Background: Eating disorders are pathologies in which the age group of onset is getting lower and lower; the higher risk is that there are serious consequences for tissues and organs, due to the early onset. Currently, it is correct to talk of a combination of predisposing and predictor factors, genetic, biological, family and psychosocial that contribute to the development of EDs and, in fact, it is essential to work on them early through prevention programs and appropriate treatment which will reduce long-term complications. The objective of this review is mainly to investigate the predisposing factors and risk factors that can contribute to the development of Eating Disorders and their prevention with a look at the treatment and the role of the nurse in this specific setting of care. Methods: this review was developed through biomedical databases (PubMed, Cochrane) using a search string. In addition, I deepeneed the topic through the use of official sites (the Ministry of Health and I.S.S.). The selection of the studies was then done on the basis of the exclusion and inclusion criteria and later, the articles were analysed. Results: through the research and exclusion criteria I obtained seven articles that were included in the review. Discussion: the selected articles respond to the question accurately enough, bringing out that to date, prevention programs for eating disorders are not so effective and that the role of the nurse is not valued enough even if it has great potential in the holistic vision of this group of pathologies.
Introduzione: i Disturbi del Comportamento Alimentare sono delle patologie nelle quali la fascia di età di esordio si abbassa sempre di più; il rischio maggiore che ne consegue è che a causa dell’insorgenza precoce, ci siano delle gravi ripercussioni a carico dei tessuti e organi. Attualmente, è corretto parlare di un insieme di fattori predisponenti e predittori, genetici, biologici, familiari e psicosociali che concorrono allo sviluppo dei DCA e infatti, è fondamentale andare ad agire su di essi in modo precoce attraverso programmi di prevenzione e attraverso un adeguato trattamento che vada a ridurre le complicanze a lungo termine. L’obiettivo di questa revisione è mettere in luce i fattori di rischio che possono concorrere allo sviluppo dei Disturbi Alimentari, gli interventi di prevenzione con uno sguardo al trattamento e al ruolo che l’infermiere assume in questo specifico contesto di cura. Materiale e metodi: è stata svolta una revisione della letteratura attraverso le banche dati biomediche (PubMed, Cochrane) tramite una stringa di ricerca. Inoltre, ho approfondito il tema attraverso l’utilizzo di siti ufficiali (il Ministero della Salute e I.S.S.). È stata poi eseguita la selezione degli studi in base ai criteri di esclusione ed inclusione scelti e successivamente sono stati analizzati gli articoli. Risultati: con la ricerca e i criteri di esclusione si sono ottenuti sette articoli che sono stati inseriti all’interno della revisione. Discussione: gli articoli selezionati hanno risposto al quesito in modo accurato facendo emergere che ad oggi i programmi di prevenzione per i disturbi alimentari non sono così efficaci e che il ruolo dell’infermiere non è abbastanza valorizzato anche se ha un grande potenziale nella visione olistica dei Disturbi sopra citati.
Prevenzione e trattamento dei DCA nell'infanzia e adolescenza: una revisione della letteratura
DE LUCA, CHIARA
2021/2022
Abstract
Introduzione: i Disturbi del Comportamento Alimentare sono delle patologie nelle quali la fascia di età di esordio si abbassa sempre di più; il rischio maggiore che ne consegue è che a causa dell’insorgenza precoce, ci siano delle gravi ripercussioni a carico dei tessuti e organi. Attualmente, è corretto parlare di un insieme di fattori predisponenti e predittori, genetici, biologici, familiari e psicosociali che concorrono allo sviluppo dei DCA e infatti, è fondamentale andare ad agire su di essi in modo precoce attraverso programmi di prevenzione e attraverso un adeguato trattamento che vada a ridurre le complicanze a lungo termine. L’obiettivo di questa revisione è mettere in luce i fattori di rischio che possono concorrere allo sviluppo dei Disturbi Alimentari, gli interventi di prevenzione con uno sguardo al trattamento e al ruolo che l’infermiere assume in questo specifico contesto di cura. Materiale e metodi: è stata svolta una revisione della letteratura attraverso le banche dati biomediche (PubMed, Cochrane) tramite una stringa di ricerca. Inoltre, ho approfondito il tema attraverso l’utilizzo di siti ufficiali (il Ministero della Salute e I.S.S.). È stata poi eseguita la selezione degli studi in base ai criteri di esclusione ed inclusione scelti e successivamente sono stati analizzati gli articoli. Risultati: con la ricerca e i criteri di esclusione si sono ottenuti sette articoli che sono stati inseriti all’interno della revisione. Discussione: gli articoli selezionati hanno risposto al quesito in modo accurato facendo emergere che ad oggi i programmi di prevenzione per i disturbi alimentari non sono così efficaci e che il ruolo dell’infermiere non è abbastanza valorizzato anche se ha un grande potenziale nella visione olistica dei Disturbi sopra citati.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi_ChiaraDeLuca.pdf
non disponibili
Dimensione
497.72 kB
Formato
Adobe PDF
|
497.72 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/2490