dalla visita in PS, veniva effettuata una query automatizzata sul registro anagrafico dei decessi per verificare gli eventuali decessi. Tra i 603 pazienti arruolati :l’84,5 % dei pazienti ha avuto la diagnosi finale di sepsi, mentre il 15,5 % ha avuto una diagnosi alternativa; i pazienti con diagnosi di sepsi o shock settico presentavano livelli di sST2 più elevati rispetto agli altri, rispettivamente 159 vs 50 ng/mL, con un P value < 0,001; la performance diagnostica di sST2 nei pazienti con sepsi si è rivelata inferiore rispetto a quella della PCT, infatti AUC di sST2 per la sepsi era 0.76 (95% CI 0.71-0.81), significativamente inferiore rispetto all’AUC della PCT che era 0.85 (95% CI 0.89-0.91), tuttavia l’utilizzo combinato di sST2 e PCT per la diagnosi di sepsi e shock settico si è rivelato superiore al solo utilizzo di PCT, con una sensibilità di 88.3% (85.2–91.3, P<0.001 vs PCT solo), una specificità di 52.2% (37.7–66.6, P<0.001) e una accuratezza generale di 84.8% (81.2–87.9%). ; l’accuratezza diagnostica di sST2 si è rivelata consistente in tutti i sottogruppi di pazienti con sepsi , tranne che in quelli immunodepressi; una concentrazione di sST2 > 61,7 ng/mL si è rivelata utile nel diagnosticare i pazienti con sospetto di sepsi con PCT <0,5 ng/mL dal punto di vista prognostico, per la mortalità a 30 e a 90 giorni sST2 si è rivelata superiore alla PCT, infatti sST2 ha dimostrato avere un C-index di 0,64(0,58-0,71), mentre il C-index per PCT era 0,57 (0,51-0,64, P=0,048) per predire la mortalità a 30 giorni. L’aggiunta di sST2 allo score SOFA non ha portato ad un miglioramento della sua abilità prognostica. Ulteriori studi sono necessari per testare l’efficacia di sST2 rispetto a quella di altri marcatori prognostici e per valutare il suo potenziale nel prevedere il fallimento della terapia.
sST2 for diagnosis and outcome prediction of sepsis and septic shock in the Emergency Department: a novel adjunctive biomarker
Sepsis is a very dangerous and life-threatening disease, defined as an organ dysfunction following a dysregulated host response to infection. As of today, no biomarker is recommended by the guidelines for the diagnosis of sepsis, even if procalcitonin (PCT) is one of the most widely available, with a good sensitivity and specificity. In this study, a new potential biomarker, sST2, for the diagnosis of sepsis and for his prognostic utility, is analysed. The aim of this study is to evaluate the efficacy of the use of this biomarker for the diagnosis of sepsis and its prognostic utility, compared to other methods, such as PCT, clinical severity scores and clinical variables. In order to do this, a prospective monocentre study was conducted enrolling patients >18 years with a clinical suspicion of sepsis or septic shock, ; for each of the included patients a blood sample was taken upon admission to the ED to measure the sST2 levels; in addition to this, some clinical variables were also collected and the SOFA and APACHEII clinical severity scores were calculated; finally, the final diagnosis was made by an emergency room doctor unrelated to the study, according to the Sepsis-3 criteria; 90 days after the index visit, an automated query was carried out on the death registry to verify any deaths. Among the 603 patients enrolled , 84.5% of patients had a final diagnosis of sepsis or septic shock, while 15.5% had an alternative diagnosis; patients diagnosed with sepsis or septic shock had higher sST2 levels than others, respectively 159 vs 50 ng/mL, P value < 0,001; the diagnostic performance of sST2 in patients with sepsis proved to be lower than the one of PCT (the AUC of sST2 was 0.76 [95% CI 0.71-0.81] significatively lower than the AUC of PCT which was 0.85 [95% CI 0.89-0.91]). However, the combined use of sST2 and PCT for the diagnosis of sepsis and septic shock proved to be superior to the use of PCT alone, with a sensibility of 88.3% (85.2–91.3, P<0.001 vs PCT alone), a specificity of 52.2% (37.7–66.6, P<0.001) e a general accuracy of 84.8% (81.2–87.9%); the diagnostic accuracy of sST2 proved to be consistent in all subgroups of patients with sepsis, except in immunosuppressed ones; an sST2 concentration > 61.7 ng/mL was most useful in patients with suspected sepsis with PCT levels <0,5 ng/mL. sST2 proved superior to PCT for 30 and 90-day mortality prediction; sST2 demonstrated to have a C-index of 0,64 (0,58-0,71), while C-index for PCT was 0,57 (0,51-0,64, P=0,048) to predict 30-day mortality. The addition of sST2 to the SOFA score did not lead to an improvement in its prognostic ability. Further studies are needed to test the efficacy of sST2 compared to that of other prognostic markers and to evaluate its potential in predicting treatment failure.
QUAGLINO, PIETRO
IMPORT TESI SOLO SU ESSE3 DAL 2018
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