La discalculia evolutiva è un disturbo specifico dell'apprendimento che comporta la difficoltà nei bambini che ne sono affetti di svolgere compiti numerici ed aritmetici. Questa inabilità si presenta in bambini che possiedono un livello di intelligenza normale e, al pari della dislessia, con la quale spesso è associata, comporta difficoltà di apprendimento scolastico e potenziali limitazioni per la vita futura del bambino, in quanto nella moderna società le necessità di gestire le informazioni numeriche sono onnipresenti e importanti. Questo lavoro affronta il tema della discalculia con l'obiettivo di definirne contorni e sfaccettature e, negli aspetti in cui ancora non vi sia una situazione di consenso scientifico, di mettere a confronto le varie posizioni. Si tratta infatti di un DSA relativamente poco studiato, sul quale ipotesi e teorie sono spesso ancora in fase di definizione, più che di consolidamento. L'esame dell'argomento parte dalla sintesi delle attività di studio degli autori che hanno formulato le principali teorie relative allo sviluppo nel bambino delle abilità cognitive in generale e di quelle numeriche in particolare. Vengono successivamente passate in rassegna le principali tappe dello sviluppo delle abilità matematiche nel bambino, dalla sua nascita fino ai 6-7 anni, periodo in cui si inserirà nella scuola. Si passa poi a esplorare la discalculia nei suoi principali dettagli: definizione, catalogazione, diagnosi, manifestazioni, diffusione, comorbilità, con l'obiettivo di delineare un profilo ricco di informazioni aggiornate su questo DSA. Vengono poi esaminate le principali ipotesi sulle cause della discalculia e si illustrano i due principali modelli teorici di riferimento. Un elemento importante del disturbo sono gli aspetti neurobiologici che costituiscono un suo possibile substrato. Su questi specifici aspetti, essendo ancora aperto un vivace dibattito, vengono illustrate e poste a confronto le ricerche più significative. Una sezione del lavoro è dedicata alla valutazione del disturbo, tipicamente in ambito scolastico, e all'illustrazione delle principale possibilità di intervento (ri)abilitativo, anche alla luce della normativa specifica italiana sui DSA. Vi è poi una trattazione estesa di una forma particolare di discalculia, quella secondaria, che ha manifestazioni simili a quella primaria, ma che è sostenuta da meccanismi completamente diversi, nei quali non esiste alcun substrato di alterazione neurobiologica, ma è invece presente l'emozione come elemento che origina le cattive prestazioni in ambito matematico. E' questa la Math Anxiety, soltanto recentemente indagata ma presente in maniera significativa nella popolazione scolastica. Di questa ultima forma di discalculia si analizzano le cause, le manifestazioni, le implicazioni psicologiche e si conclude caldeggiando più attenzione nei confronti di questo disturbo, il quale può essere efficacemente trattato con adeguati interventi in età scolastica. Le conclusioni includono alcune valutazioni finali sulla discalculia nelle sue diverse forme a sulla necessità di una maggiore focalizzazione della ricerca e nella scuola su questo disturbo, il quale è largamente sotto-studiato e sotto-diagnosticato.
Difficoltà nella matematica e diagnosi di discalculia evolutiva, tra neurobiologia ed emozione
BRUGNOLI, LAURA
2015/2016
Abstract
La discalculia evolutiva è un disturbo specifico dell'apprendimento che comporta la difficoltà nei bambini che ne sono affetti di svolgere compiti numerici ed aritmetici. Questa inabilità si presenta in bambini che possiedono un livello di intelligenza normale e, al pari della dislessia, con la quale spesso è associata, comporta difficoltà di apprendimento scolastico e potenziali limitazioni per la vita futura del bambino, in quanto nella moderna società le necessità di gestire le informazioni numeriche sono onnipresenti e importanti. Questo lavoro affronta il tema della discalculia con l'obiettivo di definirne contorni e sfaccettature e, negli aspetti in cui ancora non vi sia una situazione di consenso scientifico, di mettere a confronto le varie posizioni. Si tratta infatti di un DSA relativamente poco studiato, sul quale ipotesi e teorie sono spesso ancora in fase di definizione, più che di consolidamento. L'esame dell'argomento parte dalla sintesi delle attività di studio degli autori che hanno formulato le principali teorie relative allo sviluppo nel bambino delle abilità cognitive in generale e di quelle numeriche in particolare. Vengono successivamente passate in rassegna le principali tappe dello sviluppo delle abilità matematiche nel bambino, dalla sua nascita fino ai 6-7 anni, periodo in cui si inserirà nella scuola. Si passa poi a esplorare la discalculia nei suoi principali dettagli: definizione, catalogazione, diagnosi, manifestazioni, diffusione, comorbilità, con l'obiettivo di delineare un profilo ricco di informazioni aggiornate su questo DSA. Vengono poi esaminate le principali ipotesi sulle cause della discalculia e si illustrano i due principali modelli teorici di riferimento. Un elemento importante del disturbo sono gli aspetti neurobiologici che costituiscono un suo possibile substrato. Su questi specifici aspetti, essendo ancora aperto un vivace dibattito, vengono illustrate e poste a confronto le ricerche più significative. Una sezione del lavoro è dedicata alla valutazione del disturbo, tipicamente in ambito scolastico, e all'illustrazione delle principale possibilità di intervento (ri)abilitativo, anche alla luce della normativa specifica italiana sui DSA. Vi è poi una trattazione estesa di una forma particolare di discalculia, quella secondaria, che ha manifestazioni simili a quella primaria, ma che è sostenuta da meccanismi completamente diversi, nei quali non esiste alcun substrato di alterazione neurobiologica, ma è invece presente l'emozione come elemento che origina le cattive prestazioni in ambito matematico. E' questa la Math Anxiety, soltanto recentemente indagata ma presente in maniera significativa nella popolazione scolastica. Di questa ultima forma di discalculia si analizzano le cause, le manifestazioni, le implicazioni psicologiche e si conclude caldeggiando più attenzione nei confronti di questo disturbo, il quale può essere efficacemente trattato con adeguati interventi in età scolastica. Le conclusioni includono alcune valutazioni finali sulla discalculia nelle sue diverse forme a sulla necessità di una maggiore focalizzazione della ricerca e nella scuola su questo disturbo, il quale è largamente sotto-studiato e sotto-diagnosticato.File | Dimensione | Formato | |
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