I carteggi diplomatici come fonte per la storia dell'arte: il caso del residente sabaudo a Milano Angelo Porro, 1660-1688

Questo lavoro si è posto come obiettivo primario lo studio del carteggio diplomatico del conte Angelo Porro, residente dei duchi di Savoia a Milano per quasi un trentennio, dal 1660 al 1688, anno della sua morte. Il capitolo di apertura ha lo scopo di introdurre le versatili figure degli ambasciatori e degli agenti artistici nelle corti italiane di antico regime, ripercorrendo la recente bibliografia sulla storia della diplomazia in età moderna. I capitoli successivi mettono in luce la consonanza di temi e il complesso repertorio di scambi artistici avvenuti per via diplomatica, confrontando gli studi condotti sui carteggi della corte medicea, della Mantova gonzaghesca, della Modena estense con quelli della Torino dei Savoia, riservando particolare attenzione alla Milano spagnola, sede diplomatica di primaria grandezza e centro di approvvigionamento dei beni di lusso. Risultato dello spoglio dei carteggi diplomatici dal 1630 alla fine degli anni Ottanta del Seicento, condotto presso l'Archivio di Stato di Torino (Corte), è la redazione dell'appendice, nella quale ho regestato e trascritto i passi delle missive contenenti informazioni sui manufatti delle industrie artistiche ma anche inerenti a feste ed apparati effimeri, seguendo i modelli di schedatura e i criteri di ordinamento per l'edizione della corrispondenza diplomatica delle varie corti italiane. La parte più consistente della ricerca documentaria è costituita dall'esame dei dispacci del residente Angelo Porro. L'ultima sezione del presente lavoro illustra, quindi, diversi casi di mediazione artistica emersi dallo spoglio del carteggio. Attraverso confronti documentari e bibliografici è stato possibile ricostruire in maniera più o meno completa alcune vicende, già conosciute o inedite, riguardanti commissioni di opere pittoriche e l'ingaggio di artisti sul territorio milanese.