The issue of equal opportunities between women and men is gradually assuming an important place in political and cultural consciousness of our country. However, even today in Italy we can claim to be well away from the actual gender equality: the battle against prejudice and sexist discrimination, perpetuated by centuries of tradition, it must be considered far from over. The thesis is divided into three sections: the first one aims to investigate the theme of linguistic sexism, retracing Alma Sabatini's reflections (late eighties of the last century) and the subsequent debate stimulated by these. Her search brought to public attention an issue that in other countries (in particular England and United States) was already discussing long time before: the discriminatory forms of language against women with the consequent effects of marginalization and erasure of theme in the verbal message transmission. Sabatini drew up a review of the major asymmetries (distinguished between grammatical and semantic) of the italian language in a gender perspective, then she advanced concrete proposals to avoid forms and uses deemed "sexist". The second part focuses on a theme that relates more to the educational sciences to linguistic ones: in fact, the main publications on the theme of sexism in the children texts that took place in Italy are analyzed and summarized. The researches were conducted between the seventies and the early twenty-first century; the material examined concerns the reading texts and picture books for girls and boys in preschool and school age. The researches, designed with the aim to investigate the representation of genders, denounce the hidden presence of women and girls, and demonstrate a stereotypical and implausible vision of males and females, flattened rigid and seemingly unchangeable features. The third and final part concerns the experimental research documents, conducted on seven "subsidiary of language" addressed to children of fourth grade and published between 2013 and 2015. The research is in continuity with the work set out above and compares itself especially to the report edited in Italy in the early twenty-first century (on texts published between 1998 and 2002), with which it detects a remarkable adherence in the results obtained: from these considerations it can be said that some of the aspects identified as discriminatory against the female gender remain unchanged in the texts still in use, contributing to convey and perpetuate, consolidating it, the substantial social inequality between the sexes.
La tesi è suddivisa in tre sezioni: la prima si propone di indagare il tema del sessismo linguistico, ripercorrendo le riflessioni di Alma Sabatini (fine anni Ottanta del secolo scorso) e il successivo dibattito da queste stimolato. La ricerca della studiosa portava all'attenzione dell'opinione pubblica una questione che in altri paesi (in particolare Inghilterra e Stati Uniti) già da tempo si dibatteva: le forme discriminatorie del linguaggio nei confronti delle donne, con i conseguenti effetti di marginalizzazione e cancellazione delle stesse nella trasmissione del messaggio verbale. Sabatini elaborava una rassegna delle principali dissimmetrie (distinguendo tra grammaticali e semantiche) della lingua italiana secondo un'ottica di genere, per poi avanzare delle proposte concrete per evitare le forme e gli usi ritenuti "sessisti". La seconda parte si concentra su un tema che attiene più alle scienze educative che a quelle linguistiche: si esaminano e riassumono infatti le principali pubblicazioni avvenute in Italia sul tema del sessismo nei testi destinati all'infanzia. Le ricerche considerate sono state condotte tra gli anni Settanta e i primi anni Duemila; il materiale esaminato riguarda i testi di lettura e gli albi illustrati per bambine e bambini in età prescolare e scolare. Le ricerche, ideate con lo scopo di indagare la rappresentazione dei generi, denunciano l'oscuramento della presenza di donne e bambine e testimoniano una visione stereotipata e inverosimile di maschi e femmine, appiattiti su caratteristiche rigide e apparentemente immodificabili. La terza e ultima parte riguarda i dati della ricerca sperimentale, condotta su sette "sussidiari del linguaggio" rivolti a bambini della quarta elementare ed editi tra il 2013 e il 2015. La ricerca si pone in continuità con i lavori esposti precedentemente e si confronta in particolare con un'analisi redatta in Italia nei primi anni Duemila (su testi editi tra il 1998 e il 2002), con la quale si rileva una notevole consonanza nei risultati ottenuti. Da queste considerazioni è possibile affermare che alcuni degli aspetti rilevati come discriminanti nei confronti del genere femminile permangono invariati nei testi tuttora in uso, contribuendo a veicolare e perpetuare, consolidandola, la sostanziale diseguaglianza sociale tra i due sessi.
Differenze di genere in alcuni testi per i bambini delle scuole elementari
GORIA, ANNALISA
2015/2016
Abstract
La tesi è suddivisa in tre sezioni: la prima si propone di indagare il tema del sessismo linguistico, ripercorrendo le riflessioni di Alma Sabatini (fine anni Ottanta del secolo scorso) e il successivo dibattito da queste stimolato. La ricerca della studiosa portava all'attenzione dell'opinione pubblica una questione che in altri paesi (in particolare Inghilterra e Stati Uniti) già da tempo si dibatteva: le forme discriminatorie del linguaggio nei confronti delle donne, con i conseguenti effetti di marginalizzazione e cancellazione delle stesse nella trasmissione del messaggio verbale. Sabatini elaborava una rassegna delle principali dissimmetrie (distinguendo tra grammaticali e semantiche) della lingua italiana secondo un'ottica di genere, per poi avanzare delle proposte concrete per evitare le forme e gli usi ritenuti "sessisti". La seconda parte si concentra su un tema che attiene più alle scienze educative che a quelle linguistiche: si esaminano e riassumono infatti le principali pubblicazioni avvenute in Italia sul tema del sessismo nei testi destinati all'infanzia. Le ricerche considerate sono state condotte tra gli anni Settanta e i primi anni Duemila; il materiale esaminato riguarda i testi di lettura e gli albi illustrati per bambine e bambini in età prescolare e scolare. Le ricerche, ideate con lo scopo di indagare la rappresentazione dei generi, denunciano l'oscuramento della presenza di donne e bambine e testimoniano una visione stereotipata e inverosimile di maschi e femmine, appiattiti su caratteristiche rigide e apparentemente immodificabili. La terza e ultima parte riguarda i dati della ricerca sperimentale, condotta su sette "sussidiari del linguaggio" rivolti a bambini della quarta elementare ed editi tra il 2013 e il 2015. La ricerca si pone in continuità con i lavori esposti precedentemente e si confronta in particolare con un'analisi redatta in Italia nei primi anni Duemila (su testi editi tra il 1998 e il 2002), con la quale si rileva una notevole consonanza nei risultati ottenuti. Da queste considerazioni è possibile affermare che alcuni degli aspetti rilevati come discriminanti nei confronti del genere femminile permangono invariati nei testi tuttora in uso, contribuendo a veicolare e perpetuare, consolidandola, la sostanziale diseguaglianza sociale tra i due sessi.File | Dimensione | Formato | |
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