La presente tesi è stata volta ad analizzare due aspetti pressochè speculari della filtrazione glomerulare in gravidanza: il ruolo dell'iperfiltrazione, indotta dalla gravidanza, in corso di malattia renle iniziale, ed il ruolo della dieta a contenuto proteico controllato nel ridurre l'iperfiltrazione relativa sui nefroni residui in corso di malattia renale crionica più grave. Lo scopo del lavoro è stato analizzare la casistica di circa 350 gravidanze seguite presso l'Unità Materno-Fetale dell'Ospedale Sant'Anna di Torino. Il confronto degli outcomes registrati in donne con iperfiltrazione precoce e senza iperfiltrazione precoce (con diversi cut point: 130 e 150 di Clearance della Creatinina, creatininemia sierica 0.5 e 0.7 mg/dL) non mostrano alcuna differenza significativa tra di loro. Rispetto ad una popolazione di controllo "a basso rischio" seguita nella stessa sede, emerge una differenza significativa per quello che riguarda la incidenza di prematurità sia in assoluto sia inferiore alle 34 settimane di età gestazionale, peso alla nascita e bisogno di terapia intensiva neonatale. In tutti i casi, i dati delle pazienti sono meno favorevoli dei dati del gruppo di controllo; è curioso notare come non solo non vi sia una differenza a favore delle pazienti con iperfiltrazione, come potrebbe essere logico attendersi nell'ipotesi di un vantaggio nel mantenere una plasticità renale che permetta un incremento significativo della filtrazione glomerulare, ma come addirittura il confronto con i controlli sia più sfavorevole nelle pazienti che dimostrano una risposta iperfiltrativa. La principale indicazione alla dieta è stata la presenza di malattia renale importante (8 pazienti) e/o una proteinuria in range nefrosico o subnefrosico già all'avvio della gravidanza. In assenza di linee guida in merito, sono stati considerati come proteinuria grave i valori di >1g/die a inizio gravidanza, o >3g/die nel secondo trimestre. Il dato saliente che si evince da questa piccola serie è positivo: infatti i bambini nati da mamme che hanno assunto una dieta vegetariana supplementata in gravidanza hanno una crescita che tende a rispecchiare quella dei bambini normali, e alla nascita le caratteristiche per età gestazionale sono addirittura migliori rispetto a quelle dei bambini le cui mamme non sono state a dieta in gravidanza. Il dato a lungo termine, ancora disponibile in una piccola quota di pazienti, è rassicurante, per una crecita che, al terzo anno di vita, rientra nei limiti statistici dell'atteso.

Malattia renale cronica in gravidanza: il ruolo della risposta iperfiltrativa nella prognosi

GHIOTTO, SARA
2011/2012

Abstract

La presente tesi è stata volta ad analizzare due aspetti pressochè speculari della filtrazione glomerulare in gravidanza: il ruolo dell'iperfiltrazione, indotta dalla gravidanza, in corso di malattia renle iniziale, ed il ruolo della dieta a contenuto proteico controllato nel ridurre l'iperfiltrazione relativa sui nefroni residui in corso di malattia renale crionica più grave. Lo scopo del lavoro è stato analizzare la casistica di circa 350 gravidanze seguite presso l'Unità Materno-Fetale dell'Ospedale Sant'Anna di Torino. Il confronto degli outcomes registrati in donne con iperfiltrazione precoce e senza iperfiltrazione precoce (con diversi cut point: 130 e 150 di Clearance della Creatinina, creatininemia sierica 0.5 e 0.7 mg/dL) non mostrano alcuna differenza significativa tra di loro. Rispetto ad una popolazione di controllo "a basso rischio" seguita nella stessa sede, emerge una differenza significativa per quello che riguarda la incidenza di prematurità sia in assoluto sia inferiore alle 34 settimane di età gestazionale, peso alla nascita e bisogno di terapia intensiva neonatale. In tutti i casi, i dati delle pazienti sono meno favorevoli dei dati del gruppo di controllo; è curioso notare come non solo non vi sia una differenza a favore delle pazienti con iperfiltrazione, come potrebbe essere logico attendersi nell'ipotesi di un vantaggio nel mantenere una plasticità renale che permetta un incremento significativo della filtrazione glomerulare, ma come addirittura il confronto con i controlli sia più sfavorevole nelle pazienti che dimostrano una risposta iperfiltrativa. La principale indicazione alla dieta è stata la presenza di malattia renale importante (8 pazienti) e/o una proteinuria in range nefrosico o subnefrosico già all'avvio della gravidanza. In assenza di linee guida in merito, sono stati considerati come proteinuria grave i valori di >1g/die a inizio gravidanza, o >3g/die nel secondo trimestre. Il dato saliente che si evince da questa piccola serie è positivo: infatti i bambini nati da mamme che hanno assunto una dieta vegetariana supplementata in gravidanza hanno una crescita che tende a rispecchiare quella dei bambini normali, e alla nascita le caratteristiche per età gestazionale sono addirittura migliori rispetto a quelle dei bambini le cui mamme non sono state a dieta in gravidanza. Il dato a lungo termine, ancora disponibile in una piccola quota di pazienti, è rassicurante, per una crecita che, al terzo anno di vita, rientra nei limiti statistici dell'atteso.
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