The aim of my master thesis is to evaluate what is the effect and the role of active labour market policies bound to the resources of the European Social Fund, used to finance the ¿ammortizzatori sociali in deroga¿ from the 2009. Since the analysis concerns unemployment, the analytical sample was selected among those who benefited from the ¿mobilità¿, excluding those who used the ¿cassa integrazione guadagni¿, insofar as it represents only a suspension of the working activity. The data were taken from the WHIP (Working Histories Italian Panel) database. It was jointly compiled by the Università degli Studi di Torino and the Laboratorio Riccardo Revelli on the basis of the INPS archives. Once those who were able to access the policy which derogated the benefit and those who accessed the ordinary one were identified (thanks to an in depth analysis of the regulations), the allocation of the beneficiaries to the experimental group and to the control group was made through a propensity score matching (PSM). PSM created a probabilistic model, which allowed to define ex post two groups and balanced them in terms of individuals' probability of being exposed to the treatment. Therefore it proximate, as far as possible, the causality reasoning, by allowing to observe any differences between these two groups (experimental and non experimental, alike in all respects considered in the PSM but the type of policy received) in terms jobs opportunity and employability. A comprehensive evaluation of this policies require an analysis of its relations to the context in which the beneficiaries and the policies are embedded. It was essential to link them to the characteristics of the Italian welfare system and to its labour market structure. Keeping the attention focused on the ¿heavy¿ policy inheritance on the one hand and on the other analysing which has been the political direction, the approaches and the paradigms seen as landmarks by the Italian policy community. Thus it will be possible to comprehend the role and aim of the ¿ammortizzatori sociali in deroga¿ in the recent trends of Italian labour market policy making. Therefore the research's approach is twofold. Firstly it aims to evaluate, through a quasi-experimental design, if these recent trends actually enhanced the opportunities of those unemployed who benefited from an activation program, which also meant an improved conditionality of the benefits. Secondly, the scope is to understand which was their role in the Italian context especially as a driver for the expansion of active labour market policies, employability and human capital, given their relevance in the EU discourse. The final aim is to outline the effects of these policies on the Italian labour market structure. Since these reforms have been widely advocated, their effects must be understood. In fact they are bearer of significant critical issues and complexity, and neither their real effectiveness nor the latent effects they cast on the beneficiaries have been questioned enough.
L'obiettivo principale della ricerca è di valutare quale sia stato l'effetto e il ruolo giocato dalle politiche attive vincolate alle risorse del Fondo Sociale Europeo, utilizzate per finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga a partire dal 2009. Essendo l'analisi relativa all'attivazione di lavoratori in una situazione di disoccupazione, il campione è stato estratto tra coloro che hanno usufruito della mobilità in deroga, escludendo un'analisi dell'integrazione salariale (in quanto sospensioni e non interruzione definitiva dell'attività lavorativa). Inoltre si è preferita l'indennità di mobilità a quella di disoccupazione ordinaria perché strumento più selettivo. Il lavoro di analisi dei dati fa ricorso all'archivio dati WHIP (Working Histories Italian Panel) una banca dati elaborata dall'Università degli Studi di Torino e dal Laboratorio Riccardo Revelli elaborato sulla base degli archivi gestionali dell'INPS. Una volta identificati coloro che hanno usufruito della deroga (sulla base dei criteri normativi), la costruzione effettiva del gruppo sperimentale e di quello di controllo è stata fatta tramite un propensity score matching, che consente una definizione ex post dei due gruppi, bilanciandoli secondo caratteristiche rilevanti osservabili prima del trattamento. Una volta bilanciati i due gruppi sarà possibile osservare un'eventuale differenza, statisticamente significativa, tra coloro che hanno usufruito delle politiche attive e coloro che non ne hanno beneficiato con un maggiore rigore, data l'omogeneità dei due gruppi. Per portare avanti in modo più ampio e meno miope la valutazione, è stato necessario ricostruire quale sia stato il ruolo degli strumenti analizzati all'interno del contesto più ampio, collegandoli quindi alle caratteristiche generali del welfare ¿all'italiana¿ e del mercato del lavoro. Mantenendo quindi l'attenzione focalizzata sulla pesante eredità di policy, ma guardando allo stesso tempo alla direzione politica, agli approcci e ai paradigmi di riferimento che la tendenza nel campo delle politiche sociali lascia trapelare. In questo modo è possibile comprendere quale sia stato il ruolo e l'obiettivo degli ammortizzatori sociali in deroga nei più recenti sviluppi. Due sono quindi le vie percorse dal lavoro di tesi. La prima mira a valutare tramite un disegno quasi-sperimentale se queste nuove prospettive abbiano avuto una maggiore efficacia nel facilitare il reinserimento dei lavoratori in deroga, che usufruiscono di indennità dove la condizionalità è maggiore. La seconda si pone l'obiettivo di collocare questo sviluppo nell'ambito delle politiche attive all'interno, da un lato, della tradizione ¿all'italiana¿, dall'altro, del panorama europeo, fortemente influenzato dalle teorie riguardanti attivazione, occupabilità e capitale umano. Al termine del lavoro sarà possibile trarre delle conclusioni riguardo l'effetto sul mercato del lavoro italiano di questi recenti sviluppi, che per quanto spesso auspicati, portano con sé non poche complessità e criticità, proprio a partire dalla loro reale efficacia (non sempre messa in discussione) e dagli effetti latenti soprattutto sui beneficiari.
L'attivazione dei beneficiari delle politiche pubbliche in un sistema fortemente segmentato: una valutazione degli ammortizzatori sociali in deroga
COLOMBO, FRANCESCO
2015/2016
Abstract
L'obiettivo principale della ricerca è di valutare quale sia stato l'effetto e il ruolo giocato dalle politiche attive vincolate alle risorse del Fondo Sociale Europeo, utilizzate per finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga a partire dal 2009. Essendo l'analisi relativa all'attivazione di lavoratori in una situazione di disoccupazione, il campione è stato estratto tra coloro che hanno usufruito della mobilità in deroga, escludendo un'analisi dell'integrazione salariale (in quanto sospensioni e non interruzione definitiva dell'attività lavorativa). Inoltre si è preferita l'indennità di mobilità a quella di disoccupazione ordinaria perché strumento più selettivo. Il lavoro di analisi dei dati fa ricorso all'archivio dati WHIP (Working Histories Italian Panel) una banca dati elaborata dall'Università degli Studi di Torino e dal Laboratorio Riccardo Revelli elaborato sulla base degli archivi gestionali dell'INPS. Una volta identificati coloro che hanno usufruito della deroga (sulla base dei criteri normativi), la costruzione effettiva del gruppo sperimentale e di quello di controllo è stata fatta tramite un propensity score matching, che consente una definizione ex post dei due gruppi, bilanciandoli secondo caratteristiche rilevanti osservabili prima del trattamento. Una volta bilanciati i due gruppi sarà possibile osservare un'eventuale differenza, statisticamente significativa, tra coloro che hanno usufruito delle politiche attive e coloro che non ne hanno beneficiato con un maggiore rigore, data l'omogeneità dei due gruppi. Per portare avanti in modo più ampio e meno miope la valutazione, è stato necessario ricostruire quale sia stato il ruolo degli strumenti analizzati all'interno del contesto più ampio, collegandoli quindi alle caratteristiche generali del welfare ¿all'italiana¿ e del mercato del lavoro. Mantenendo quindi l'attenzione focalizzata sulla pesante eredità di policy, ma guardando allo stesso tempo alla direzione politica, agli approcci e ai paradigmi di riferimento che la tendenza nel campo delle politiche sociali lascia trapelare. In questo modo è possibile comprendere quale sia stato il ruolo e l'obiettivo degli ammortizzatori sociali in deroga nei più recenti sviluppi. Due sono quindi le vie percorse dal lavoro di tesi. La prima mira a valutare tramite un disegno quasi-sperimentale se queste nuove prospettive abbiano avuto una maggiore efficacia nel facilitare il reinserimento dei lavoratori in deroga, che usufruiscono di indennità dove la condizionalità è maggiore. La seconda si pone l'obiettivo di collocare questo sviluppo nell'ambito delle politiche attive all'interno, da un lato, della tradizione ¿all'italiana¿, dall'altro, del panorama europeo, fortemente influenzato dalle teorie riguardanti attivazione, occupabilità e capitale umano. Al termine del lavoro sarà possibile trarre delle conclusioni riguardo l'effetto sul mercato del lavoro italiano di questi recenti sviluppi, che per quanto spesso auspicati, portano con sé non poche complessità e criticità, proprio a partire dalla loro reale efficacia (non sempre messa in discussione) e dagli effetti latenti soprattutto sui beneficiari.File | Dimensione | Formato | |
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