Introduzione e obiettivi: Secondo l'Associazione Italiana Stomizzati (A.I.STOM)[7], le persone con stomia permanente sono circa 45.000 tra gli adulti e 4.000 tra i bambini. A seguito dell'intervento chirurgico la persona a cui è stata confezionata una stomia si trova a confrontarsi con le mutate condizioni anatomiche del proprio corpo. La stomia viene percepita come un elemento invasivo, esterno al proprio corpo, per cui i cattivi odori , le perdite o gli schizzi di feci liquide e l'incapacità di regolare i movimenti intestinali rendono ancora più difficile l'accettazione della malattia e l'avvio verso un buon percorso di riabilitazione. Nel decorso post-operatorio la persona deve essere supportata, nella presa visione della nuova immagine corporea e della presenza dello stoma, con gradualità e a tappe, scegliendo il momento più indicato. La persona necessita di un supporto di tipo relazionale ed educativo utile a gestire gli stati d'ansia, la perdita di autostima, l'angoscia. La collaborazione di più professionisti è indispensabile per il percorso di riabilitazione e lo sviluppo dell'autocura. Lo sviluppo dell'elaborato di tesi persegue i seguenti obbiettivi: ¿ prendere in esame i problemi psico-fisici e sociali, gli aspetti educativi e relazionali, delle persone con stomia intestinale temporanea e definitiva. ¿ Descrivere le competenze dell'infermiere nell'istruire ed educare la persona con stomia intestinale. Materiali e metodi: Per la realizzazione dell'elaborato è stata effettuata una ricerca bibliografica su banche dati: PUBMED, CINAHL inserendo nella stringa di ricerca le seguenti parole chiave: intestinal neoplasm , information needs, ostomy, stoma, information needs questionnaire, information needs scale, patients cancer, bowel cancer , questionnaires, information, knowledge. Lo studio condotto è di tipo descrittivo mediante la somministrazione di un questionario. Il questionario è stato somministrato alle persone con stomia intestinale afferenti presso le seguenti sedi: - l'Ambulatorio Atomizzati A.O.U. San Giovanni Battista di Torino - l'Associazione Provinciale Incontinenti e Stomizzati (APISTOM) di Torino. Risultati: L'analisi dei dati ha messo in evidenza che le principali preoccupazioni delle persone nella vita quotidiana sono: la gestione della stomia (59%), il timore di emanare cattivi odori in ambienti pubblici (26%), la fuoriuscita di materiale fecale al di fuori del dispositivo di raccolta (40%). Dallo studio emerge che il supporto coniugale e/o famigliare è stato di aiuto a superare lo stress della malattia nel 56% dei casi e che tra i professionisti sanitari viene identificata come figura di supporto l'enterostomista per il 35% delle persone coinvolte nello studio. La maggior parte delle persone valuta molto positivamente l'educazione terapeutica e il counseling garantiti presso i centri dedicati alla stomaterapia. Conclusioni: Le problematiche che la persona assistita deve affrontare dopo il confezionamento di una stomia sono principalmente di natura psicologica e sociale. La perdita del controllo dell'evacuazione è un fattore che influenza fortemente l'accettazione della stomia e della malattia. La persona assistita deve essere informata ed educata sulla gestione della stomia, ma anche su tutti gli aspetti inerenti le attività di vita quotidiana e di relazione. Questo deve essere garantito dall'equipe dal momento della presa in carico della persona, con l'obiettivo di assicurare un buon percorso
La persona portatrice di stomia intestinale: i problemi, l'educazione e il counseling. Risultato di un'indagine.
MILANESIO, ALEX
2011/2012
Abstract
Introduzione e obiettivi: Secondo l'Associazione Italiana Stomizzati (A.I.STOM)[7], le persone con stomia permanente sono circa 45.000 tra gli adulti e 4.000 tra i bambini. A seguito dell'intervento chirurgico la persona a cui è stata confezionata una stomia si trova a confrontarsi con le mutate condizioni anatomiche del proprio corpo. La stomia viene percepita come un elemento invasivo, esterno al proprio corpo, per cui i cattivi odori , le perdite o gli schizzi di feci liquide e l'incapacità di regolare i movimenti intestinali rendono ancora più difficile l'accettazione della malattia e l'avvio verso un buon percorso di riabilitazione. Nel decorso post-operatorio la persona deve essere supportata, nella presa visione della nuova immagine corporea e della presenza dello stoma, con gradualità e a tappe, scegliendo il momento più indicato. La persona necessita di un supporto di tipo relazionale ed educativo utile a gestire gli stati d'ansia, la perdita di autostima, l'angoscia. La collaborazione di più professionisti è indispensabile per il percorso di riabilitazione e lo sviluppo dell'autocura. Lo sviluppo dell'elaborato di tesi persegue i seguenti obbiettivi: ¿ prendere in esame i problemi psico-fisici e sociali, gli aspetti educativi e relazionali, delle persone con stomia intestinale temporanea e definitiva. ¿ Descrivere le competenze dell'infermiere nell'istruire ed educare la persona con stomia intestinale. Materiali e metodi: Per la realizzazione dell'elaborato è stata effettuata una ricerca bibliografica su banche dati: PUBMED, CINAHL inserendo nella stringa di ricerca le seguenti parole chiave: intestinal neoplasm , information needs, ostomy, stoma, information needs questionnaire, information needs scale, patients cancer, bowel cancer , questionnaires, information, knowledge. Lo studio condotto è di tipo descrittivo mediante la somministrazione di un questionario. Il questionario è stato somministrato alle persone con stomia intestinale afferenti presso le seguenti sedi: - l'Ambulatorio Atomizzati A.O.U. San Giovanni Battista di Torino - l'Associazione Provinciale Incontinenti e Stomizzati (APISTOM) di Torino. Risultati: L'analisi dei dati ha messo in evidenza che le principali preoccupazioni delle persone nella vita quotidiana sono: la gestione della stomia (59%), il timore di emanare cattivi odori in ambienti pubblici (26%), la fuoriuscita di materiale fecale al di fuori del dispositivo di raccolta (40%). Dallo studio emerge che il supporto coniugale e/o famigliare è stato di aiuto a superare lo stress della malattia nel 56% dei casi e che tra i professionisti sanitari viene identificata come figura di supporto l'enterostomista per il 35% delle persone coinvolte nello studio. La maggior parte delle persone valuta molto positivamente l'educazione terapeutica e il counseling garantiti presso i centri dedicati alla stomaterapia. Conclusioni: Le problematiche che la persona assistita deve affrontare dopo il confezionamento di una stomia sono principalmente di natura psicologica e sociale. La perdita del controllo dell'evacuazione è un fattore che influenza fortemente l'accettazione della stomia e della malattia. La persona assistita deve essere informata ed educata sulla gestione della stomia, ma anche su tutti gli aspetti inerenti le attività di vita quotidiana e di relazione. Questo deve essere garantito dall'equipe dal momento della presa in carico della persona, con l'obiettivo di assicurare un buon percorsoFile | Dimensione | Formato | |
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