Lo studio del coping ha significative implicazioni sia a livello teorico di base, in quanto offre l'opportunità di indagare aspetti cognitivi, comportamentali e di interazione individuo-contesto, sia a livello applicato, in quanto consente l'individuazione delle risorse e delle competenze soggettive e comunitarie, che possono essere utilizzate per sviluppare programmi di intervento mirati alla risoluzione di specifiche situazioni stressogene. In questa rassegna ci proponiamo due obiettivi. In generale, intendiamo delineare la natura del processo di coping - in modo da individuare le principali caratteristiche del fenomeno, così come emerse dalle diverse prospettive da cui sono state studiate. Nello specifico, miriamo ad approfondire il tema delle sue conseguenze in ambito individuale e sociale. Opereremo, in particolar modo, una distinzione fra effetti positivi e negativi del coping, trattando sia la sua anima da risorsa ¿good for the self¿, sia i suoi aspetti in parte o totalmente disfunzionali, ancora poco approfonditi dalla letteratura (Folkman, 2000). La prima parte dell'elaborato sarà dedicata ad una introduzione storica e concettuale del termine, con una panoramica sui primi modelli teorici, i loro sviluppi, le loro tendenze, e le scale di misurazione usate in quest'ambito. La seconda parte verterà sulle conseguenze positive del coping: verranno passati in rassegna studi che dimostrano l'efficacia di alcune strategie nella riduzione dello stress e in seguito trattate le loro conseguenze positive sulla salute e sull'umore. Cercheremo inoltre di delineare un possibile impatto sociale del coping, approfondendo il caso di attivismo e mobilitazioni sociali come artefici di conseguenze positive sia sul benessere soggettivo che su variabili come sviluppo di comunità ed empowerment sociale. La terza parte prenderà in considerazione l'altra faccia del processo, ovvero quegli aspetti del coping che possono risultare negativi per l'individuo o per gli altri. Sul piano individuale saranno analizzate le strategie di coping disfunzionale e le loro conseguenze negative sulla qualità di vita di chi le utilizza. Due focus verranno dedicati rispettivamente alla sindrome da burnout e alla Sindrome di Adattamento di Seyle (1956), evidenziando i contributi che queste concettualizzazioni hanno portato agli studi sugli esiti negativi della risposta allo stress. Infine, ci sposteremo nel campo del coping ¿bad for the others¿, passando in rassegna le ricerche che hanno focalizzato le strategie che aiutano a fronteggiare lo stress al prezzo di conseguenze negative per gli altri.
Coping: efficacia e disfunzionalità. Le conseguenze della risposta allo stress sul benessere individuale e sociale.
SPAGNA, GIULIA
2011/2012
Abstract
Lo studio del coping ha significative implicazioni sia a livello teorico di base, in quanto offre l'opportunità di indagare aspetti cognitivi, comportamentali e di interazione individuo-contesto, sia a livello applicato, in quanto consente l'individuazione delle risorse e delle competenze soggettive e comunitarie, che possono essere utilizzate per sviluppare programmi di intervento mirati alla risoluzione di specifiche situazioni stressogene. In questa rassegna ci proponiamo due obiettivi. In generale, intendiamo delineare la natura del processo di coping - in modo da individuare le principali caratteristiche del fenomeno, così come emerse dalle diverse prospettive da cui sono state studiate. Nello specifico, miriamo ad approfondire il tema delle sue conseguenze in ambito individuale e sociale. Opereremo, in particolar modo, una distinzione fra effetti positivi e negativi del coping, trattando sia la sua anima da risorsa ¿good for the self¿, sia i suoi aspetti in parte o totalmente disfunzionali, ancora poco approfonditi dalla letteratura (Folkman, 2000). La prima parte dell'elaborato sarà dedicata ad una introduzione storica e concettuale del termine, con una panoramica sui primi modelli teorici, i loro sviluppi, le loro tendenze, e le scale di misurazione usate in quest'ambito. La seconda parte verterà sulle conseguenze positive del coping: verranno passati in rassegna studi che dimostrano l'efficacia di alcune strategie nella riduzione dello stress e in seguito trattate le loro conseguenze positive sulla salute e sull'umore. Cercheremo inoltre di delineare un possibile impatto sociale del coping, approfondendo il caso di attivismo e mobilitazioni sociali come artefici di conseguenze positive sia sul benessere soggettivo che su variabili come sviluppo di comunità ed empowerment sociale. La terza parte prenderà in considerazione l'altra faccia del processo, ovvero quegli aspetti del coping che possono risultare negativi per l'individuo o per gli altri. Sul piano individuale saranno analizzate le strategie di coping disfunzionale e le loro conseguenze negative sulla qualità di vita di chi le utilizza. Due focus verranno dedicati rispettivamente alla sindrome da burnout e alla Sindrome di Adattamento di Seyle (1956), evidenziando i contributi che queste concettualizzazioni hanno portato agli studi sugli esiti negativi della risposta allo stress. Infine, ci sposteremo nel campo del coping ¿bad for the others¿, passando in rassegna le ricerche che hanno focalizzato le strategie che aiutano a fronteggiare lo stress al prezzo di conseguenze negative per gli altri.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/23731