La tesi tratta i casi di iconoclastia scoperti in Anatolia e riferibili al periodo del regno ittita. Nella parte introduttiva vengono definiti il fenomeno antico e quello odierno, le tecniche utilizzate anticamente ed oggi, e viene introdotto lo studio che verrà affrontato sul caso ittita. L'elaborato, diviso in due parti, presenta nella parte iniziale la trattazione di tutti gli atti iconoclasti contro rilievi o statuaria, diversificandoli in base al danno subito ed organizzati cronologicamente (divisi in base al periodo in cui è stato arrecato il danno); mentre nella seconda parte viene analizzato l'uso della maledizione e la presenza di questa all'interno di trattati internazionali e donazioni da parte dei sovrani ittiti e nell'ultima parte i casi particolari legati all'iconoclastia come quello riguardante un editto contor la ricostruzione di Hattusa e quello della damnatio memoriae contro la tawananna. La parte conclusiva è invece dedicata a un confronto tra quello che è stato il fenomeno iconoclasta fino ai giorni nostri e quello che è diventato con la formazione dell'Isis e dei suoi metodi di distruzione. Le fonti utilizzate sono differenti: saggi e studi di archeologi e storici vengono infatti affiancati da periodici e libri che trattano gli ultimi casi iconoclasti avvenuti nel Vicino Oriente, così da legare il passato e il presente. Le ultime pagine sono invece dedicate ad alcune immagini utili a mostrare le tecniche e i danni causati ai manufatti correlate dalla didascalia, la bibliografia e l'elenco delle abbreviazioni presenti.

L'iconoclastia nel Vicino Oriente Antico: il caso ittita

VILLANI, ANDREA
2015/2016

Abstract

La tesi tratta i casi di iconoclastia scoperti in Anatolia e riferibili al periodo del regno ittita. Nella parte introduttiva vengono definiti il fenomeno antico e quello odierno, le tecniche utilizzate anticamente ed oggi, e viene introdotto lo studio che verrà affrontato sul caso ittita. L'elaborato, diviso in due parti, presenta nella parte iniziale la trattazione di tutti gli atti iconoclasti contro rilievi o statuaria, diversificandoli in base al danno subito ed organizzati cronologicamente (divisi in base al periodo in cui è stato arrecato il danno); mentre nella seconda parte viene analizzato l'uso della maledizione e la presenza di questa all'interno di trattati internazionali e donazioni da parte dei sovrani ittiti e nell'ultima parte i casi particolari legati all'iconoclastia come quello riguardante un editto contor la ricostruzione di Hattusa e quello della damnatio memoriae contro la tawananna. La parte conclusiva è invece dedicata a un confronto tra quello che è stato il fenomeno iconoclasta fino ai giorni nostri e quello che è diventato con la formazione dell'Isis e dei suoi metodi di distruzione. Le fonti utilizzate sono differenti: saggi e studi di archeologi e storici vengono infatti affiancati da periodici e libri che trattano gli ultimi casi iconoclasti avvenuti nel Vicino Oriente, così da legare il passato e il presente. Le ultime pagine sono invece dedicate ad alcune immagini utili a mostrare le tecniche e i danni causati ai manufatti correlate dalla didascalia, la bibliografia e l'elenco delle abbreviazioni presenti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/23864