MRI is currently an essential imaging method in a modern and more complex diagnostic-therapeutic work-up aimed at increasing improvement in survival and which includes not only surgical treatment, but also active surveillance treatments so-called "wait and watch" in selected patients who due to comorbidity and age, they can benefit from a monitoring program in which MRI becomes an essential method, although with known limits in differentiate the fibrotic tissue from any residual disease. DWI study, historically used in neuroradiological imaging, it has been routinely in the staging protocols of abdominal tumors for some time now. Malignant tumor tissues generally cause restriction to the Brownian movements of water molecules with consequent lower diffusivity, these phenomena result in a high signal with high factor b. Diffusion can be measured quantitatively through the measurement of the apparent diffusivity coefficient (ADC). A short study was conducted in 5 patients with locally advanced rectal cancer undergoing neoadjuvant radio-chemotherapy. All patients underwent three MRI investigations at staging, at two weeks, and at the end of treatment; in all the exams quantitative measurements of diffusion were conducted with the evaluation of the ADC expressed in mm2/sec x 10-3. The results didn’t reveal a possible role of DWI / ADC in predicting response to therapy. Our short work has highlighted the importance of the radiology technician’s work in conducting a resonance study in the staging of rectal cancer, in particular in the correct positioning of the acquisition packages and especially in paying attention to the diffusion sequences in order to avoid those artifacts that can affect a correct evaluation.

La RM è attualmente un imprescindibile metodica di imaging in un moderno e più complesso work up diagnostico-terapeutico finalizzato ad un crescente miglioramento della sopravvivenza e che prevede non solo il trattamento chirurgico, ma anche trattamenti di sorveglianza attiva cosiddetti “wait and watch” in pazienti selezionati che per comorbidità ed età possono beneficiare di un programma di monitoraggio nel quale la Risonanza Magnetica diventa metodica essenziale, pur con noti limiti nel differenziare il tessuto fibrotico dall’eventuale residuo di malattia. Lo studio in diffusione, storicamente impiegato nell’imaging neuroradiologico è ormai da diverso tempo entrato routinariamente nei protocolli di stadiazione delle neoplasie addominali. I tessuti tumorali maligni in genere determinano restrizione ai movimenti browniani delle molecole d’acqua con conseguente minor diffusività, tali fenomeni si traducono in elevato segnale con alto fattore b. La diffusione può essere misurata in modo quantitativo attraverso la misura del coefficiente di diffusività apparente (ADC). È stato condotto un breve studio in 5 pazienti affetti da cancro del retto localmente avanzato sottoposti a radio-chemioterapia neoadiuvante. Tutti i pazienti hanno effettuato tre indagini di RM in fase di stadiazione, a due settimane ed al termine del trattamento; in tutti gli esami si sono condotte misurazioni quantitative della diffusione con la valutazione dell’ADC espressa in mm2/sec x 10-3. I risultati non hanno evidenziato un possibile ruolo della DWI/ADC nel predire risposta alla terapia. Il nostro breve lavoro ha messo in luce l’importanza del lavoro del tecnico di Radiologia nel condurre uno studio di Risonanza nella stadiazione del tumore del retto, in particolare nel corretto posizionamento dei pacchetti di acquisizione e soprattutto nel porre attenzione alle sequenze in diffusione in modo da evitare quelli artefatti che possono inficiare una corretta valutazione.

Studio preliminare di un protocollo di RM con diffusione (DWI - MRI) nel tumore del retto localmente avanzato e valutazione di un eventuale percorso per i pazienti in corso di trattamento radio-chemioterapico neoadiuvante

PETRILA, CARMEN MARIA
2020/2021

Abstract

La RM è attualmente un imprescindibile metodica di imaging in un moderno e più complesso work up diagnostico-terapeutico finalizzato ad un crescente miglioramento della sopravvivenza e che prevede non solo il trattamento chirurgico, ma anche trattamenti di sorveglianza attiva cosiddetti “wait and watch” in pazienti selezionati che per comorbidità ed età possono beneficiare di un programma di monitoraggio nel quale la Risonanza Magnetica diventa metodica essenziale, pur con noti limiti nel differenziare il tessuto fibrotico dall’eventuale residuo di malattia. Lo studio in diffusione, storicamente impiegato nell’imaging neuroradiologico è ormai da diverso tempo entrato routinariamente nei protocolli di stadiazione delle neoplasie addominali. I tessuti tumorali maligni in genere determinano restrizione ai movimenti browniani delle molecole d’acqua con conseguente minor diffusività, tali fenomeni si traducono in elevato segnale con alto fattore b. La diffusione può essere misurata in modo quantitativo attraverso la misura del coefficiente di diffusività apparente (ADC). È stato condotto un breve studio in 5 pazienti affetti da cancro del retto localmente avanzato sottoposti a radio-chemioterapia neoadiuvante. Tutti i pazienti hanno effettuato tre indagini di RM in fase di stadiazione, a due settimane ed al termine del trattamento; in tutti gli esami si sono condotte misurazioni quantitative della diffusione con la valutazione dell’ADC espressa in mm2/sec x 10-3. I risultati non hanno evidenziato un possibile ruolo della DWI/ADC nel predire risposta alla terapia. Il nostro breve lavoro ha messo in luce l’importanza del lavoro del tecnico di Radiologia nel condurre uno studio di Risonanza nella stadiazione del tumore del retto, in particolare nel corretto posizionamento dei pacchetti di acquisizione e soprattutto nel porre attenzione alle sequenze in diffusione in modo da evitare quelli artefatti che possono inficiare una corretta valutazione.
Preliminary study of a diffusion MRI protocol (DWI - MRI) in locally advanced rectal cancer and evaluation of a possible pathway for patients undergoing neoadjuvant radio-chemotherapy
MRI is currently an essential imaging method in a modern and more complex diagnostic-therapeutic work-up aimed at increasing improvement in survival and which includes not only surgical treatment, but also active surveillance treatments so-called "wait and watch" in selected patients who due to comorbidity and age, they can benefit from a monitoring program in which MRI becomes an essential method, although with known limits in differentiate the fibrotic tissue from any residual disease. DWI study, historically used in neuroradiological imaging, it has been routinely in the staging protocols of abdominal tumors for some time now. Malignant tumor tissues generally cause restriction to the Brownian movements of water molecules with consequent lower diffusivity, these phenomena result in a high signal with high factor b. Diffusion can be measured quantitatively through the measurement of the apparent diffusivity coefficient (ADC). A short study was conducted in 5 patients with locally advanced rectal cancer undergoing neoadjuvant radio-chemotherapy. All patients underwent three MRI investigations at staging, at two weeks, and at the end of treatment; in all the exams quantitative measurements of diffusion were conducted with the evaluation of the ADC expressed in mm2/sec x 10-3. The results didn’t reveal a possible role of DWI / ADC in predicting response to therapy. Our short work has highlighted the importance of the radiology technician’s work in conducting a resonance study in the staging of rectal cancer, in particular in the correct positioning of the acquisition packages and especially in paying attention to the diffusion sequences in order to avoid those artifacts that can affect a correct evaluation.
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