According to the Global Gender Gap Report of 2020, full gender equalities will not be reached before 100 more years. The following dissertation focuses on the idea that gender-based violence is a social issue that needs greater attention and focus in today’s society. It is why the purpose of this study is to better understand the aforementioned social problem by defining its characteristics and modalities of actuation. Moreover, the main goal is to understand the reasons why there is a difference in numbers between foreign women and Italian women in the refugee center Case Rifugio del Centro Antiviolenza E.M.M.A. Onlus in Italy. The latter constitute the majority of the population in the center. To answer this question, data from the observations through the Dario Di Campo (tool used to observe and keep track of the women’s struggles, interactions among them and with social workers at the center, etc.) was used and analyzed. The results show that it is necessary to keep in consideration the interplay of several interdependent variables when discussing the migratory process. When discussing foreign women who are and have been experiencing violence, it is important to account for socio-economic status, education level, and culture, just to mention a few, as well as the intrinsic stressors of the migration process. It is pivotal for social workers who work with women subject to violence, especially foreign ones, to keep this knowledge in mind as they help them get out of violent situations or deal with their circumstances.
Secondo il Global Gender Gap Report del 2020, ci vorranno circa 100 anni per raggiungere la parità di genere. La presente dissertazione parte dall’assunto che la violenza di genere è un problema sociale che deve essere affrontato con maggiore interesse e importanza. Questa ricerca vuole cercare di fare chiarezza sul fenomeno, definendo le sue caratteristiche e le sue modalità di attuazione. Inoltre si vuole comprendere le cause che stanno alla base della differente numerosità di donne straniere contro quelle italiane, inserite nelle Case Rifugio del Centro Antiviolenza E.M.M.A. Onlus. Pe rispondere a questa domanda, mi sono servita dell’Osservazione Partecipante e del Diario di campo; utile a dare forma pratica ai dati delle ricerche riportate. I risultati dimostrano come sia necessario tenere in considerazione variabili, interdipendenti tra loro, che riguardano il processo migratorio. Pertanto, quando si parla di donne straniere, soggette a violenza, bisogna tener conto delle possibilità sociali, economiche e relazionali di cui dispongono. In questo senso, gli operatori e le operatrici che decidono di lavorare in questo ambito devono mettere in campo competenze utili che permettano l’uscita dalla spirale della violenza, ma anche utilizzare tutte quelle conoscenze necessarie alla comprensione di altre realtà, che portano con sé un passato non del tutto semplice da gestire, come appunto, in questo caso, l’azione migratoria.
Donne straniere e violenza di genere: uno sguardo antropologico all’interno delle Case Rifugio
SIGAUDO, FRANCESCA
2019/2020
Abstract
Secondo il Global Gender Gap Report del 2020, ci vorranno circa 100 anni per raggiungere la parità di genere. La presente dissertazione parte dall’assunto che la violenza di genere è un problema sociale che deve essere affrontato con maggiore interesse e importanza. Questa ricerca vuole cercare di fare chiarezza sul fenomeno, definendo le sue caratteristiche e le sue modalità di attuazione. Inoltre si vuole comprendere le cause che stanno alla base della differente numerosità di donne straniere contro quelle italiane, inserite nelle Case Rifugio del Centro Antiviolenza E.M.M.A. Onlus. Pe rispondere a questa domanda, mi sono servita dell’Osservazione Partecipante e del Diario di campo; utile a dare forma pratica ai dati delle ricerche riportate. I risultati dimostrano come sia necessario tenere in considerazione variabili, interdipendenti tra loro, che riguardano il processo migratorio. Pertanto, quando si parla di donne straniere, soggette a violenza, bisogna tener conto delle possibilità sociali, economiche e relazionali di cui dispongono. In questo senso, gli operatori e le operatrici che decidono di lavorare in questo ambito devono mettere in campo competenze utili che permettano l’uscita dalla spirale della violenza, ma anche utilizzare tutte quelle conoscenze necessarie alla comprensione di altre realtà, che portano con sé un passato non del tutto semplice da gestire, come appunto, in questo caso, l’azione migratoria.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Dissertazione.pdf
non disponibili
Descrizione: Tesi di Laurea triennale in Antropologia Medica di Francesca Sigaudo
Dimensione
1.69 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.69 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/2437