Dare voce alle emozioni per contenere le manifestazioni del corpo sofferente: disturbi del comportamento alimentare e disregolazione emotiva

Since the 1990s had been lead several studies on the link between DCA and Alexithymia, leading to the thesis that Alexithymia is a disorder present in these patients which acts as a factor in maintaining their symptoms. In Western society, where rational argument wins over the emotional one, this dissertation aims to affirm the need for a rediscovery of the affective world, which contributes to the well-being of people more than common thought believes. If to make a diagnosis of DCA it is turn to a categorization, to include difficulties with different origins under the same title, the same cannot be done to identify the emotions experienced, their management and the patients' motivations. Therefore it is maintained the need for a personalization of treatment, which contemplates the subjective methods used to cope with their own emotional experiences, the use of defense mechanisms and the several causes triggering the symptoms. It is maintained the need to flank an educational and experiential treatment to a psychological and cognitive one. In this way the patient will be able to get in touch with his emotions , in order to learn new methods of managing and regulating them. Key words: eating disorders, alexithymia, educational project, emotions

A partire dagli anni ‘90 sono stati svolti diversi studi sul legame tra Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA) e Alessitimia, giungendo alla tesi secondo cui l’Alessitimia è un disturbo presente in tali pazienti che funge da fattore di mantenimento dei loro sintomi. Nella società occidentale dove il discorso razionale vince su quello emotivo, la presente dissertazione vuole affermare l’esigenza di una riscoperta del mondo affettivo, che concorre in misura maggiore di quanto crede il pensiero comune, al benessere della persona. Se per fare diagnosi di DCA si ricorre ad una categorizzazione per racchiudere sotto il medesimo titolo difficoltà con origini diverse, non si può fare altrettanto per identificare le emozioni esperite, la loro gestione e le motivazioni dei pazienti. Si sostiene dunque l’esigenza di una personalizzazione del trattamento, che prenda in considerazione i soggettivi metodi utilizzati per far fronte ai propri vissuti emotivi, i meccanismi di difesa messi in atto e le diverse cause scatenanti i sintomi. Si sostiene l’esigenza di dover affiancare a un trattamento psicologico di tipo cognitivo, uno educativo di tipo esperienziale, che conduca il paziente a prendere contatto con le proprie emozioni, al fine di imparare nuovi metodi di gestione e regolazione delle stesse. Parole chiave: disturbi del comportamento alimentare, alessitimia, progetto educativo, emozioni