The rediscovery of the contribution that the Middle Ages have brought to the technological development of our times, justifies a review of the numerous clichés that present the Middle Ages as a "dark age". Inventions such as the mechanical clock or glasses have been erroneously attributed, by the students involved, to the contemporary era. The experimental laboratory of source analysis, carried out with primary school students, has allowed us to place (or relocate) the origin of some of these important inventions in the medieval era. The final historical reconstruction regarding the Middle Ages was therefore more truthful and more interesting than the value perceived by ordinary people. The historical research methodology introduced at the beginning of the course has enabled students to have the minimum skills necessary to independently analyze documents and historical sources. This way of proceeding required a commitment from the students to objectively observe the sources made available to them, in order to be able to extract the information necessary for their historical research. From a teaching point of view, the choice fell on the adoption of active teaching methodologies, such as cooperative learning, oriented towards small group work. This way of working in the classroom encouraged active contributions from students who were engaged in historical research, good sharing of knowledge and greater inclusiveness. The laboratory activity for the development of skills was conducted gradually, verifying and measuring the students' progress. The results demonstrate good growth in skills in the examination of sources and a correct chronological reconstruction of events. The developments of this work can lead to rediscovering methods of teaching History in primary schools, no longer just mnemonic and top-down, but involving students in the work of analyzing sources and engaging them to give their contribution for a realistic restitution of historical facts. Another development idea is the possibility of using active teaching methodologies for the study of subjects, apparently already codified and rigid, such as History. Choosing to continue with activities of this type in the coming years and collecting the results in a scientific manner could provide interesting food for thought on pedagogical issues.
La riscoperta del contributo che il Medioevo ha portato in dote per lo sviluppo tecnologico dei nostri tempi, giustifica una revisione dei numerosi luoghi comuni che presentano il Medioevo come “epoca buia”. Invenzioni come l’orologio meccanico o gli occhiali sono state erroneamente attribuite, dagli studenti coinvolti, all’epoca contemporanea. Il laboratorio sperimentale di analisi delle fonti, attuato con studenti di scuola primaria, ha permesso appunto di collocare (o ricollocare) l’origine di alcune di queste importanti invenzioni in epoca medievale. La ricostruzione storica finale riguardo al Medioevo è risultata quindi più veritiera e più interessante rispetto al valore percepito dalla gente comune. La metodologia di ricerca storica introdotta all’inizio del percorso, ha permesso di abilitare negli studenti le competenze minime necessarie per analizzare autonomamente i documenti e le fonti storiche. Questo modo di procedere ha richiesto da parte degli studenti un impegno ad osservare in maniera oggettiva le fonti messe a loro disposizione, per essere in grado di estrarre le informazioni necessarie alla loro ricerca storica. Dal punto di vista didattico, la scelta è caduta sull’adozione di metodologie didattiche attive, come il cooperative learning, orientate al lavoro a piccoli gruppi. Questa modalità di lavoro in classe ha favorito il contributo attivo da parte degli studenti che si sono impegnati nella ricerca storica, una buona condivisione del sapere e una maggiore inclusività. L’attività laboratoriale per lo sviluppo delle competenze è stata condotta per gradi, verificando e misurando i progressi degli studenti. I risultati dimostrano una buona crescita delle competenze nell’esame delle fonti e una corretta ricostruzione cronologica degli eventi. Gli sviluppi di questo lavoro possono portare a riscoprire modalità di insegnamento della Storia nelle scuole primaria, non più solo mnemonico e verticistico, ma che coinvolgano gli studenti nel lavoro di analisi delle fonti e li impegnino a dare il loro contributo per una restituzione realistica dei fatti storici. Altro spunto di sviluppo è la possibilità di utilizzare metodologie didattiche attive per lo studio di materie, apparentemente già codificate e rigide, come la storia. Scegliere di continuare nei prossimi anni con attività di questo tipo e raccoglierne i risultati in maniera scientifica, potrebbe fornire interessanti spunti di riflessione pedagogica.
Da epoca buia a epoca di progresso tecnologico: una didattica della storia attiva per un cambio di paradigma sul Medioevo.
FENELLI, SABRINA VALENTINA
2023/2024
Abstract
La riscoperta del contributo che il Medioevo ha portato in dote per lo sviluppo tecnologico dei nostri tempi, giustifica una revisione dei numerosi luoghi comuni che presentano il Medioevo come “epoca buia”. Invenzioni come l’orologio meccanico o gli occhiali sono state erroneamente attribuite, dagli studenti coinvolti, all’epoca contemporanea. Il laboratorio sperimentale di analisi delle fonti, attuato con studenti di scuola primaria, ha permesso appunto di collocare (o ricollocare) l’origine di alcune di queste importanti invenzioni in epoca medievale. La ricostruzione storica finale riguardo al Medioevo è risultata quindi più veritiera e più interessante rispetto al valore percepito dalla gente comune. La metodologia di ricerca storica introdotta all’inizio del percorso, ha permesso di abilitare negli studenti le competenze minime necessarie per analizzare autonomamente i documenti e le fonti storiche. Questo modo di procedere ha richiesto da parte degli studenti un impegno ad osservare in maniera oggettiva le fonti messe a loro disposizione, per essere in grado di estrarre le informazioni necessarie alla loro ricerca storica. Dal punto di vista didattico, la scelta è caduta sull’adozione di metodologie didattiche attive, come il cooperative learning, orientate al lavoro a piccoli gruppi. Questa modalità di lavoro in classe ha favorito il contributo attivo da parte degli studenti che si sono impegnati nella ricerca storica, una buona condivisione del sapere e una maggiore inclusività. L’attività laboratoriale per lo sviluppo delle competenze è stata condotta per gradi, verificando e misurando i progressi degli studenti. I risultati dimostrano una buona crescita delle competenze nell’esame delle fonti e una corretta ricostruzione cronologica degli eventi. Gli sviluppi di questo lavoro possono portare a riscoprire modalità di insegnamento della Storia nelle scuole primaria, non più solo mnemonico e verticistico, ma che coinvolgano gli studenti nel lavoro di analisi delle fonti e li impegnino a dare il loro contributo per una restituzione realistica dei fatti storici. Altro spunto di sviluppo è la possibilità di utilizzare metodologie didattiche attive per lo studio di materie, apparentemente già codificate e rigide, come la storia. Scegliere di continuare nei prossimi anni con attività di questo tipo e raccoglierne i risultati in maniera scientifica, potrebbe fornire interessanti spunti di riflessione pedagogica.File | Dimensione | Formato | |
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