Il lavoro proposto vuole essere un piccolo passo verso l'analisi della tecnica drammaturgica e poetica di tre grandi esponenti del mondo classico: Sofocle, Ovidio e Seneca. Procedendo nell'elaborato, ho cercato di adottare un approccio comparativo che mi ha permesso di mettere in evidenza le analogie e le differenze tra le opere degli autori suddetti. Il mio percorso di ricerca ha avuto inizio da un'accurata lettura dei titoli e delle trame delle tragedie sofoclee e, al termine della seguente operazione, la mia attenzione è ricaduta sui due protagonisti delle Trachiniae, Eracle e Deianira: la scelta di occuparmi di tali personaggi è motivata dal fatto che la loro storia è stata successivamente ripresa sia da Ovidio sia da Seneca e, per questo motivo, offriva, più di altre, materiale sul quale operare un confronto. Il primo capitolo sarà, quindi, dedicato interamente alla tecnica drammaturgica adottata da Sofocle nella sua tragedia: ho selezionato i passi in cui, a mio avviso, vengono risaltati i tratti più interessanti e incisivi della personalità dei due personaggi. A questa prima parte seguirà il secondo capitolo, interamente dedicato a Ovidio: dell'autore latino obiettivo primario è stata l'analisi della nona epistola delle Heroides, una riscrittura delle Trachiniae sofoclee, nella quale la protagonista sarà proprio l'eroina greca che scriverà al suo amato, lontano da casa, in seguito all'ennesima sua impresa: la sensibilità e la sofferenza della donna sono le caratteristiche principali che vengono poste al centro della lettera sulle quali ho voluto attirare l'attenzione poiché caratterizzano, a livello generale, l'intera opera ovidiana. Il mio intento sarà quello di analizzare la tecnica poetica adottata dall'autore latino e di far emergere le analogie e le corrispondenze testuali con il testo della tragedia sofoclea, ma anche le differenze fondamentali, dal momento che saranno proprio queste ultime a determinare il grande valore di Ovidio, capace di cogliere perfettamente la vera essenza di Deianira. In secondo luogo, mi sono concentrata sui versi 1-272 del nono libro delle Metamorfosi: partendo da un'accurata lettura, ho posto in evidenza, prima di tutto, la personalità della Herculis uxor, della quale l'autore non lascia trasparire l'aspetto psicologico, preferendo una descrizione più sintetica e meno coinvolgente dal punto di vista emotivo rispetto a quella delle Heroides. In un secondo momento, ho analizzato anche la figura di Eracle che acquisterà connotazioni perlopiù epiche poiché il passaggio dalle Heroides alle Metamorfosi si configura come passaggio dall'elegia a vero e proprio poema mitologico. La dissertazione si conclude con l'analisi della tecnica drammaturgica di Seneca e della tragedia intitolata Hercules Oetaeus, considerata in realtà pseudo-senecana, che viene a configurarsi come la versione latina del mito affrontato in Sofocle. Il procedimento di ricerca compiuto è stato il medesimo adottato già per la tragedia sofoclea: mediante la valutazione di quelle che ho ritenuto essere le parti principali dell'opera, ho riportato i passi commentandone il testo in maniera più specifica. Il mio obiettivo, infatti, sarà quello di evidenziare le variazioni principali del plot rispetto sia alle Trachiniae, sia alle due opere ovidiane: non dobbiamo dimenticare il valore di Seneca poiché la sua tragedia si configura come una traccia di ciò che non siamo più in grado di leggere dopo il grande tragediografo greco.
Eracle e Deianira: tecnica drammaturgica e tecnica poetica
SALERNO, CHIARA
2015/2016
Abstract
Il lavoro proposto vuole essere un piccolo passo verso l'analisi della tecnica drammaturgica e poetica di tre grandi esponenti del mondo classico: Sofocle, Ovidio e Seneca. Procedendo nell'elaborato, ho cercato di adottare un approccio comparativo che mi ha permesso di mettere in evidenza le analogie e le differenze tra le opere degli autori suddetti. Il mio percorso di ricerca ha avuto inizio da un'accurata lettura dei titoli e delle trame delle tragedie sofoclee e, al termine della seguente operazione, la mia attenzione è ricaduta sui due protagonisti delle Trachiniae, Eracle e Deianira: la scelta di occuparmi di tali personaggi è motivata dal fatto che la loro storia è stata successivamente ripresa sia da Ovidio sia da Seneca e, per questo motivo, offriva, più di altre, materiale sul quale operare un confronto. Il primo capitolo sarà, quindi, dedicato interamente alla tecnica drammaturgica adottata da Sofocle nella sua tragedia: ho selezionato i passi in cui, a mio avviso, vengono risaltati i tratti più interessanti e incisivi della personalità dei due personaggi. A questa prima parte seguirà il secondo capitolo, interamente dedicato a Ovidio: dell'autore latino obiettivo primario è stata l'analisi della nona epistola delle Heroides, una riscrittura delle Trachiniae sofoclee, nella quale la protagonista sarà proprio l'eroina greca che scriverà al suo amato, lontano da casa, in seguito all'ennesima sua impresa: la sensibilità e la sofferenza della donna sono le caratteristiche principali che vengono poste al centro della lettera sulle quali ho voluto attirare l'attenzione poiché caratterizzano, a livello generale, l'intera opera ovidiana. Il mio intento sarà quello di analizzare la tecnica poetica adottata dall'autore latino e di far emergere le analogie e le corrispondenze testuali con il testo della tragedia sofoclea, ma anche le differenze fondamentali, dal momento che saranno proprio queste ultime a determinare il grande valore di Ovidio, capace di cogliere perfettamente la vera essenza di Deianira. In secondo luogo, mi sono concentrata sui versi 1-272 del nono libro delle Metamorfosi: partendo da un'accurata lettura, ho posto in evidenza, prima di tutto, la personalità della Herculis uxor, della quale l'autore non lascia trasparire l'aspetto psicologico, preferendo una descrizione più sintetica e meno coinvolgente dal punto di vista emotivo rispetto a quella delle Heroides. In un secondo momento, ho analizzato anche la figura di Eracle che acquisterà connotazioni perlopiù epiche poiché il passaggio dalle Heroides alle Metamorfosi si configura come passaggio dall'elegia a vero e proprio poema mitologico. La dissertazione si conclude con l'analisi della tecnica drammaturgica di Seneca e della tragedia intitolata Hercules Oetaeus, considerata in realtà pseudo-senecana, che viene a configurarsi come la versione latina del mito affrontato in Sofocle. Il procedimento di ricerca compiuto è stato il medesimo adottato già per la tragedia sofoclea: mediante la valutazione di quelle che ho ritenuto essere le parti principali dell'opera, ho riportato i passi commentandone il testo in maniera più specifica. Il mio obiettivo, infatti, sarà quello di evidenziare le variazioni principali del plot rispetto sia alle Trachiniae, sia alle due opere ovidiane: non dobbiamo dimenticare il valore di Seneca poiché la sua tragedia si configura come una traccia di ciò che non siamo più in grado di leggere dopo il grande tragediografo greco.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/24566