La qualità di vita del paziente stomizzato deve essere intesa come un insieme di diversi elementi che si intrecciano rispettivamente tra di loro e comprendono il benessere fisico, psicologico e sociale in rapporto con lo stato di salute dell' individuo. Molte sono le sfere interpersonali che possono influenzare la qualità di vita di questi pazienti, che vedendo modificare inevitabilmente il loro corpo vanno incontro ad alterazione della percezione di sé, a riduzione dell' autostima, a problemi relazionali e sessuali. Molto importante è per questi pazienti agire sulle diverse sfere valutando la loro qualità di vita attraverso l' utilizzo dei questionari ¿COH-QOL-OSTOMY¿ e ¿A STOMA A QUALITY OF LIFE SCALE¿ scale utili per la pianificazione assistenziale di interventi atti a ottimizzare la loro qualità di vita. Attraverso servizi di supporto come l'attività di counselling si può, oltre che dare un sostegno importante al paziente e alla sua famiglia, agire realmente sulla loro qualità di vita. Lo scopo di questo studio è stato finalizzato all'individuazione dei problemi che affliggono le persone stomizzate e nel frattempo valutare, mediante l'utilizzo di due sistemi parametrici diversi, quindi oggettivi, l'impatto che ha avuto la stomia, sulla loro qualità di vita. I questionari vanno ad analizzare una serie di aspetti che influiscono sulla qualità della vita delle persone portatrici di stomia. Sono stati arruolati in questo studio 25 pazienti per l'A.O.U San Giovanni Battista e 25 pazienti per l'A.O.U San Luigi Gonzaga. I pazienti presi in esame hanno confezionato una colostomia, o un' ileostomia da almeno sei mesi e considerati quindi clinicamente "stabili". Dall' analisi dello studio condotto emerge quindi che la colostomia, è la stomia con incidenza maggiore. Lo studio comprende, infatti, una percentuale di persone stomizzate in prevalenza di sesso maschile e la quasi totalità dei pazienti intervistati ha dichiarato di non lavorare perché pensionati, inoltre la maggioranza dei pazienti, si è trovata costretta a dover essere sottoposta a intervento chirurgico per il confezionamento di una stomia, come causa secondaria alla comparsa di una patologia oncologica. Nel momento in cui una persona va incontro alla malattia, inevitabilmente la qualità di vita a causa di un deficit di salute si abbassa ed il paziente va incontro a numerose difficoltà. Possiamo quindi dire che nei pazienti, le maggiori problematiche che sono emerse, sono legate senza dubbio alla difficile e delicata gestione del sacchetto, in quanto quest' ultimo limita di molto le normali attività di vita quotidiana. La loro qualità di vita migliora notevolmente con il passare degli anni dal confezionamento della stomia, la fase delle riabilitazione presuppone il prendersi cura della persona assistita a partire dalla diagnosi di malattia e comunque dal momento in cui il paziente viene ricoverato all' interno della struttura con un accompagnamento di guida e di supporto fino al ritrovato benessere psichico e sociale. L'infermiere che si occupa dei pazienti stomizzati svolge un ruolo di primaria importanza, mette in atto interventi di tipo educativo e cerca di condurre il paziente all'autogestione della stomia durante il lungo periodo della malattia. E' importante ricordare quindi che alla dimissione, la persona assistita deve aver acquisito sia le conoscenze teoriche che le abilità gestuali e comportamentali, che consentano una corretta gestione della stomia. L' infermiere aiuta il paziente stomizzato nel processo di elaborazione conseguente alla diagnosi di malattia, al cambiamento organico funzionale e alla modifica della propria immagine corporea finalizzate a restituirgli una condizione di vita soddisfacente, ovvero una vita diversa ma nella normalità.

ANALISI DELLA QUALITA' DI VITA DEI PAZIENTI STOMIZZATI ATTRAVERSO DUE STRUMENTI VALIDATI: STUDIO PILOTA.

CERUOLO, FABIO
2011/2012

Abstract

La qualità di vita del paziente stomizzato deve essere intesa come un insieme di diversi elementi che si intrecciano rispettivamente tra di loro e comprendono il benessere fisico, psicologico e sociale in rapporto con lo stato di salute dell' individuo. Molte sono le sfere interpersonali che possono influenzare la qualità di vita di questi pazienti, che vedendo modificare inevitabilmente il loro corpo vanno incontro ad alterazione della percezione di sé, a riduzione dell' autostima, a problemi relazionali e sessuali. Molto importante è per questi pazienti agire sulle diverse sfere valutando la loro qualità di vita attraverso l' utilizzo dei questionari ¿COH-QOL-OSTOMY¿ e ¿A STOMA A QUALITY OF LIFE SCALE¿ scale utili per la pianificazione assistenziale di interventi atti a ottimizzare la loro qualità di vita. Attraverso servizi di supporto come l'attività di counselling si può, oltre che dare un sostegno importante al paziente e alla sua famiglia, agire realmente sulla loro qualità di vita. Lo scopo di questo studio è stato finalizzato all'individuazione dei problemi che affliggono le persone stomizzate e nel frattempo valutare, mediante l'utilizzo di due sistemi parametrici diversi, quindi oggettivi, l'impatto che ha avuto la stomia, sulla loro qualità di vita. I questionari vanno ad analizzare una serie di aspetti che influiscono sulla qualità della vita delle persone portatrici di stomia. Sono stati arruolati in questo studio 25 pazienti per l'A.O.U San Giovanni Battista e 25 pazienti per l'A.O.U San Luigi Gonzaga. I pazienti presi in esame hanno confezionato una colostomia, o un' ileostomia da almeno sei mesi e considerati quindi clinicamente "stabili". Dall' analisi dello studio condotto emerge quindi che la colostomia, è la stomia con incidenza maggiore. Lo studio comprende, infatti, una percentuale di persone stomizzate in prevalenza di sesso maschile e la quasi totalità dei pazienti intervistati ha dichiarato di non lavorare perché pensionati, inoltre la maggioranza dei pazienti, si è trovata costretta a dover essere sottoposta a intervento chirurgico per il confezionamento di una stomia, come causa secondaria alla comparsa di una patologia oncologica. Nel momento in cui una persona va incontro alla malattia, inevitabilmente la qualità di vita a causa di un deficit di salute si abbassa ed il paziente va incontro a numerose difficoltà. Possiamo quindi dire che nei pazienti, le maggiori problematiche che sono emerse, sono legate senza dubbio alla difficile e delicata gestione del sacchetto, in quanto quest' ultimo limita di molto le normali attività di vita quotidiana. La loro qualità di vita migliora notevolmente con il passare degli anni dal confezionamento della stomia, la fase delle riabilitazione presuppone il prendersi cura della persona assistita a partire dalla diagnosi di malattia e comunque dal momento in cui il paziente viene ricoverato all' interno della struttura con un accompagnamento di guida e di supporto fino al ritrovato benessere psichico e sociale. L'infermiere che si occupa dei pazienti stomizzati svolge un ruolo di primaria importanza, mette in atto interventi di tipo educativo e cerca di condurre il paziente all'autogestione della stomia durante il lungo periodo della malattia. E' importante ricordare quindi che alla dimissione, la persona assistita deve aver acquisito sia le conoscenze teoriche che le abilità gestuali e comportamentali, che consentano una corretta gestione della stomia. L' infermiere aiuta il paziente stomizzato nel processo di elaborazione conseguente alla diagnosi di malattia, al cambiamento organico funzionale e alla modifica della propria immagine corporea finalizzate a restituirgli una condizione di vita soddisfacente, ovvero una vita diversa ma nella normalità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/24373