A seguito del processo di globalizzazione e dell'integrazione di diverse economie, a partire dalla prima metà degli anni '90 ha iniziato a suscitare interesse il fenomeno della competizione fiscale. Con questo termine si intendono tutta una serie di comportamenti strategici volti ad attirare attività economiche esterne alla giurisdizione o per frenare la fuoriuscita di quelle già insediate. Lo strumento utilizzato è un alleggerimento della pressione fiscale attraverso aliquote inferiori, agevolazioni fiscali o basi imponibili differenti. In particolare la competizione è volta ad attrarre le basi imponibili più mobili come investimenti diretti in capitale produttivo e finanziario. L'obiettivo principale sarà quello di andare ad indagare i principali aspetti teorici che hanno aiutato a comprendere il fenomeno, partendo inizialmente dal ''Basic model'' per poi andare a modificare le ipotesi di partenza del modello, rendendo l'analisi teorica più vicina alla realtà. Spiegheremo come il processo possa dar luogo ad effetti dannosi (cd. Harmful competition) o positivi (cd. Helpful competition). Verranno infine discussi i principali temi di dibattito che ruotano attorno al concetto di competizione fiscale in ambito europeo. In particolare ci soffermeremo sull'idea di un armonizzazione fiscale, analizzandone le possibilità di realizzo a livello di Unione Europea, spiegando i limiti della proposta. Da ultimo, nei due capitoli finali verranno analizzati i casi dell'imposizione fiscale in Irlanda e in Belgio. Andremo a osservare come i differenti sistemi impositivi applicati nei due Paesi portino ad un vantaggio competitivo rispetto agli altri Stati. Sempre negli stessi capitoli vedremo, come già anticipato, in che modo la competizione fiscale possa portare a risultati opposti. In particolare come nel caso irlandese essa si sia rivelata un motore per la ripresa economica del Paese nel periodo post crisi, mentre come il caso belga stia causando distorsioni all'interno del mercato unico, falsando la concorrenza tra le varie imprese. Nelle conclusioni finali ci sarà un tentativo di spiegazione in merito alla possibilità di annullare (ovvero semplicemente limitare) la competizione fiscale dannosa o se il processo competitivo sia in ogni caso da salvaguardare.
LA CONCORRENZA TRA SISTEMI E ALIQUOTE FISCALI A LIVELLO DI UNIONE EUROPEA: ANALISI TEORICA ED EVIDENZA EMPIRICA
ARDOINO, ROBERTO
2015/2016
Abstract
A seguito del processo di globalizzazione e dell'integrazione di diverse economie, a partire dalla prima metà degli anni '90 ha iniziato a suscitare interesse il fenomeno della competizione fiscale. Con questo termine si intendono tutta una serie di comportamenti strategici volti ad attirare attività economiche esterne alla giurisdizione o per frenare la fuoriuscita di quelle già insediate. Lo strumento utilizzato è un alleggerimento della pressione fiscale attraverso aliquote inferiori, agevolazioni fiscali o basi imponibili differenti. In particolare la competizione è volta ad attrarre le basi imponibili più mobili come investimenti diretti in capitale produttivo e finanziario. L'obiettivo principale sarà quello di andare ad indagare i principali aspetti teorici che hanno aiutato a comprendere il fenomeno, partendo inizialmente dal ''Basic model'' per poi andare a modificare le ipotesi di partenza del modello, rendendo l'analisi teorica più vicina alla realtà. Spiegheremo come il processo possa dar luogo ad effetti dannosi (cd. Harmful competition) o positivi (cd. Helpful competition). Verranno infine discussi i principali temi di dibattito che ruotano attorno al concetto di competizione fiscale in ambito europeo. In particolare ci soffermeremo sull'idea di un armonizzazione fiscale, analizzandone le possibilità di realizzo a livello di Unione Europea, spiegando i limiti della proposta. Da ultimo, nei due capitoli finali verranno analizzati i casi dell'imposizione fiscale in Irlanda e in Belgio. Andremo a osservare come i differenti sistemi impositivi applicati nei due Paesi portino ad un vantaggio competitivo rispetto agli altri Stati. Sempre negli stessi capitoli vedremo, come già anticipato, in che modo la competizione fiscale possa portare a risultati opposti. In particolare come nel caso irlandese essa si sia rivelata un motore per la ripresa economica del Paese nel periodo post crisi, mentre come il caso belga stia causando distorsioni all'interno del mercato unico, falsando la concorrenza tra le varie imprese. Nelle conclusioni finali ci sarà un tentativo di spiegazione in merito alla possibilità di annullare (ovvero semplicemente limitare) la competizione fiscale dannosa o se il processo competitivo sia in ogni caso da salvaguardare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/25147