Industrial relations represent a conflict regulation method, related to subordinate job employment, among collective actors, more or less organised, such as job employers or representatives of business associations and trade unions. In opposition to Anglo-Saxon industrial relations model, where the trade unions are governed by a strong bureaucratic body and use negotiating in order to equalise the exchange in work contracts between employees and their employers, stands the Italian model characterised by its historical class struggle. In Italy first trade unions evolved in the form of mutual aid associations, while during the period of industrial society major development trade, union took on the role of bearer of justice for the working class. Italian trade union always had the role of active actor in the promotion of the rights of its representatives and in the claiming action; during its greatest power periods, it was supported by friendly political parties through regulations that protected workers' rights and that had the aim of strengthen trade union role in industrial relations. In the case of Italy, industrial relations role reached its affirmation just during the seventies, on the wave of the conflicts known as ¿Autunno caldo¿. This period was characterised by a strong cohesion in trade unions, an high participation of workers and by an extensive mobilization in politics. The combination of these three elements allowed workers to achieve better contractual conditions, and the rights tutelage trough the Law No 300 of 20 May 1970, the Workers' Statute. This law reached the integration between the role of trade unions activities and companies' activities, giving legitimacy to industrial relations. The following decades, characterised by economical and employment crisis, saw a slow erosion of the rights, tutelages and salaries: they were considered indispensable sacrifices for industries and country competitiveness re-launching. This erosion process has involved a change in industrial relations, the FIAT case is an example. Public action supported the change trough an excessive force imbalance among social actors, with a number of regulations that put in crisis the industrial relations system. A series of regulatory measures with which most of the articles of the Workers' Statute were repealed, for employees in the private sector only, has brought about a situation of inequality among workers, with a dual protection system. Such a unbalanced force relationship can only bring about to the lack of relation and to imposition of decision by the stronger part. Starting from this statement trade union has attempted to promote the industrial relations re-launching, that can't leave apart from reconstitute the constitutional principle of work as a social value, and by a union legitimized by the full application of Article 39 of the Constitution.

Le relazioni industriali rappresentano un metodo di regolazione del conflitto, relativo all'impiego di lavoro dipendente, tra attori collettivi, più o meno organizzati, quali datori di lavoro o rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e associazioni sindacali. Accanto ad un modello di relazioni industriali anglosassone in cui il sindacato è caratterizzato da un forte apparato burocratico e utilizza la negoziazione al fine di riportare a condizioni più eque lo scambio tra i soggetti del rapporto di lavoro, si contrappone il modello italiano caratterizzato dal suo storico conflitto di classe. In Italia le prime forme di sindacato si svilupparono sotto forma di associazioni di mutuo soccorso, mentre nel periodo di maggior sviluppo della società industriale il sindacato assunse il ruolo di portatore di giustizia della classe sociale operaia. Il ruolo del sindacato italiano fu principalmente quello di attore attivo nella promozione dei diritti dei suoi rappresentati e dell'azione rivendicativa; nei periodi di suo maggior potere venne supportato dai partiti politici amici attraverso normative a tutela dei diritti dei lavoratori, volte a rafforzare il ruolo del sindacato all'interno delle relazioni industriali. Nel caso italiano, il ruolo delle relazioni industriali raggiunse maggiore concretezza ed affermazione a partire dagli anni settanta, sull'onda dei conflitti del periodo cosiddetto autunno caldo. Questo periodo fu caratterizzato da una forte coesione sindacale, da un'elevata partecipazione dei lavoratori alle azioni rivendicative e dall'interesse della politica alle istanze emergenti. La concomitanza di questi tre fattori permise ai lavoratori di ottenere condizioni contrattuali di maggior favore, e la tutela dei diritti attraverso la legge 300 del 20 maggio 1970, lo Statuto dei Lavoratori, legge alla quale va il merito di aver integrato le attività sindacali nelle realtà aziendali, dando legittimità alle relazioni industriali. I decenni successivi caratterizzati da crisi economiche ed occupazionali, hanno visto una lenta erosione dei diritti, delle tutele e delle retribuzioni dei lavoratori: l'abbattimento del costo del lavoro e delle tutele sono stati considerati sacrifici indispensabili per il rilancio della competitività delle aziende e del Paese. Questo processo di erosione ha comportato un cambiamento all'interno delle relazioni industriali, di cui costituisce un esempio il caso FIAT. L'intervento pubblico ha assecondato il cambiamento attraverso uno sbilanciamento eccessivo di forza tra gli attori sociali, con una serie di normative che hanno posto in crisi il sistema delle relazioni industriali. Una serie di provvedimenti normativi con i quali sono stati modificati alcuni dei più significativi articoli dello Statuto dei Lavoratori, solo per il settore privato, ha determinato una situazione di disparità di fatto tra i lavoratori, con un doppio sistema di tutele. Un rapporto di forza tanto sbilanciato ha portato ad un indebolimento del sistema di relazioni industriali, facendo prevalere gli interessi della parte forte. Partendo da questa constatazione, il sindacato ha cercato di promuovere il rilancio delle relazioni industriali, che non può prescindere da un sindacato legittimato nel suo ruolo attraverso l'applicazione dell'articolo 39 della Costituzione e dalla riaffermazione dell'importanza del principio Costituzionale del lavoro inteso come valore sociale.

Relazioni Industriali 2.0: erosione dei diritti dei lavoratori o nuove forme di tutela?

CELOZZI, DANIELA
2015/2016

Abstract

Le relazioni industriali rappresentano un metodo di regolazione del conflitto, relativo all'impiego di lavoro dipendente, tra attori collettivi, più o meno organizzati, quali datori di lavoro o rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e associazioni sindacali. Accanto ad un modello di relazioni industriali anglosassone in cui il sindacato è caratterizzato da un forte apparato burocratico e utilizza la negoziazione al fine di riportare a condizioni più eque lo scambio tra i soggetti del rapporto di lavoro, si contrappone il modello italiano caratterizzato dal suo storico conflitto di classe. In Italia le prime forme di sindacato si svilupparono sotto forma di associazioni di mutuo soccorso, mentre nel periodo di maggior sviluppo della società industriale il sindacato assunse il ruolo di portatore di giustizia della classe sociale operaia. Il ruolo del sindacato italiano fu principalmente quello di attore attivo nella promozione dei diritti dei suoi rappresentati e dell'azione rivendicativa; nei periodi di suo maggior potere venne supportato dai partiti politici amici attraverso normative a tutela dei diritti dei lavoratori, volte a rafforzare il ruolo del sindacato all'interno delle relazioni industriali. Nel caso italiano, il ruolo delle relazioni industriali raggiunse maggiore concretezza ed affermazione a partire dagli anni settanta, sull'onda dei conflitti del periodo cosiddetto autunno caldo. Questo periodo fu caratterizzato da una forte coesione sindacale, da un'elevata partecipazione dei lavoratori alle azioni rivendicative e dall'interesse della politica alle istanze emergenti. La concomitanza di questi tre fattori permise ai lavoratori di ottenere condizioni contrattuali di maggior favore, e la tutela dei diritti attraverso la legge 300 del 20 maggio 1970, lo Statuto dei Lavoratori, legge alla quale va il merito di aver integrato le attività sindacali nelle realtà aziendali, dando legittimità alle relazioni industriali. I decenni successivi caratterizzati da crisi economiche ed occupazionali, hanno visto una lenta erosione dei diritti, delle tutele e delle retribuzioni dei lavoratori: l'abbattimento del costo del lavoro e delle tutele sono stati considerati sacrifici indispensabili per il rilancio della competitività delle aziende e del Paese. Questo processo di erosione ha comportato un cambiamento all'interno delle relazioni industriali, di cui costituisce un esempio il caso FIAT. L'intervento pubblico ha assecondato il cambiamento attraverso uno sbilanciamento eccessivo di forza tra gli attori sociali, con una serie di normative che hanno posto in crisi il sistema delle relazioni industriali. Una serie di provvedimenti normativi con i quali sono stati modificati alcuni dei più significativi articoli dello Statuto dei Lavoratori, solo per il settore privato, ha determinato una situazione di disparità di fatto tra i lavoratori, con un doppio sistema di tutele. Un rapporto di forza tanto sbilanciato ha portato ad un indebolimento del sistema di relazioni industriali, facendo prevalere gli interessi della parte forte. Partendo da questa constatazione, il sindacato ha cercato di promuovere il rilancio delle relazioni industriali, che non può prescindere da un sindacato legittimato nel suo ruolo attraverso l'applicazione dell'articolo 39 della Costituzione e dalla riaffermazione dell'importanza del principio Costituzionale del lavoro inteso come valore sociale.
ITA
Industrial relations represent a conflict regulation method, related to subordinate job employment, among collective actors, more or less organised, such as job employers or representatives of business associations and trade unions. In opposition to Anglo-Saxon industrial relations model, where the trade unions are governed by a strong bureaucratic body and use negotiating in order to equalise the exchange in work contracts between employees and their employers, stands the Italian model characterised by its historical class struggle. In Italy first trade unions evolved in the form of mutual aid associations, while during the period of industrial society major development trade, union took on the role of bearer of justice for the working class. Italian trade union always had the role of active actor in the promotion of the rights of its representatives and in the claiming action; during its greatest power periods, it was supported by friendly political parties through regulations that protected workers' rights and that had the aim of strengthen trade union role in industrial relations. In the case of Italy, industrial relations role reached its affirmation just during the seventies, on the wave of the conflicts known as ¿Autunno caldo¿. This period was characterised by a strong cohesion in trade unions, an high participation of workers and by an extensive mobilization in politics. The combination of these three elements allowed workers to achieve better contractual conditions, and the rights tutelage trough the Law No 300 of 20 May 1970, the Workers' Statute. This law reached the integration between the role of trade unions activities and companies' activities, giving legitimacy to industrial relations. The following decades, characterised by economical and employment crisis, saw a slow erosion of the rights, tutelages and salaries: they were considered indispensable sacrifices for industries and country competitiveness re-launching. This erosion process has involved a change in industrial relations, the FIAT case is an example. Public action supported the change trough an excessive force imbalance among social actors, with a number of regulations that put in crisis the industrial relations system. A series of regulatory measures with which most of the articles of the Workers' Statute were repealed, for employees in the private sector only, has brought about a situation of inequality among workers, with a dual protection system. Such a unbalanced force relationship can only bring about to the lack of relation and to imposition of decision by the stronger part. Starting from this statement trade union has attempted to promote the industrial relations re-launching, that can't leave apart from reconstitute the constitutional principle of work as a social value, and by a union legitimized by the full application of Article 39 of the Constitution.
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