ABSTRACT Study design: The study conducted is a cross-sectional study (an observational type). Objectives: The aim is to investigate the main work-related musculoskeletal disorders (WMSD) of restaurant workers, identify the most affected site and provide a preventive rehabilitation solution through the use of physical exercise. In addition, the study aims to identify correlations between a previous physiotherapy intervention and the resolution of WMSD, also between the specific task and the presence of injury, or between the amount of work (number of place settings to be managed) and the presence of injury. Background data: The literature concerning WMSD in catering staff indicates as potential determinants: sedentary lifestyle, BMI, cigarette smoking, frequency and duration of breaks during the work shift. Methods: An epidemiological survey is presented to a population consisting of 52 restaurant workers (bartenders, waiters and cooks) aged 19-56 years. They have in common the working environment, working shift (measured in hours), and the possible occurrence of work-related musculoskeletal problems. A self-compiled online questionnaire, consisting in 19 questions, was proposed to examine the characteristics of the interviewed population (age, role, context, work volume), the presence of WMSD (main site, pain onset), the solutions adopted (job change, visits from specialists, medication, physiotherapy) and whether these brought benefits. Fisher's exact test, associated with Freeman-Halton extension, was used to test the correlation between the variables task, number of covers, injuries, physiotherapy treatment, type of physiotherapy treatment, pain resolution, absence from work. Main results: The study identified the lumbar region of the back as the most affected body area. The survey identified Low Back Pain (LBP) as the main problem in this specific population (bartenders, waiters, cooks). The majority of workers experienced WMSD. The specific task is not related to the occurrence of injuries or WMSD. 75% of those who reported WMSD complained of recurrence. More than half of the workers questioned stated that their WMSD took about 3 weeks to resolve. No statistically significant correlations were found between those proposed in the objectives Conclusions: Although there were no statistically significant correlations, the fact that the specific occupation, (bartender, waiter, cook) did not appear to be linked to the occurrence of injuries or WMSD, supports the decision not to categorise the population. The identification of LBP as the main problem in catering workers, however, is in line with the literature. The high percentage of recurrent pain provided by the questionnaire, a preventive physiotherapy intervention through exercise could reduce this value, making the worker more consistent at work. Further, more in-depth future studies are needed to evaluate the effectiveness of a preventive intervention based on physical exercise for WMSD and the impact on the working environment of the restaurant industry.
ABSTRACT Disegno di studio: Lo studio condotto è uno studio di tipo osservazionale trasversale o cross-sectional. Obiettivi: Lo scopo è quello di indagare i principali disturbi muscoloscheletrici lavoro correlati (WMSD) dei lavoratori in ristorazione, individuare la sede più colpita e fornire una soluzione riabilitativa di tipo preventivo attraverso l’utilizzo dell’esercizio fisico. Inoltre, lo studio ha come finalità l’individuazione di correlazioni tra un intervento fisioterapico precedente e la risoluzione del WMSD, tra la mansione specifica e la presenza di infortunio, o tra la quantità di lavoro (numero di coperti da gestire) e la presenza di infortunio. Sintesi dei dati di background: La letteratura riguardante WMSD in ristorazione indica come potenziali fattori determinanti lo stile di vita sedentario, BMI, fumo di sigaretta, frequenza e durata delle pause durante il turno di lavoro. Metodi: Viene presentata un’indagine epidemiologica a una popolazione formata da 52 lavoratori della ristorazione (baristi, camerieri e cuochi) di età compresa tra 19 e 56 anni. Essi hanno in comune l’ambiente lavorativo, le ore di lavoro, e l’eventuale insorgenza di problematiche muscoloscheletriche lavoro correlate. È stato proposto un questionario autocompilato online formato da 19 domande che vanno a esaminare le caratteristiche della popolazione intervistata (età, ruolo lavorativo, contesto, volume di lavoro), la presenza di WMSD (sede principale, esordio del dolore), le soluzioni adottate (cambio mansione, visite specialistiche, farmaci, fisioterapia) e se queste hanno portato benefici. Il test esatto di Fisher, e la relativa estensione di Freeman-Halton, sono stati utilizzati per testare la correlazione tra le variabili mansione, numero di coperti, infortuni, trattamento fisioterapico, tipo di trattamento fisioterapico, risoluzione del dolore, assenza da lavoro. Risultati: Lo studio ha individuato la zona lombare della schiena come il segmento corporeo più colpito. L’indagine ha indicato, quindi, il Low Back Pain (LBP) come principale problematica di questa specifica popolazione (baristi, camerieri, cuochi). La maggior parte dei lavoratori riferisce di aver avuto WMSD. La mansione specifica non è correlata all’insorgenza di infortuni o WMSD. Il 75% di chi ha dichiarato la presenza di WMSD lamenta recidive. Più della metà dei lavoratori sottoposti al questionario ha dichiarato che il proprio WMSD ha impiegato circa 3 settimane a risolversi. Non sono state individuate correlazioni statisticamente significative tra quelle proposte negli obiettivi. Conclusioni: Nonostante non ci siano correlazioni statisticamente significative, il fatto che la mansione specifica (barista, cameriere, cuoco) non sembri legata all’insorgenza di infortuni o WMSD, sostiene la scelta di non aver suddiviso la popolazione in categorie. L’individuazione del LBP come problematica principale nei lavoratori in ristorazione, però, è in accordo con la letteratura. Considerata la percentuale fornita dal questionario di dolore recidivante molto alta, un intervento fisioterapico di prevenzione mediante l’esercizio fisico potrebbe ridurre questo valore, rendendo il lavoratore più costante sul lavoro. Si ritengono necessari ulteriori studi futuri più approfonditi per valutare l’efficacia di un intervento preventivo basato sull’esercizio fisico per WMSD e l’impatto sul contesto lavorativo della ristorazione.
Disturbi muscolo-scheletrici lavoro correlati in ristorazione: indagine epidemiologica, impatto sul costo del lavoro e proposta di protocollo di esercizi come strumento di prevenzione
NIKA, KRISTIAN
2020/2021
Abstract
ABSTRACT Disegno di studio: Lo studio condotto è uno studio di tipo osservazionale trasversale o cross-sectional. Obiettivi: Lo scopo è quello di indagare i principali disturbi muscoloscheletrici lavoro correlati (WMSD) dei lavoratori in ristorazione, individuare la sede più colpita e fornire una soluzione riabilitativa di tipo preventivo attraverso l’utilizzo dell’esercizio fisico. Inoltre, lo studio ha come finalità l’individuazione di correlazioni tra un intervento fisioterapico precedente e la risoluzione del WMSD, tra la mansione specifica e la presenza di infortunio, o tra la quantità di lavoro (numero di coperti da gestire) e la presenza di infortunio. Sintesi dei dati di background: La letteratura riguardante WMSD in ristorazione indica come potenziali fattori determinanti lo stile di vita sedentario, BMI, fumo di sigaretta, frequenza e durata delle pause durante il turno di lavoro. Metodi: Viene presentata un’indagine epidemiologica a una popolazione formata da 52 lavoratori della ristorazione (baristi, camerieri e cuochi) di età compresa tra 19 e 56 anni. Essi hanno in comune l’ambiente lavorativo, le ore di lavoro, e l’eventuale insorgenza di problematiche muscoloscheletriche lavoro correlate. È stato proposto un questionario autocompilato online formato da 19 domande che vanno a esaminare le caratteristiche della popolazione intervistata (età, ruolo lavorativo, contesto, volume di lavoro), la presenza di WMSD (sede principale, esordio del dolore), le soluzioni adottate (cambio mansione, visite specialistiche, farmaci, fisioterapia) e se queste hanno portato benefici. Il test esatto di Fisher, e la relativa estensione di Freeman-Halton, sono stati utilizzati per testare la correlazione tra le variabili mansione, numero di coperti, infortuni, trattamento fisioterapico, tipo di trattamento fisioterapico, risoluzione del dolore, assenza da lavoro. Risultati: Lo studio ha individuato la zona lombare della schiena come il segmento corporeo più colpito. L’indagine ha indicato, quindi, il Low Back Pain (LBP) come principale problematica di questa specifica popolazione (baristi, camerieri, cuochi). La maggior parte dei lavoratori riferisce di aver avuto WMSD. La mansione specifica non è correlata all’insorgenza di infortuni o WMSD. Il 75% di chi ha dichiarato la presenza di WMSD lamenta recidive. Più della metà dei lavoratori sottoposti al questionario ha dichiarato che il proprio WMSD ha impiegato circa 3 settimane a risolversi. Non sono state individuate correlazioni statisticamente significative tra quelle proposte negli obiettivi. Conclusioni: Nonostante non ci siano correlazioni statisticamente significative, il fatto che la mansione specifica (barista, cameriere, cuoco) non sembri legata all’insorgenza di infortuni o WMSD, sostiene la scelta di non aver suddiviso la popolazione in categorie. L’individuazione del LBP come problematica principale nei lavoratori in ristorazione, però, è in accordo con la letteratura. Considerata la percentuale fornita dal questionario di dolore recidivante molto alta, un intervento fisioterapico di prevenzione mediante l’esercizio fisico potrebbe ridurre questo valore, rendendo il lavoratore più costante sul lavoro. Si ritengono necessari ulteriori studi futuri più approfonditi per valutare l’efficacia di un intervento preventivo basato sull’esercizio fisico per WMSD e l’impatto sul contesto lavorativo della ristorazione.File | Dimensione | Formato | |
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