Background: The prevalence of mental disorders in the perinatal period appears to be increasing, and the reasons appear to be associated with economic-social problems. Unemployment, indebtedness, precarious working conditions, inequalities, lack of social connectivity and housing instability are the main risk factors. Initiating and strengthening support and prevention pathways for the promotion of women's mental health is a goal of great social value and an important investment for future generations. To do this, it is important to educate and train health professionals within the support network to act early and intercept in a timely manner the requests for support from women and couples, especially during the delicate phases of pregnancy and postpartum. Methods: In order to analyze the functioning of the support network and the role of the midwife within it, a data collection was carried out regarding all accesses to the Perinatal Psychology outpatient clinic of ASL TO3 during the period January 2020-April 2021 and then the characteristics of the people assisted were examined, evaluated and compared with the data available in the literature. Results and conclusion: Although in general the results suggest the need for greater attention to the topic of perinatal psychological distress by some categories of health workers, such as general practitioners and pediatricians of free choice, the study conducted has clearly shown how the role of professionals in the support network, in particular Midwife, is fundamental in view of an increasingly early interception of psychological distress in the maternal-infantile environment. The majority of women are in fact sent to the Perinatal Psychology outpatient clinic directly from the birth point or from family and paediatric consultants, services in which the Midwife plays a leading role.

Introduzione: La prevalenza di disturbi mentali in epoca perinatale sembra essere in aumento e le motivazioni sembrano essere associate a problemi di carattere economico-sociale. La disoccupazione, l'indebitamento, le condizioni di lavoro precarie, le disuguaglianze, la mancanza di connettività sociale e l'instabilità abitativa costituiscono i principali fattori di rischio. Avviare e potenziare percorsi di supporto e di prevenzione per la promozione della salute mentale delle donne risulta un obiettivo di grande valore sociale e un importante investimento per le generazioni future; per fare ciò, è importante educare e formare i professionisti sanitari all’interno della rete di supporto ad agire precocemente e ad intercettare in modo tempestivo le richieste di sostegno da parte delle donne e delle coppie, soprattutto durante le fasi delicate della gravidanza e del post-partum. Materiali e metodi: Per analizzare il funzionamento della rete di supporto e il ruolo dell’Ostetrica all’interno di essa, è stata effettuata una raccolta di dati riguardati tutti gli accessi presso l’ambulatorio di Psicologia Perinatale dell’ASL TO3 durante il periodo compreso tra gennaio 2020-aprile 2021 e successivamente sono state prese in esame, valutate e confrontate le caratteristiche delle persone assistite con i dati disponibili in letteratura. Risultati e conclusioni: Sebbene in generale i risultati suggeriscano la necessità di una maggiore attenzione all’argomento del disagio psichico perinatale da parte di alcune categorie di operatori sanitari, come i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, lo studio condotto ha chiaramente mostrato come il ruolo dei professionisti della rete di supporto, in particolare dell’Ostetrica, sia fondamentale nell’ottica di un’intercettazione sempre più precoce del disagio psichico in ambito materno-infantile. La maggior parte delle donne vengono infatti inviate all’ambulatorio di Psicologia Perinatale direttamente dal punto nascita o dai consultori familiari e pediatrici, servizi in cui l’Ostetrica veste un ruolo di primo piano.

Il disagio psichico perinatale: ruolo dell'ostetrica nella rete di sostegno

UBEZIO, FEDERICA
2020/2021

Abstract

Introduzione: La prevalenza di disturbi mentali in epoca perinatale sembra essere in aumento e le motivazioni sembrano essere associate a problemi di carattere economico-sociale. La disoccupazione, l'indebitamento, le condizioni di lavoro precarie, le disuguaglianze, la mancanza di connettività sociale e l'instabilità abitativa costituiscono i principali fattori di rischio. Avviare e potenziare percorsi di supporto e di prevenzione per la promozione della salute mentale delle donne risulta un obiettivo di grande valore sociale e un importante investimento per le generazioni future; per fare ciò, è importante educare e formare i professionisti sanitari all’interno della rete di supporto ad agire precocemente e ad intercettare in modo tempestivo le richieste di sostegno da parte delle donne e delle coppie, soprattutto durante le fasi delicate della gravidanza e del post-partum. Materiali e metodi: Per analizzare il funzionamento della rete di supporto e il ruolo dell’Ostetrica all’interno di essa, è stata effettuata una raccolta di dati riguardati tutti gli accessi presso l’ambulatorio di Psicologia Perinatale dell’ASL TO3 durante il periodo compreso tra gennaio 2020-aprile 2021 e successivamente sono state prese in esame, valutate e confrontate le caratteristiche delle persone assistite con i dati disponibili in letteratura. Risultati e conclusioni: Sebbene in generale i risultati suggeriscano la necessità di una maggiore attenzione all’argomento del disagio psichico perinatale da parte di alcune categorie di operatori sanitari, come i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, lo studio condotto ha chiaramente mostrato come il ruolo dei professionisti della rete di supporto, in particolare dell’Ostetrica, sia fondamentale nell’ottica di un’intercettazione sempre più precoce del disagio psichico in ambito materno-infantile. La maggior parte delle donne vengono infatti inviate all’ambulatorio di Psicologia Perinatale direttamente dal punto nascita o dai consultori familiari e pediatrici, servizi in cui l’Ostetrica veste un ruolo di primo piano.
Perinatal psychological distress: role of the midwife in the support network
Background: The prevalence of mental disorders in the perinatal period appears to be increasing, and the reasons appear to be associated with economic-social problems. Unemployment, indebtedness, precarious working conditions, inequalities, lack of social connectivity and housing instability are the main risk factors. Initiating and strengthening support and prevention pathways for the promotion of women's mental health is a goal of great social value and an important investment for future generations. To do this, it is important to educate and train health professionals within the support network to act early and intercept in a timely manner the requests for support from women and couples, especially during the delicate phases of pregnancy and postpartum. Methods: In order to analyze the functioning of the support network and the role of the midwife within it, a data collection was carried out regarding all accesses to the Perinatal Psychology outpatient clinic of ASL TO3 during the period January 2020-April 2021 and then the characteristics of the people assisted were examined, evaluated and compared with the data available in the literature. Results and conclusion: Although in general the results suggest the need for greater attention to the topic of perinatal psychological distress by some categories of health workers, such as general practitioners and pediatricians of free choice, the study conducted has clearly shown how the role of professionals in the support network, in particular Midwife, is fundamental in view of an increasingly early interception of psychological distress in the maternal-infantile environment. The majority of women are in fact sent to the Perinatal Psychology outpatient clinic directly from the birth point or from family and paediatric consultants, services in which the Midwife plays a leading role.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/2449