Dal punto di vista strettamente contabile il bilancio dello Stato è un documento che registra il complesso delle entrate e delle spese che, in un certo periodo chiamato ¿esercizio finanziario¿, fanno capo ai singoli ministeri: è infatti composto da una serie di tabelle o stati di previsione1: una tabella generale per le entrate, e tante tabelle quanti sono i ministeri con portafoglio, compresa la Presidenza del consiglio. Il processo che porta alla definizione del bilancio dello Stato fa si che lo stesso si configuri come un documento con il quale, il Parlamento, autorizza il Governo a erogare le spese e a incassare le entrate, e, di conseguenza, a mettere in atto quel complesso di azioni con le quali lo Stato interviene nell'economia. L'approvazione del bilancio dello Stato rappresenta il momento centrale nella definizione dell'attività finanziaria pubblica. In questa ottica, al bilancio dello Stato, possono essere assegnate due funzioni principali: quella di controllo finanziario da parte del potere legislativo sull'esecutivo e quella di programmazione finanziaria. La funzione di programmazione, imposta dalla necessità di coordinare la politica di bilancio con gli obiettivi della politica economica, ha assunto nel tempo crescente importanza. Anche in considerazione delle progressive difficoltà incontrate nel controllo della dinamica della finanza pubblica, le regole che presiedono alla formazione del bilancio dello Stato hanno subito numerose revisioni. Dalla fine degli anni Settanta si sono succeduti varie riforme tra cui ricordiamo: quella prevista dalla Legge 5 agosto 1978, n. 468, che ha introdotto nel nostro ordinamento la legge finanziaria2 ed ha modellato l'attuale assetto del processo di bilancio; quella prevista dalla Legge 23 agosto 1988, n. 362 che ha riformato taluni aspetti della legge finanziaria, ha ridisegnato la struttura del processo decisionale istituendo ilDocumento di programmazione economico finanziaria; infine quella prevista dalla legge n. 94 del 1997 che ha introdotto un principio cardine: superare il principio della spesa storica incrementale fino allora seguito nelle amministrazioni pubbliche. In base a questo criterio, infatti, le risorse stanziate dallo Stato per la pubblica amministrazione erano fissate sulla base di quanto era stato speso nell'esercizio precedente (spesa storica) incrementata della percentuale inflattiva vigente (incrementale), sulla base del presupposto che quello era lo stanziamento ritenuto necessario dalle amministrazioni richiedenti. Si passa, quindi, ad un concetto di bilancio impostato sulla base di valutazioni precise dei dirigenti dello Stato ai vari livelli. Fatta questa breve premessa, l'obiettivo del presente elaborato è tracciare l'evoluzione del quadro relativo all'attuale struttura del bilancio dello stato con particolare riferimento alla modalità di impostazione e gestione del Bilancio della Difesa, tenuto conto della peculiarità organizzativa del Dicastero, di cui ne tratteggeremo l'organizzazione, soffermandoci sulle peculiarità dell'Ufficio Centrale del Bilancio e degli Affari Finanziari (BILANDIFE).

L'UFFICIO CENTRALE DEL BILANCIO CON RIGUARDO ALL'ORGANIZZAZIONE, ALLE FUNZIONI E ALL'IMPOSTAZIONE DEL BILANCIO DELLA DIFESA

GUADAGNUOLO, MARCO
2015/2016

Abstract

Dal punto di vista strettamente contabile il bilancio dello Stato è un documento che registra il complesso delle entrate e delle spese che, in un certo periodo chiamato ¿esercizio finanziario¿, fanno capo ai singoli ministeri: è infatti composto da una serie di tabelle o stati di previsione1: una tabella generale per le entrate, e tante tabelle quanti sono i ministeri con portafoglio, compresa la Presidenza del consiglio. Il processo che porta alla definizione del bilancio dello Stato fa si che lo stesso si configuri come un documento con il quale, il Parlamento, autorizza il Governo a erogare le spese e a incassare le entrate, e, di conseguenza, a mettere in atto quel complesso di azioni con le quali lo Stato interviene nell'economia. L'approvazione del bilancio dello Stato rappresenta il momento centrale nella definizione dell'attività finanziaria pubblica. In questa ottica, al bilancio dello Stato, possono essere assegnate due funzioni principali: quella di controllo finanziario da parte del potere legislativo sull'esecutivo e quella di programmazione finanziaria. La funzione di programmazione, imposta dalla necessità di coordinare la politica di bilancio con gli obiettivi della politica economica, ha assunto nel tempo crescente importanza. Anche in considerazione delle progressive difficoltà incontrate nel controllo della dinamica della finanza pubblica, le regole che presiedono alla formazione del bilancio dello Stato hanno subito numerose revisioni. Dalla fine degli anni Settanta si sono succeduti varie riforme tra cui ricordiamo: quella prevista dalla Legge 5 agosto 1978, n. 468, che ha introdotto nel nostro ordinamento la legge finanziaria2 ed ha modellato l'attuale assetto del processo di bilancio; quella prevista dalla Legge 23 agosto 1988, n. 362 che ha riformato taluni aspetti della legge finanziaria, ha ridisegnato la struttura del processo decisionale istituendo ilDocumento di programmazione economico finanziaria; infine quella prevista dalla legge n. 94 del 1997 che ha introdotto un principio cardine: superare il principio della spesa storica incrementale fino allora seguito nelle amministrazioni pubbliche. In base a questo criterio, infatti, le risorse stanziate dallo Stato per la pubblica amministrazione erano fissate sulla base di quanto era stato speso nell'esercizio precedente (spesa storica) incrementata della percentuale inflattiva vigente (incrementale), sulla base del presupposto che quello era lo stanziamento ritenuto necessario dalle amministrazioni richiedenti. Si passa, quindi, ad un concetto di bilancio impostato sulla base di valutazioni precise dei dirigenti dello Stato ai vari livelli. Fatta questa breve premessa, l'obiettivo del presente elaborato è tracciare l'evoluzione del quadro relativo all'attuale struttura del bilancio dello stato con particolare riferimento alla modalità di impostazione e gestione del Bilancio della Difesa, tenuto conto della peculiarità organizzativa del Dicastero, di cui ne tratteggeremo l'organizzazione, soffermandoci sulle peculiarità dell'Ufficio Centrale del Bilancio e degli Affari Finanziari (BILANDIFE).
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