This thesis examines the Caribbean writer Jean Rhys' novel Quartet, published in 1928. The brief digression on her career and life, which introduces my analysis, aims at clarifying the main themes of this first novel and of the following ones. Quartet, in fact, is an autobiographical novel inspired by her difficult and embittering love life and shows the differences between men and women according to their gender and social status. First of all I cast light on the different visions of the world between men and women, in particular as regards the urban cityscape. The story is set in Paris in the 1920s, a bohemian social context characterised by hypocrisy and snobbery. On the one hand, the city through Marya's gaze seems to be related to her sensorial experiences and ephemeral thoughts; on the other hand, the city in the eyes of a middle-class man results in a grid of streets, where every street has a specific starting and ending point. The character who conceives the city in this way is Hugh Heidler, the man the protagonist falls in love with. Hugh, pretending to protect and help Marya, will try to submit the young girl, by getting her involved in a squalid ménage à trois with his wife, Lois. To carry out their evil plan, the German middle-class couple tries to conform the young woman to their rigid vision of life: a context where there is neither place for feelings, nor for love, but only for appearance and social status. This creates a strong tension among the characters, who are prompted by contrasting interests and values. Marya's only desire, originated by ingenuity and feminine irrationality, is to get protection from a man and reach the happiness she lost when her husband Stephan was incarcerated. At the same time, Lois only wants to please her husband and keep watch on him by giving him the temporary satisfaction to possess Marya. Through this complex grid of social dynamics it is evident that the submission of the two women is both forced and voluntary: it derives from a deep acceptance of male superiority rooted in modern society, which does not allow women to create an alliance against men but only to be overcome. Finally, I will focus my attention on Jean Rhys' peculiar modernist style: it is simple and concise, with a certain psychological insight that allows Rhys to effectively outline her characters with quick and essential strokes.
Questa tesi di laurea prende in esame il romanzo Quartet, pubblicato nel 1928 dalla scrittrice caraibica Jean Rhys. Il breve excursus della carriera e della vita dell'autrice che introduce la mia analisi, serve a chiarire le tematiche trattate in questo suo primo romanzo e in quelli che seguiranno. Quartet infatti è un'opera palesemente autobiografica, ispirata ad un proprio vissuto amoroso piuttosto travagliato e amareggiante, che mette in luce le differenze tra uomo e donna anche in base al ceto sociale di appartenenza. In primo luogo viene fatto riferimento alla differenza di visione del mondo maschile e femminile, più precisamente per quando riguarda l'ambiente cittadino. Il teatro di questa vicenda è la Parigi degli anni Venti, un contesto sociale bohemienne caratterizzato da ipocrisia e snobismo. Mentre la città vista dagli occhi della protagonista Marya pare un groviglio di visioni legate ad esperienze sensoriali e a volubili pensieri, agli occhi dell'uomo borghese risulta essere semplicemente un reticolo di strade, ognuna delle quali ha un preciso punto di inizio e di fine. Il personaggio maschile che fa proprio questo secondo modello di città è Hugh Heidler, l'uomo di cui si invaghisce la protagonista; egli, con il pretesto di proteggerla e aiutarla economicamente, cercherà di sottometterla, coinvolgendola in uno squallido ménage à trois con sua moglie Lois. Per attuare i loro maligni intenti, la coppia di tedeschi borghesi cerca di fare omologare la giovane donna alla sua rigida visione della vita: un contesto in cui non vi è spazio per i sentimenti, nemmeno per l'amore, ma dove contano solo le apparenze e la conservazione di un buono status sociale. Risulta dunque evidente la forte tensione che viene a crearsi tra i personaggi, mossi da interessi e valori profondamente contrastanti. Marya, spinta dalla sua ingenuità e dalla sua irrazionalità tipicamente femminile, desidera solamente un uomo che le offra protezione e con il quale possa raggiungere la tanto agognata felicità che aveva perso quando suo marito Stephan era stato arrestato e rinchiuso in carcere. Lois, invece, si rivela un'astuta complice del suo compagno, ma è contestualmente sottomessa dallo stesso: vuole semplicemente concedere a Hugh la temporanea soddisfazione di possedere la giovane Marya, per accontentarlo e avere il controllo su di lui. Ciò che si evince da questa complessa rete di dinamiche sociali è che la sottomissione delle due donne sia forzata ma in parte anche volontaria, poiché derivata dalla profonda accettazione della superiorità maschile radicata nella società moderna, che non permette alle due donne di allearsi contro il potere incontestato dell'uomo ma di esserne sopraffatte. Particolare attenzione infine, è rivolta al singolare stile modernista adottato da Jean Rhys. Si tratta di uno stile semplice, conciso e utilizza una certa introspezione psicologica che permette di delineare efficacemente i suoi personaggi in brevi ed essenziali tratti.
Tra apparenze e discriminazioni: la condizione femminile in Quartet di Jean Rhys
SCIARRETTA, MARIA CRISTINA
2015/2016
Abstract
Questa tesi di laurea prende in esame il romanzo Quartet, pubblicato nel 1928 dalla scrittrice caraibica Jean Rhys. Il breve excursus della carriera e della vita dell'autrice che introduce la mia analisi, serve a chiarire le tematiche trattate in questo suo primo romanzo e in quelli che seguiranno. Quartet infatti è un'opera palesemente autobiografica, ispirata ad un proprio vissuto amoroso piuttosto travagliato e amareggiante, che mette in luce le differenze tra uomo e donna anche in base al ceto sociale di appartenenza. In primo luogo viene fatto riferimento alla differenza di visione del mondo maschile e femminile, più precisamente per quando riguarda l'ambiente cittadino. Il teatro di questa vicenda è la Parigi degli anni Venti, un contesto sociale bohemienne caratterizzato da ipocrisia e snobismo. Mentre la città vista dagli occhi della protagonista Marya pare un groviglio di visioni legate ad esperienze sensoriali e a volubili pensieri, agli occhi dell'uomo borghese risulta essere semplicemente un reticolo di strade, ognuna delle quali ha un preciso punto di inizio e di fine. Il personaggio maschile che fa proprio questo secondo modello di città è Hugh Heidler, l'uomo di cui si invaghisce la protagonista; egli, con il pretesto di proteggerla e aiutarla economicamente, cercherà di sottometterla, coinvolgendola in uno squallido ménage à trois con sua moglie Lois. Per attuare i loro maligni intenti, la coppia di tedeschi borghesi cerca di fare omologare la giovane donna alla sua rigida visione della vita: un contesto in cui non vi è spazio per i sentimenti, nemmeno per l'amore, ma dove contano solo le apparenze e la conservazione di un buono status sociale. Risulta dunque evidente la forte tensione che viene a crearsi tra i personaggi, mossi da interessi e valori profondamente contrastanti. Marya, spinta dalla sua ingenuità e dalla sua irrazionalità tipicamente femminile, desidera solamente un uomo che le offra protezione e con il quale possa raggiungere la tanto agognata felicità che aveva perso quando suo marito Stephan era stato arrestato e rinchiuso in carcere. Lois, invece, si rivela un'astuta complice del suo compagno, ma è contestualmente sottomessa dallo stesso: vuole semplicemente concedere a Hugh la temporanea soddisfazione di possedere la giovane Marya, per accontentarlo e avere il controllo su di lui. Ciò che si evince da questa complessa rete di dinamiche sociali è che la sottomissione delle due donne sia forzata ma in parte anche volontaria, poiché derivata dalla profonda accettazione della superiorità maschile radicata nella società moderna, che non permette alle due donne di allearsi contro il potere incontestato dell'uomo ma di esserne sopraffatte. Particolare attenzione infine, è rivolta al singolare stile modernista adottato da Jean Rhys. Si tratta di uno stile semplice, conciso e utilizza una certa introspezione psicologica che permette di delineare efficacemente i suoi personaggi in brevi ed essenziali tratti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/25007