In our country 10% of the population is obese; probably 20% of these subjects are suffering from severe obesity (BMI> 40) or complicated by diseases capable of reducing life expectancy and worsening its quality. In the face of a pressing demand, the response of the health system is still limited and the growth of bariatric surgery is modest, even if it currently represents the best possible response in terms of both weight reduction, control of complications and lengthening of life expectancy. The National Institutes of Health Consensus Development Panel recommended that patients seeking therapy for severe obesity for the first time should be considered for treatment in a nonsurgical program that integrates dietary regimen, appropriate exercise, behavior modification and psychological support. As part of the indications, while remaining anchored to the obese patient, bariatric surgery has surpassed the concept originally proposed by the National Institute of Health in 1991, which saw obesity with BMI> 40 or> 35, but with at least two complications, anthropometric limits beyond which surgery is allowed. The awareness that some diseases related to obesity, such as type 2 diabetes mellitus, sleep apnea syndrome and others, heavily affect the "quoad vitam et valitudinem" prognosis of patients, and the demonstration of the effectiveness of surgery in improving or resolving these morbid conditions have led to a radical extension of indications in this field. Another limit that must be considered exceeded is that of the chronological age: bariatric surgery has been extensively tested in the context of populations of patients in developmental age (65 years) the reference to biological age is valid, even if term of bariatric surgery in this population are not yet known. A huge effort was made to define in the best way which examinations and which preparation are useful to the patient in the preoperative phase to ensure on the one hand the safety of the surgery, on the other a reasonable commitment of the necessary resources. A rationalization process also affects perioperative care, which is being developed as Enhanced Recovery After Surgery (ERAS). Over the last ten years, Sleeve Gastrectomy (SG, sleeve gastroresection) has appeared, established itself and is now prevalent, and must be considered to all intents and purposes a major demolition surgery. Precisely for this reason a study was conducted to compare the data of the outpatient records of patients, who underwent bariatric surgery with the Sleeve Gastrectomy technique, included in the PDTA (Diagnostic Therapeutic Assistance Path) obesity with patients followed with standard protocol to evaluate the outcomes and differences between the two treatments. It can therefore be said that both groups show statistically significant variations between the pre-intervention phase and the three-month and one-year post-intervention phases, but the PDTA group shows greater percentage variations compared to the standard path group. The scarcity of data at one year post intervention does not allow to highlight the statistically significant differences previously found in the three months post intervention phase between the two groups. However, the PDTA path has proven to obtain greater results from the anthropometric, metabolic and micro and macronutrient point of view. This research lays the foundations for a future study in which the data of all the patients included in the two groups will be present, in order to be able to define whether the different treatments produce different outcomes even one year after the intervention.

Nel nostro Paese il 10% della popolazione è obeso; probabilmente il 20% di questi soggetti è affetto da obesità grave (BMI >40) o complicata da affezioni in grado di ridurre l’aspettativa di vita e di peggiorarne la qualità. A fronte di una richiesta incalzante, la risposta del sistema sanitario è ancora limitata e la crescita della chirurgia bariatrica è modesta, anche se essa rappresenta al momento la migliore risposta possibile in termini sia di riduzione del peso corporeo, sia di controllo delle complicazioni e di allungamento dell’aspettativa di vita. Il National Institutes of Health Consensus Development Panel ha raccomandato che i pazienti che cercano una terapia per l'obesità grave per la prima volta dovrebbero essere considerati per il trattamento in un programma non chirurgico che integra un regime dietetico, esercizio appropriato, modifica del comportamento e supporto psicologico. Nell’ambito delle indicazioni, pur rimanendo ancorata al paziente obeso, la chirurgia bariatrica ha superato la concezione originariamente proposta dal National Institute of Health nel 1991, che vedeva nell’obesità con BMI >40 o >35, ma con almeno due complicazioni, i limiti antropometrici al di là dei quali è consentita la chirurgia. La consapevolezza che alcune patologie correlate all’obesità, come il diabete mellito di tipo 2, la sindrome delle apnee notturne e altre, condizionano pesantemente la prognosi “quoad vitam et valitudinem” dei pazienti, e la dimostrazione dell’efficacia della chirurgia nel migliorare o risolvere tali condizioni morbose hanno portato a una radicale estensione delle indicazioni in questo campo. Un altro limite che si deve ritenere superato è quello dell’età anagrafica: la chirurgia bariatrica è stata ampiamente testata nell’ambito di popolazioni di pazienti in età evolutiva (65 anni) vale il riferimento all’età biologica, anche se gli effetti a lungo termine della chirurgia bariatrica in questa popolazione non sono ancora noti. Un enorme sforzo è stato fatto per definire nel modo migliore quali esami e quale preparazione siano utili al paziente nella fase preoperatoria per garantire da un lato la sicurezza dell’intervento chirurgico, dall’altro un ragionevole impegno delle risorse necessarie. Un processo di razionalizzazione interessa anche l’assistenza perioperatoria, che è in corso di elaborazione come Enhanced Recovery After Surgery (ERAS). Nel corso degli ultimi dieci anni, è comparsa, si è affermata ed è ora prevalente la Sleeve Gastrectomy (SG, gastroresezione a manica), che deve essere considerata a tutti gli effetti un intervento demolitivo di chirurgia maggiore. Proprio per questo motivo è stato condotto uno studio per confrontare i dati delle cartelle ambulatoriali dei pazienti, sottoposti a chirurgia bariatrica con tecnica Sleeve Gastrectomy, inseriti nel PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) obesità con pazienti seguiti con protocollo standard per valutare gli outcomes e le differenze tra i due trattamenti. Si può quindi affermare che entrambi i gruppi presentano delle variazioni statisticamente significative tra la fase pre intervento e le fasi a tre mesi e ad un anno post intervento, ma il gruppo PDTA mostra delle variazioni percentuali maggiori rispetto al gruppo con percorso standard. La scarsità dei dati ad un anno post intervento non permette di evidenziare, le differenze statisticamente significative riscontrate in precedenza nella fase a tre mesi post intervento tra i due gruppi. Tuttavia il percorso PDTA ha dato prova di ottenere risultati maggiori dal punto di vista antropometrico, da quello metabolico e da quello dei micro e macronutrienti. Questa ricerca pone le basi per un prossimo studio in cui saranno presenti i dati di tutti i pazienti inseriti nei due gruppi, in modo da poter definire se i diversi trattamenti producono esiti differenti anche a distanza di un anno dall'intervento. 

Chirurgia Bariatrica e Nutrizione

TANCREDI, MARCO
2019/2020

Abstract

Nel nostro Paese il 10% della popolazione è obeso; probabilmente il 20% di questi soggetti è affetto da obesità grave (BMI >40) o complicata da affezioni in grado di ridurre l’aspettativa di vita e di peggiorarne la qualità. A fronte di una richiesta incalzante, la risposta del sistema sanitario è ancora limitata e la crescita della chirurgia bariatrica è modesta, anche se essa rappresenta al momento la migliore risposta possibile in termini sia di riduzione del peso corporeo, sia di controllo delle complicazioni e di allungamento dell’aspettativa di vita. Il National Institutes of Health Consensus Development Panel ha raccomandato che i pazienti che cercano una terapia per l'obesità grave per la prima volta dovrebbero essere considerati per il trattamento in un programma non chirurgico che integra un regime dietetico, esercizio appropriato, modifica del comportamento e supporto psicologico. Nell’ambito delle indicazioni, pur rimanendo ancorata al paziente obeso, la chirurgia bariatrica ha superato la concezione originariamente proposta dal National Institute of Health nel 1991, che vedeva nell’obesità con BMI >40 o >35, ma con almeno due complicazioni, i limiti antropometrici al di là dei quali è consentita la chirurgia. La consapevolezza che alcune patologie correlate all’obesità, come il diabete mellito di tipo 2, la sindrome delle apnee notturne e altre, condizionano pesantemente la prognosi “quoad vitam et valitudinem” dei pazienti, e la dimostrazione dell’efficacia della chirurgia nel migliorare o risolvere tali condizioni morbose hanno portato a una radicale estensione delle indicazioni in questo campo. Un altro limite che si deve ritenere superato è quello dell’età anagrafica: la chirurgia bariatrica è stata ampiamente testata nell’ambito di popolazioni di pazienti in età evolutiva (65 anni) vale il riferimento all’età biologica, anche se gli effetti a lungo termine della chirurgia bariatrica in questa popolazione non sono ancora noti. Un enorme sforzo è stato fatto per definire nel modo migliore quali esami e quale preparazione siano utili al paziente nella fase preoperatoria per garantire da un lato la sicurezza dell’intervento chirurgico, dall’altro un ragionevole impegno delle risorse necessarie. Un processo di razionalizzazione interessa anche l’assistenza perioperatoria, che è in corso di elaborazione come Enhanced Recovery After Surgery (ERAS). Nel corso degli ultimi dieci anni, è comparsa, si è affermata ed è ora prevalente la Sleeve Gastrectomy (SG, gastroresezione a manica), che deve essere considerata a tutti gli effetti un intervento demolitivo di chirurgia maggiore. Proprio per questo motivo è stato condotto uno studio per confrontare i dati delle cartelle ambulatoriali dei pazienti, sottoposti a chirurgia bariatrica con tecnica Sleeve Gastrectomy, inseriti nel PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) obesità con pazienti seguiti con protocollo standard per valutare gli outcomes e le differenze tra i due trattamenti. Si può quindi affermare che entrambi i gruppi presentano delle variazioni statisticamente significative tra la fase pre intervento e le fasi a tre mesi e ad un anno post intervento, ma il gruppo PDTA mostra delle variazioni percentuali maggiori rispetto al gruppo con percorso standard. La scarsità dei dati ad un anno post intervento non permette di evidenziare, le differenze statisticamente significative riscontrate in precedenza nella fase a tre mesi post intervento tra i due gruppi. Tuttavia il percorso PDTA ha dato prova di ottenere risultati maggiori dal punto di vista antropometrico, da quello metabolico e da quello dei micro e macronutrienti. Questa ricerca pone le basi per un prossimo studio in cui saranno presenti i dati di tutti i pazienti inseriti nei due gruppi, in modo da poter definire se i diversi trattamenti producono esiti differenti anche a distanza di un anno dall'intervento. 
Bariatric Surgery and Nutrition
In our country 10% of the population is obese; probably 20% of these subjects are suffering from severe obesity (BMI> 40) or complicated by diseases capable of reducing life expectancy and worsening its quality. In the face of a pressing demand, the response of the health system is still limited and the growth of bariatric surgery is modest, even if it currently represents the best possible response in terms of both weight reduction, control of complications and lengthening of life expectancy. The National Institutes of Health Consensus Development Panel recommended that patients seeking therapy for severe obesity for the first time should be considered for treatment in a nonsurgical program that integrates dietary regimen, appropriate exercise, behavior modification and psychological support. As part of the indications, while remaining anchored to the obese patient, bariatric surgery has surpassed the concept originally proposed by the National Institute of Health in 1991, which saw obesity with BMI> 40 or> 35, but with at least two complications, anthropometric limits beyond which surgery is allowed. The awareness that some diseases related to obesity, such as type 2 diabetes mellitus, sleep apnea syndrome and others, heavily affect the "quoad vitam et valitudinem" prognosis of patients, and the demonstration of the effectiveness of surgery in improving or resolving these morbid conditions have led to a radical extension of indications in this field. Another limit that must be considered exceeded is that of the chronological age: bariatric surgery has been extensively tested in the context of populations of patients in developmental age (65 years) the reference to biological age is valid, even if term of bariatric surgery in this population are not yet known. A huge effort was made to define in the best way which examinations and which preparation are useful to the patient in the preoperative phase to ensure on the one hand the safety of the surgery, on the other a reasonable commitment of the necessary resources. A rationalization process also affects perioperative care, which is being developed as Enhanced Recovery After Surgery (ERAS). Over the last ten years, Sleeve Gastrectomy (SG, sleeve gastroresection) has appeared, established itself and is now prevalent, and must be considered to all intents and purposes a major demolition surgery. Precisely for this reason a study was conducted to compare the data of the outpatient records of patients, who underwent bariatric surgery with the Sleeve Gastrectomy technique, included in the PDTA (Diagnostic Therapeutic Assistance Path) obesity with patients followed with standard protocol to evaluate the outcomes and differences between the two treatments. It can therefore be said that both groups show statistically significant variations between the pre-intervention phase and the three-month and one-year post-intervention phases, but the PDTA group shows greater percentage variations compared to the standard path group. The scarcity of data at one year post intervention does not allow to highlight the statistically significant differences previously found in the three months post intervention phase between the two groups. However, the PDTA path has proven to obtain greater results from the anthropometric, metabolic and micro and macronutrient point of view. This research lays the foundations for a future study in which the data of all the patients included in the two groups will be present, in order to be able to define whether the different treatments produce different outcomes even one year after the intervention.
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